
Respinto il ricorso del Comune di Melendugno e Regione Puglia sulla fattibilità del Trans Adriatic pipeline.
Di redazione
Nessun obbligo a sottostare alla Direttiva Seveso; nessun aspetto trascurato dall’analisi su cui si basa la Valutazione d’impatto ambientale; rispettato il principio di leale collaborazione tra i poteri dello Stato nella procedura con cui la Regione s’è opposta al progetto.
La sentenza del Consiglio di Stato pubblicata ieri sera (27 marzo), in 68 pagine non lascia adito a dubbi: il gasdotto Tap di può fare.
Respinti dunque gli appelli del Comune di Melendugno e della Regione Puglia che avevano impugnato la sentenza del Tar che già in prima istanza aveva dato ragione a Tap.
Anche riguardo alla localizzazione tra San foca e Torre Specchia, zona di grande pregio naturalistico, il consiglio di Stato non ravvede alcuna criticità, in quanto hanno ritenuto che tutte le problematiche naturalistiche siano state sottoposte ad un’attenta analisi.
La speranza delle tante cittadine e cittadini che si oppongono alla realizzazione dell’infrastruttura, dunque, è appesa ad un filo: il ricorso alla Consulta del presidente Michele Emiliano che contesta un conflitto di attribuzione: cioè sulla localizzazione dello sbarco di Tap a San foca, non ci sarebbe stata, ab origine, una “intesa forte” tra Regione e Tap.
Leggi i numeri 88 e 48 del Tacco:
Trivelle e gasdott al largo di Otranto
Tacco d’Italia, Gasdotti nel mare di Otranto
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