La vita di una persona disabile è ostacolata da barriere architettoniche, e spesso anche intellettuali: la scuola, polo educativo per eccellenza, è chiamata a rimuoverle.
Di Simone Andrani
La prima volta che lessi che la disabilità è definita “una condizione di disagio in un ambiente sfavorevole” elaborai una considerazione piuttosto assurda… ma questo lo capisco solo oggi. La considerazione fu questa: “Ma dov’è che si parla di malattia in questa definizione?”
Si è abituati a pensare che una persona “disabile” sia sostanzialmente una persona malata, quando in realtà sono due condizioni diverse. Sia chiaro, anche una persona con disabilità può essere malata. . .
Simone hai la grinta di Vasco, la semsibilita’ di Einstein e l’ironia di Toto’. Non ti arrendere mai è con determinazione, intelligenza e forza di volonta’ che le cose possono cambiare.
Grazie mille,la parola “resa”non rientra nel mio vocabolario,ho ancora una laurea in scienze della comunicazione da prendere,un lavoro da trovare e una bella ragazza da conquistare;bella non solo dal punto di vista estetico ma intellettivo
Ciao Simone! Innanzitutto in bocca al lupo per tutto e quindi l’augurio che tu possa realizzare i tuoi sogni… Sai, leggendo la tua lettera così piena di entusiasmo e di coraggio non ho potuto fare a meno di pensare non solo al fatto che hai perfettamente ragione e che serve davvero prima di tutto una vera e sana rivoluzione culturale ma che il tuo pensiero – seppur muovendo da una esperienza concreta – è perfettamente il linea con quello di altri ragazzi che, seppur non disabili fisicamente, sono considerati “disabili” dalla società… Non hanno voce e i loro sogni restano in un cassetto di cui forse preferiscono buttare le chiavi per sfiducia… Vedo tante intelligenze sprecate, tanta voglia di fare castrata….Grazie per la tua lettera… Perché ogni tanto bisogna fermarsi per riflettere sul fatto che tutto è sempre strettamente collegato e che i problemi dell’uno sono sempre problemi dell’ “Altro” in quanto ogni problema affonda le sue radici in un terreno. comune: l’incapacità di amare davvero,l’insensibilità e il non saper cosa significhi lottare per avere quello che si desidera….con affetto, Francesca