Di Marilù Mastrogiovanni
Se i giudici amministrativi scrivessero in barese, riassumerebbero più o meno così la sentenza di ieri e la invierebbero via pec a Michele Emiliano: “C ve acchiann”?
Che cosa vai trovando, ossia che cosa vuoi, che cosa pretendi?
Non c’è molto da aggiungere, infatti.
Le sette pagine della sentenza sono addirittura ridondanti rispetto all’evidenza dei fatti, che però la sentenza deve mettere in ordine e ricordare.
E la sentenza lo fa, ovviamente.
E. . .