Pubblichiamo la petizione per salvare il paesaggio ulivetato del Salento. Un grido di dolore della Natura
LETTERA APERTA
- al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano
- al Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva
- al Presidente della Provincia di Brindisi Riccardo Rossi
- al Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Gugliotti
- alla Procura della Repubblica c/o Tribunale di Lecce, Brindisi e Taranto
- ai Comandi provinciali dei Carabinieri delle province di Lecce, Brindisi e Taranto
- alla ASL, Dipartimento di Prevenzione, delle province di Lecce, Brindisi e Taranto
- ai Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco delle province di Lecce, Brindisi e Taranto
- alle Pubbliche Amministrazioni locali delle province di Lecce, Brindisi e Taranto (art.50 comma 5 del TUEL)
Il Salento e la Puglia sono terre di rara bellezza, dall’entroterra al mare. Una bellezza ancora viva e che resiste, custodita e rinnovata dai suoi abitanti, tra tradizione, sapienza antica, talento e innovazione.
Ma oggi questa bellezza è più che mai in pericolo.
La nostra terra brucia. È l’emergenza degli incendi e della desertificazione. Siamo ben oltre il problema del disseccamento degli Ulivi, che negli ultimi due secoli hanno costituito la presenza arboricola dominante del territorio: ci troviamo in deficit di ossigeno, aggravato dalla persistenza di roghi costanti nocivi anche per le nostre vie respiratorie, non abbiamo chiome di alberi né più verde, è gravemente compromesso l’habitat naturale che consente all’uomo e agli animali di vivere un equilibrio biologico adeguato alla loro sopravvivenza.
La questione è ormai complessa ed è una Questione Rurale, non più solo agricola. Non siamo più di fronte alla sola crisi del comparto olivicolo ma a un’emergenza ecologica, dove l’Ecologia, lo ricordiamo, è l’equilibrio delle interazioni tra le componenti della vita: organismi e ambiente, uomo e natura. Ecco quello che sta succedendo: non abbiamo affrontato per tempo la questione dell’abbandono rurale e programmato una nuova pianificazione ecologica del territorio per creare nuove e sane opportunità di economia per le comunità locali, lasciando spazio all’avanzamento del degrado e alla crisi della sicurezza.
Non siamo più aggrediti dai soli incendi boschivi. Proliferano i roghi di rifiuti abbandonati (i Comuni registrano ritardi impietosi di gestione del monitoraggio e dei controlli) e soprattutto, in coda all’abbandono e allo stato di incuria dei nostri campi, si moltiplicano gli incendi appiccati ad ulivi secchi e, insieme a loro, rischia di essere compromessa la vegetazione rimanente (mandorli, fichi, macchia mediterranea, carrubi, querce, pini..) che richiederebbe oggi misure specifiche e straordinarie di tutela.
A denunciare le difficoltà di gestione dell’emergenza è l’appello del Corpo dei Vigili del Fuoco, dichiarando l’insufficienza delle proprie forze (400 le chiamate pervenute al Comando di Lecce solo nel mese di maggio, come dichiarato da Coldiretti a Leccesette il 5 giugno scorso). Paradossalmente, le prescrizioni della Regione Puglia in materia di prevenzione della diffusione della Xylella e degli incendi che hanno obbligato alla pulizia dei campi, sembrano aver involontariamente determinato un’impennata dei roghi, frutto di un’interpretazione incivile della regola, anche a fronte della carenza di misure efficaci di sostegno finanziario per la gestione degli uliveti disseccati: è più economico, pertanto, bruciare che pagare operai per decespugliare o far passare il trattore o procedere all’espianto con mezzi meccanici degli ulivi irrecuperabili.
Ai danni ambientali si aggiungono le gravi conseguenze sull’economia agro-alimentare e turistica. Un territorio agricolo sempre più ammalato e abbandonato non potrà più garantire in futuro prodotti agro-alimentari sani e di qualità, oltre a vedersi sottratto un patrimonio ambientale e culturale preziosissimo per i Salentini, i Pugliesi e per l’industria turistica.
A fronte di questa grave emergenza e delle altrettanto gravi conseguenze sul futuro dell’economia agricola, rurale e turistica del territorio, riteniamo sia giunto il momento di superare i ritardi e le inefficienze di intervento accumulate fino ad ora dai governi e dalle amministrazioni a tutti i livelli (regionale, provinciale, comunale), intraprendendo con tempestività un’azione politica e amministrativa coordinata, che con più coraggio e determinazione contrasti ogni possibile interesse speculativo, per farsi soggetto di una chiara e significativa inversione di rotta rispetto al degrado attuale e alla condizione di emergenza ambientale.
CHIEDIAMO PERTANTO AL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA E AI PRESIDENTI DELLE PROVINCE DI LECCE, BRINDISI E TARANTO:
- di attivare un immediato Piano straordinario per la gestione dell’Emergenza incendi estivi, chiedendo allo Stato e agli Organi preposti il rinforzo delle risorse umane e tecniche dei Vigili del fuoco, dell’Arif e del Corpo forestale a presidio del territorio;
- di mettere in campo misure di incentivo finanziario e un servizio capillare di consulenza agro-forestale ai proprietari terrieri per la riforestazione e l’impianto di specie arboricole compatibili con la vocazione ecologica e paesaggistica del territorio;
- di realizzare un sistema continuativo di monitoraggio e messa in trasparenza nei confronti della cittadinanza sulle misure di sostegno e incentivo messe in campo e sui risultati conseguiti.
CHIEDIAMO, INOLTRE, CHE LA REGIONE PUGLIA E LE PROVINCE DI LECCE, BRINDISI E TARANTO SI COORDININO CON I COMUNI E LE LORO FORME ASSOCIATIVE PER
- attivare a livello territoriale/intercomunale unità di intervento incaricate di sensibilizzare, motivare e affiancare i proprietari dei terreni nell’utilizzo corretto ed efficace degli incentivi per la riforestazione e la rigenerazione ecologica del territorio;
- formare e rendere operativi corpi di vigilanza ambientale in collaborazione con la cittadinanza ai fini del continuo ed efficace monitoraggio delle fonti di rischio e dell’intercettazione e segnalazione tempestiva dei principi di incendio.
SOLLECITIAMO INFINE LA REGIONE PUGLIA, COORDINANDOSI CON LE PROVINCE E LE AMMINISTRAZIONI LOCALI
- a potenziare il monitoraggio a livello regionale delle aree olivicole e rurali a rischio di abbandono, incuria, disseccamento, incendio, minaccia alla biodiversità e desertificazione
- a mettere in campo in queste aree azioni atte a contrastare e prevenire processi irreversibili di danneggiamento dell’ecosistema ambientale e del paesaggio, e dei conseguenti danni sulla salute degli abitanti e l’economia locale
Ci auguriamo che tutto questo avvenga nella direzione di superare al più presto le lacune e insufficienze sul piano legislativo, amministrativo e finanziario, affinché sia concretamente avviata un’efficace azione di contrasto alla desertificazione del territorio, di riconversione ecologica della terra, di tutela e valorizzazione del paesaggio, del patrimonio materiale e immateriale rurale, di riforestazione e sviluppo sostenibile in armonia con la salute dell’habitat, degli ecosistemi e dei suoi abitanti.
Firma la petizione del gruppo “Salviamo gli ulivi del Salento” su change.org
(Foto di ©Roberto Leone)
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