Lecce, ospedale Fazzi: 220 bombole di ossigeno scadute, sequestro Nas

Ispezione dei carabinieri nella giornata di ieri. La Asl: “Già sostituite, come era stato chiesto dalla direttrice della farmacia del Fazzi. Non sono mai entrate in funzione”

LECCE – Bombole d’ossigeno scadute trovate nell’ospedale di Lecce. I carabinieri del Nas ne hanno sequestrate 220 durante l’ispezione al Vito Fazzi.

LA SCOPERTA DEI CARABINIERI DEL NAS E IL SEQUESTRO

I militari del Nucleo Antisofisticazione hanno eseguito il sequestro a scopo probatorio nel pomeriggio di ieri, 12 novembre 2020. Le bombole, stando a quanto si apprende, contenevano ossigeno e altri gas medicali. Il controllo è stato eseguito nell’ambito delle attività di verifica del rispetto dei protocolli anti Covid 19 previsti dalle disposizioni di legge nelle strutture sanitarie.

L’esito è stato trasmesso alla pm Francesca Miglietta. Al momento, l’ipotesi di reato sulla quale la Procura sta lavorando è somministrazione di medicinali scaduti o imperfetti.

Le bombole sono state trovate nei locali della centrale del gas dell’ospedale: erano destinate al funzionamento di un impianto per la somministrazione di ossigeno ai pazienti. Impianto definito dalla Asl di Lecce come secondario, essendo destinato a entrare in funzione solo nel caso in cui guasto di quello principale.

LA ASL PRECISA: “MAI ENTRATE IN FUNZIONE E GIA’ SOSTITUITE”

Le bombole sequestrate non sono mai state usate, stando a quanto ha avuto modo di precisare la Asl di Lecce. “La centrale dei gas medicali è costituita da due bomboloni, uno di ossigeno e uno di azoto”, spiega in una nota stampa l’Azienda sanitaria locale. “Vi è una rampa di cestelli con più bombole (pacchi bombole) che entrano in funzione immediatamente e automaticamente in caso di mancato funzionamento della fonte primaria. Esiste poi una seconda rampa di cestelli con più bombole attivabili solo manualmente da un operatore in caso di estrema urgenza, per non funzionamento del sistema centrale e della rampa di emergenza ad attivazione automatica”.

“In questa seconda rampa di bombole, ad attivazione manuale (e mai entrata in funzione negli anni) sono state riscontrate, nei cestelli, delle bombole con data di utilizzo scaduta”, si legge sempre nella nota della Asl.

“I carabinieri del Nas, condividendo la richiesta della direttrice della farmacia del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi, hanno disposto lo smontaggio delle bombole con prodotto scaduto presenti su questa seconda rampa. Le bombole successivamente sono state sottoposte a sequestro probatorio con contestuale contestazione della condotta alla ditta fornitrice e comunicazione all’Autorità Giudiziaria.

Anche la Asl Lecce contesterà alla ditta la inadempienza contrattuale riscontrata”.

 

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