Decreto del gip dopo la verifica fiscale nei confronti di una società agricola che ha sede a Castellaneta Marina: bloccati gli immobili trasferiti ad altra ditta e disponibilità finanziarie
TARANTO – Sequestro del valore di quasi quattro milioni di euro dopo una verifica fiscale condotta su un’azienda agricola di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Due imprenditori sono indagati per fatture false, relative a operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, con riferimento al trasferimento della proprietà di beni immobili in capo a un’altra società.
IL DECRETO DI SEQUESTRO DEL GIP DEL TRIBUNALE DI TARANTO
Il decreto di sequestro preventivo è stato eseguito oggi, 11 novembre 2020, dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto. Il provvedimento cautelare riguarda beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di tre milioni e 865 mila euro.
Il decreto porta la firma del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, su proposta del sostituto procuratore della Repubblica Remo Epifani, ed è la diretta conseguenza dei risultati della verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle nel mese di gennaio dello scorso anno nei confronti di una società con sede a Castellaneta Marina che opera nel settore delle coltivazioni agricole.
I RISULTATI DELLE VERIFICHE FISCALI
“Le verifiche hanno portato a contestare indebite deduzioni di costi per 5 milioni e 900 mila euro e dell’evasione di Iva per 236 mila euro”, spiegano i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto nella nota stampa.
“E’ stato anche accertato che la società, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte e rendere inefficace una eventuale procedura di riscossione coattiva, aveva simulato il trasferimento di propri beni immobili ad altra società di Castellaneta, anch’essa operante nel settore agricolo e riconducibile alla stessa famiglia imprenditoriale”.
Tale simulazione è avvenuta attraverso dichiarazioni che si sono rivelate false, stando a quanto contestato dal gip nel decreto.
LE CONTESTAZIONI MOSSE NEI CONFRONTI DEI DUE IMPRENDITORI
Per questo motivo, i due legali rappresentanti delle imprese sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”, nonché “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico”.
Con il decreto sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie nei confronti della società di Castellaneta Marina e del suo rappresentante legale, fino alla concorrenza di un milione e 845 mila euro, somma pari all’ammontare complessivo delle imposte evase e nei confronti di entrambi gli imprenditori indagati, fino alla concorrenza dell’importo di due milioni e 20 mila euro, corrispondente al valore degli immobili trasferiti in maniera fraudolenta.
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