Operazione Tornado, la prefetta di Lecce firma il provvedimento per la cooperativa guidata dal sindaco Guido Stefanelli, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa
Primi strascichi dell’operazione Tornado, che il 24 giugno scorso ha sgominato un gruppo mafioso nel basso Salento: dopo quella consegnata alla ditta di fuochi d’artificio dello scorranese Donato Mega, tra gli arrestati, nei giorni scorsi è stata infatti notificata l’interdittiva antimafia alla cooperativa “Nuova era” di Scorrano.
Due persone legano la “Nuova era” alle indagini: Guido Stefanelli, presidente del consiglio d’amministrazione della cooperativa e sindaco di Scorrano, e Massimiliano Filippo, detto “Cuoco” proprio perché svolgeva quella mansione all’interno della ditta; proprio quest’ultimo è stato indicato dagli inquirenti come contatto tra il sindaco e l’organizzazione mafiosa, interessata ad appalti del Comune tra i quali quello per la gestione del parco scorranese “La favorita” e del chiosco adibito a bar all’interno.
La contropartita ipotizzata dai giudici è l’appoggio del gruppo, giovane ma “agguerrito”, durante la campagna elettorale del 2017, in seguito alla quale Guido Stefanelli è stato eletto sindaco.
Ecco una delle intercettazioni-chiave che hanno permesso agli inquirenti di delineare il quadro della situazione: «Ma tu gli hai detto come ti abbiamo fatto salire ti facciamo scendere?», ha chiesto uno dei giovanissimi del gruppo, Matteo Presicce, a Francesco Amato, figlio del boss Giuseppe e comandante in seconda del gruppo , quando l’aggiudicazione dell’appalto per il parco sembrava in salita; il sindaco stesso è stato oggetto di intimidazione nelle campagne scorranesi: episodio mai denunciato da Stefanelli, hanno riferito i Carabinieri.
Il sindaco di Scorrano, in fase di interrogatorio, ha respinto le accuse, ma l’iter per accertare eventuali intromissioni del clan nella cosa pubblica va avanti: la Prefettura potrebbe ora chiedere la nomina di un’apposita commissione per l’accesso agli atti del Comune.
Giampaolo Zanchi, comandante provinciale dei Carabinieri di Lecce, aveva già espresso preoccupazione in questo senso; pur precisando che è doveroso attendere gli opportuni approfondimenti prima di giungere a conclusioni, intervistato dal Tacco, aveva ammesso che “i segnali non sono incoraggianti”, visto che “nell’arco di pochi anni, altre indagini di Carabinieri e magistratura hanno portato allo scioglimento di tre amministrazioni comunali (Parabita, Sogliano Cavour e Surbo, ndr), un’altra (Carmiano, ndr) è attualmente sotto esame da parte della commissione di accesso istituita dal prefetto di Lecce”.
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