Una ditta non invitata dalla Asl è disponibile ad installare l’acceleratore lineare. Un’altra domanda per installare un acceleratore lineare privato-accreditato, giace senza risposta
//DOPPIA VELOCITA’// La Asl di Lecce aveva invitato solo una ditta a presentare la propria manifestazione d’interesse. Ma in Italia sono due. La Varian vuole esserci
“Anche noi siamo interessati ad installare un acceleratore lineare all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Abbiamo già presentato la nostra manifestazione d’interesse”. Alessandro Indini, sales manager della Varian medical systems, che abbiamo sentito, rimescola le carte della Asl di Lecce, che per installare velocemente un acceleratore lineare di ultima generazione presso l’ospedale Vito Fazzi, invece di un bando di gara aveva optato per un avviso pubblico con indagine di mercato, invitando a farsi avanti però, nell’indagine di mercato, solo una ditta. “Certo, la Asl di Lecce ha invitato direttamente solo la Elkta, ma anche noi ci siamo già fatti avanti”, dice Indini. La posta in gioco sono due milioni e 700 mila euro che arrivano dai fondi Fesr e che la Asl di Lecce è obbligata a spendere entro il 31 dicembre 2015, pena la perdita del finanziamento. C'è da chiedersi perché si sia aspettato tanto, visto che la programmazione Fesr copre l'arco temporale 2007-2013, ma questo sarà oggetto di prossimo approfondimento. Da una parte dunque, la Asl di Lecce che ha una dannata fretta di spendere quei soldi, dall’altra due ditte, entrambe in grado di installare l’acceleratore lineare, non vogliono perdersi la posta in gioco. Per accelerare i tempi il direttore generale Valdo Mellone il 22 settembre scorso con una propria deliberazione ha emanato un “avviso pubblico-indagine di mercato” per acquisire, sul mercato, appunto, la disponibilità delle ditte a installare il macchinario nei tempi dati e ha invitato a farsi avanti, come detto, solo Elekta spa. “Le procedure pubbliche in realtà questo non lo ammettono in maniera assoluta – dice Indini – perché si dovrebbe fare una gara per fissare la migliore offerta in funzione del rapporto qualità/prezzo. Possono comunque fare un’indagine di mercato per raccogliere informazioni. Non so però come le abbino raccolte, perché a me non hanno chiesto a”. Quante aziende in Italia ci sono in grado di produrre il macchinario che vuole acquistare la Asl di Lecce per il Fazzi? “Siamo in due: la Elekta e la Varian medical system. Ma la Elekta è stata invitata e noi no”, ci ha detto Indini. Sono stati il dirigente dell’U.O di Radioterapia del Fazzi, dott. Santantonio e il dirigente dell’Ufficio tecnico del Fazzi, ingegner Marra, a raccogliere informazioni sul mercato e ad aver comunicato (con nota prot. N. 14 1912 del 16/9/14) che la Elekta è “l’unico operatore economico in grado di fornire, con il budget disponibile la Linac top level di ultima generazione” e altri servizi di adeguamento delle attrezzature e dei software. In realtà, come detto, non è così. “Essendo in due ad aver manifestato interesse, ora si dovrebbe aprire una gara. Vedremo comunque che cosa accadrà”, conclude Indini. Presso l’ospedale Vito Fazzi sono attivi (si fa per dire, perché si rompono in continuazione) due acceleratori lineari, uno vecchio di 15 anni e l’altro di 20. E’ impensabile che la Asl Lecce possa attivarne uno di ultima generazione e lasciare attivi anche i vecchi: gli uffici del Tribunale per i diritti del malato si intaserebbero di contenziosi. Quali pazienti di serie A usufruirebbero della macchina avveniristica e quali di serie B sarebbero invece smistati sui vecchi macinini? E’ un’ipotesi non verosimile. Presso gli uffici della Asl di Lecce, giace poi la domanda di un privato, l’Istituto Calabrese di Cavallino, per l’installazione di un acceleratore lineare identico a quello che vuole installare la Asl di Lecce al Fazzi. La domanda giace senza risposta. O meglio: all’Istituto Calabrese, che ha presentato domanda il 9 luglio scorso, la Asl ha risposto il 30 settembre, dicendo che hanno pubblicato un avviso pubblico (quello dove è stata invitata la Elekta), senza in realtà rispondere nel merito. La FIMG (Federazione italiana medici di famiglia) ricorda che secondo le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, organo tecnico del Ministero della Salute, una moderna organizzazione della radioterapia richiederebbe la presenza di 7-8 acceleratori lineari ogni milione di abitanti. La Asl, quindi, dovrebbe accelerare, è il caso di dirlo, su tutti i fronti (non solo sul fronte Elekta), per garantire un servizio all’avanguardia in campo oncologico. ARTICOLI CORRELATI: Radioterapia, in arrivo al Fazzi l'acceleratore lineare L'Istituto Calabrese ha protocollato la richiesta ma attende risposte LILT: allarme aumento tumori al sud
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