Di Daniela Spera Il 13 marzo scorso Acciaierie d’Italia (AdI) ha depositato un ricorso, presso il TAR Lazio, contro ARPA Puglia, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Asl Taranto e ISPRA. Gli aumenti dei valori di benzene, registrati da Arpa Puglia, e resi noti di recente, hanno innescato una serie di provvedimenti amministrativi che i vertici dello stabilimento siderurgico hanno contestato e respinto al mittente LE RICHIESTE DI ACCIAIERIE D’ITALIA L’annullamento della nota del 5 gennaio 2023 di ARPA Puglia: “Richiesta di interventi finalizzati alla riduzione delle emissioni di…
Leggi tuttoCategoria: Taranto for future
Taranto, Marechiaro: la spiaggia d’amianto. Uno studio lo dimostra
In molte località costiere sono stati sversati, in maniera incontrollata, materiali pericolosi. Un recente studio di rilevanza internazionale, condotto da un gruppo di ricerca dell’Università di Bari, ha messo in luce la presenza di enormi quantità di cemento-amianto e rifiuti di ogni genere anche nel tarantino. A Marechiaro, in località San Vito, la costa ha cambiato per sempre il suo volto a causa dei continui scarichi illeciti in mare. In attesa della bonifica, l’area è sotto sequestro. Di Daniela Spera Come nelle attività di smaltimento dei rifiuti, le pratiche illecite…
Leggi tuttoTaranto, tutti i “sentieri” dell’inquinamento
Presentato il sesto rapporto dello studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio inquinamento. Ecco di cosa si muore a Taranto e Statte di Daniela Spera Tra il 2013 e il 2017, nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica in zone contaminate, si è stimato un rischio di mortalità maggiore del 2%, pari a circa 1.668 decessi l’anno. La percentuale dei decessi in eccesso rispetto al totale risulta costante nel tempo. Nel sito di Taranto e Statte aumenta la mortalità per malattie respiratorie croniche.…
Leggi tuttoQuartiere Tamburi, dove Babbo Natale porta aerosol ai bimbi
Dossier/5. Ilva. L’attenzione della Corte si rivolge anche al rione Tamburi, il più vicino all’ex Ilva, il più martoriato. Lo è dal punto di vista ambientale, sociale, economico. In questo quartiere le case non hanno più valore, i genitori hanno sensi di colpa e, a Natale, si regalano apparecchi per l’aerosol Di Daniela Spera Come si è detto molti dei reati contestati sono caduti in prescrizione. Tranne il danneggiamento di immobili e strutture del rione Tamburi. A partire dalle parole della pediatra Grazia Parisi, la Corte ha posto l’attenzione sul…
Leggi tuttoAmbiente svenduto, il dossier/2
Continuiamo a percorrere le pagine delle motivazioni della sentenza del processo ‘Ambiente Svenduto’. Nella prima puntata abbiamo descritto le condanne e parte delle colpe. Di Daniela Spera Le colpe (seconda parte) Va specificato che, sebbene molti reati siano andati in prescrizione, altri, per i quali si è stabilita una pena, sono strettamente legati alle condotte tenute per i reati rimasti impuniti. 1.Negligenza, imperizia, imprudenza: lavoratori allo sbando. Buffo Adolfo, Colucci Antonio e Giovinazzi Cosimo (per i reati di cui agli artt. 113, 589 co.2 c.p. 15,184 lett. f), 19 c.1…
Leggi tuttoTaranto, “Ambiente svenduto”: il dossier
Come anticipato, vogliamo ripercorrere le pagine delle motivazioni della sentenza del processo ‘Ambiente Svenduto’, a partire dalle condanne e dai reati commessi Di Daniela Spera Imputati e condanne Salta subito all’occhio il numero dei condannati. Decimato rispetto alle richieste iniziali dei pubblici ministeri. Si è passati da 44 imputati a 26 condannati più le 3 società coinvolte. Questo a causa della prescrizione intervenuta nel frattempo, e che, per molti imputati, ha portato all’estinzione dei reati ascritti, ma anche grazie alle assoluzioni per non aver commesso il fatto. Assolto, l’allora sindaco…
Leggi tuttoTaranto, “Ambiente svenduto”: le motivazioni della sentenza
Erano attese da 18 mesi le motivazioni della sentenza del processo ‘Ambiente svenduto’ del 31 maggio 2021 che ha portato alla condanna in primo grado di 26 imputati tra dirigenti dell’ex Ilva, funzionari della pubblica amministrazione ed esponenti politici. Tutti, a vario titolo, colpevoli di aver provocato disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e di aver esposto lavoratori e abitanti ai fumi tossici e mortali emessi dallo stabilimento siderurgico. di Daniela Spera ‘Il delitto di disastro non è un reato di danno ma un reato di pericolo (…) con la…
Leggi tuttoTaranto, bimbo morto di tumore al cervello: Procura impugna il non luogo a procedere del gup
di Daniela Spera Il giudice Pompeo Carriere aveva deciso il non luogo a procedere nei confronti di 8 capi area dell’ex Ilva, individuati dalla Procura della Repubblica di Taranto come responsabili per la morte di Lorenzo Zaratta, il bimbo di 5 anni colpito da un tumore al cervello nel 2014. Il pm Mariano Buccoliero, però, non ci sta e impugna davanti alla Corte d’Appello la sentenza di proscioglimento emessa dal giudice nell’udienza preliminare. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per 9capi area dell’ex Ilva ma, secondo il giudice…
Leggi tuttoWind Days Taranto, inadeguate le misure cautelative indicate da Asl alla popolazione
Secondo il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto la riduzione delle emissioni con l’intervento sull’inibizione della produzione durante i Wind Days ha ridotto le concentrazioni di inquinanti nel quartiere Tamburi. Per questo, in quei giorni, non ci sarebbero più i presupposti per motivare “un intervento con specifiche indicazioni comportamentali nei confronti della popolazione generale, né tantomeno di quella scolastica“ Di Daniela Spera È quanto si legge nel documento inviato dall’ente sanitario al sindaco di Taranto, all’assessore all’ambiente del Comune di Taranto, al Prefetto, ai direttori di Arpa Puglia e…
Leggi tuttoIl decimo anniversario del sequestro degli impianti siderurgici Ilva
Di Daniela Spera A dieci anni dal sequestro senza facoltà d’uso degli impianti ex Ilva, voluto dal giudice Patrizia Todisco, gli attivisti sono tornati in piazza a ricordare l’esito della conclusione delle indagini preliminari. Nel 2012 due perizie, una chimico ambientale e l’altra epidemiologica, convinsero il magistrato a ordinare, il 26 luglio dello stesso anno, la fermata degli impianti pericolosi per la salute pubblica. A inchiodare l’Ilva fu la perizia chimico ambientale che fece emergere una situazione di assoluta illegalità degli impianti. La perizia epidemiologica, di supporto alla prima, non…
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