La rabbia e l’orgoglio, di chi vive in un paese dove c’è la mafia, senza essere mafioso

di Marilù Mastrogiovanni (22 giugno 2017)  //EDITORIALE

Si, l’ho vista la mafia a Casarano.

Aveva la faccia di chi dava il più bel palazzo di proprietà pubblica, palazzo De Judicibus, ad associazioni amiche del boss, che lì faceva festini privati.

Si, l’ho vista la mafia a Casarano.

Aveva la faccia di chi ha avuto paura a fare un bando pubblico per assegnare alla luce del sole i beni confiscati al boss e li assegnava invece con delibere ad personam.

Si, l’ho vista la mafia a Casarano.

Aveva. . .

Per leggere l'articolo completo e per consultare l'archivio del Tacco d'Italia devi registrarti. CLICCA QUI

6 Thoughts to “La rabbia e l’orgoglio, di chi vive in un paese dove c’è la mafia, senza essere mafioso”

  1. Luigi Corvaglia

    Io l”ho vista la mafia. Non volevo crederci, ma l’ho vista. Vivo fuori ed ho un rapporto ormai superficiale con Casarano. Mi sono perso l’involuzione. Nei miei frequenti rientri la notavo nel degrado fisico, ma non ne coglievo il segno di quello morale e civile. Poi questo mi si è spalancato davanti agli occhi in modo prepotente e inequivocabile. Il 27 ottobre, giorno dopo l’omicidio di Potenza, La sua bacheca di Facebook fu invasa da decine di post di commiato che volevano essere commossi e pietosi, ma erano indulgenti e rispettosi, segno di un “posizionamento”. Incredulo e atterrito, lessi svenevoli peana alle qualità del caro estinto e imbarazzanti lezioni morali sulla impossibilità di ergersi a giudici (fatta ergendosi a censori). Decine e decine. Ma la cosa che mi colpì di più fu che gli autori dei mielosi luoghi comuni funerari e delle inappellabili sentenze morali fossero tutti ragazzi. Allora capii. Da allora anche io mi sono innalzato a giudice, ma forse con qualche elemento di conforto oggettivo in più dei redivivi “piangimorti” da vetrina virtuale. Se questi sono i giovani, Casarano è persa. Anche io piango un morto, dunque. Si, senza paura, posso dirlo. Ho visto la mafia.

    1. Redazione

      Caro Luigi, grazie per il suo coraggio.

  2. Vera Rovesti

    Desidero esprimere ammirazione e apprezzamento per Marilù Mastrogiovanni. I suoi articoli belli, scritti con rara competenza e passione, sono un conforto e un sostegno decisivo per tutti gli onesti che non sottostanno allo squallore e al regresso culturale degli ultimi anni. Da molto tempo seguo le vicende di Casarano, che vedo purtroppo sprofondare malamente, ma persone come Marilù fanno sperare e continuare a credere in un nuovo risveglio delle risorse umane più profonde di questo paese, tanto caro e bistrattato. Grazie di cuore anche per tutto il sacrificio che costa mantenere viva l’intelligenza dei fatti e la presenza attenta alla nostra realtà. È anche questo un valore inestimabile che va ben oltre i confini locali.

  3. Io

    Sei una povera complessata..Hai accanimento e convinzione su fatti persone e situazioni che neanche un luminare alle prese con sballi del terzo tipo ha mai vissuto.
    Stai esagerando.
    La tua vita gira solo e soltanto su un nome?Fatti una vita..fai la donna di casa..e proponi nuovi articoli magari più veri e rilassati…incuti convinzioni e idee errate a chi ti legge e magari crede che ciò che scrivi equivalga a vero.
    Relaxati.

  4. Redazione

    Grazie Vera, lettrici come lei ci danno la forza di continuare!

  5. Francesca

    Buonasera,
    Io non vivo a Casarano…ma sono comunque salentina..una salentina che per lavoro è stata costretta ad andare lontano e che spera un giorno di ritornare. Ritorno ogni volta che posso, perchè amo il mio Salento…amo tutto di questo pezzetto di terra rapita da una luce intensa… È lì chevson cresciuta ed è lì che ho imparato a lottare per le ” cose giuste”, come diceva la mia nonna… Non so se a Casarano ci sia la Mafia ma so che il nostro Salento sta sprofondando in una sorta di oblio che gli sta toglindo grinta e dignitá: strade dissestate,piazzle di sosta piene di rifiuti, spiagge sporche,viale Trinchese a Lecce cpiena di abusivi…io ho vissuto la mia giovinezza giù, ho frequentato l’ Università di Lecce e ricordo sì tante cose che non andavano ma ricordo anche che c’ era la voglia di combattere e migliorare le cose… Oggi però avverto – ogni volta che torno – un senso di triste abbandono e percepisco il senso di impotenza di chi vorrebbe cambiare ancora le cose… È su questo che dobbiamo lavorare, vicini e lontani…lavorare per recuperare la nostra identità, il nostro coraggio ricordando che la Mafia si nutre di paura e di incapacità… Di frasi come ” eh…ma qui non è come al Nord..”..Noooo!!! Non è vero!!!!!!.io rivoglio la mia Terra… Libera di nuovo di sognare…ce la faremo, ne sono sicura!!!!!

Leave a Comment