Come tutelare i Geositi pugliesi

Sono ben 440 le località con peculiarità geologica e a forte vocazione turistica

Bari. Progetto Geositi: concluso il primo censimento. L’elenco è stato consegnato alla Regione Puglia

La Puglia è ricca di “geositi”. Si tratta di ben 440 località con forti peculiarità dal punto di vista geologico rispetto alle aree circostanti. Territori con un grande potenziale turistico, in relazione alla loro bellezza intrinseca e ai loro caratteri paleo-etno-antropologici. Una ricerca congiunta su questi geositi è stata appena presentata da Consorzio Uni.Versus, Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), l’Università di Bari e l’Università di Genova. L’elenco dei siti pugliesi d’importanza geologica (ai sensi della legge regionale n.33/2009) è stato presentato all’assessorato all’Assetto del territorio della Regione Puglia, retto da Angela Barbanente. L’elenco include 440 località così suddivise per provincia: 87 Bari 21 Bat 57 Brindisi 66 Foggia 147 Lecce 62 Taranto La Regione Puglia deciderà, su proposta del comitato tecnico che sovrintende il Progetto Geositi costituito da Francesca Pace, dirigente del Servizio Assetto del territorio della Regione Puglia e responsabile della Linea 4.4 Po Fesr 2007-2013, Michele Chieco e Roberto Fuiano, geologi del Servizio Ecologia della stessa Regione, Giuseppe Mastronuzzi, docente universitario del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari nonché coordinatore tecnico-scientifico, quali saranno i geositi, le emergenze geologiche, i geositi speciali e i monumenti naturali da inserire definitivamente nel catasto regionale. Le realtà censite non sono state classificate rigidamente perché le loro caratteristiche le rendono collocabili in più categorie. Rispetto ai “geositi”, le emergenze geologiche vengono definite dalle linee guida come «un elemento o una porzione del territorio regionale che dal punto di vista geologico assume caratteri scientifici distintivi rispetto alle aree circostanti, anche in relazione ai suoi caratteri paleo-etno-antropologici. Tale elemento territoriale testimonia a scala locale, regionale o globale eventi e/o processi geologici significativi, con caratteri di rarità o di esclusività alla scala di riferimento. Al geosito è riconosciuto un interesse primario per la conservazione». Il Progetto Geositi è importante non soltanto per l’aspetto strettamente scientifico, ma per le ricadute sociali ed economiche che può generare soprattutto per le comunità locali. Intende infatti restituire ai pugliesi la consapevolezza dell’oggettiva rilevanza della geodiversità. Il patrimonio geologico può così rappresentare, per le comunità locali e per tutti, una risorsa da utilizzare in maniera sostenibile, salvaguardandone nel tempo le caratteristiche uniche. Le attività del Progetto Geositi finora svolte hanno riguardato, in parallelo, tre direttrici: 1) rilievo dei siti d’interesse geologico (effettuato dall’Università di Bari); 2) diffusione della conoscenza (Sigea e Uni.Versus); 3) implementazione di un WebGis (Sigea, Università di Bari, Università di Genova). Alcuni dei siti censiti sono conosciuti in Italia e all’estero, altri sono noti agli appassionati dell’escursionismo, altri sono pressoché sconosciuti nonostante risultino di grande interesse naturalistico e di potenziale attrazione turistica. Siti d’indubbio valore geologico nelle sei province pugliesi sono i seguenti. Foggia Architello San Felice a Vieste Ventaglio di rotta da maremoto Cauto a Lesina Dolina Centopozzi a Rignano Garganico Conoide di Mattinatella a Mattinata Lago Pescara a Biccari Miniere di bauxite Murgetta Rossa a Spinazzola Pantano Sant'Egidio a San GiovanniRotondo Tracce fossili di Piscichnusa Vieste Faraglione Pizzomunno a Vieste Dolina Pozzatina a San Nicandro Garganico Punta Pietre nere a Lesina Santuario San Michele a Monte Sant'Angelo Sorgente San Nazario a Sannicandro Garganico Ventaglio di rotta da maremoto Sant'Andrea a Lesina Ventaglio di rotta da maremoto Schiapparo a Lesina Bat Lama Santa Margherita e Conca anomia ad Andria Il Pulo di Gurgo ad Andria Successione stratigrafica San Giovanni a Trani Chiesa di San Michele a Minervino Murge Stagno Goglia a Minervino Murge Bari Calcari rudiste a Putignano Calcari ittilici a Rutigliano Grotta delle Mura a Monopoli Grotte di Castellana Lago Agnano a Conversano Lago Castiglione a Conversano Grotta di Lamalunga ad Altamura Cava Pontrelli ad Altamura Pulo di Altamura Pulo di Molfetta Grotta santuario di Santa Maria degli Angeli a Cassano delle Murge Cisterna Santiquando a Cassano delle Murge Vulcanello di fango a Gravina in Puglia Stagno I Vuotani a Cassano delle Murge Taranto Fiume Chidro a Manduria Fonte pliniano a Manduria Gravina a Castellaneta Salina dei Monaci a Manduria Brindisi Punte Penne e del Serrone a Brindisi Saline Punta Contessa a Brindisi Lecce Grotta Fetida a Santa Cesarea Terme Grotta Gattulla a Santa Cesarea Terme Grotta Sulfurara a Santa Cesarea Terme Grotta Sulfurea a Santa Cesarea Terme Grotta Zinzulusa a Castro Scogliera oligocenica a Castro Berma tsunami Torre Sant'Emiliano a Otranto Vora Vitigliano a Santa Cesarea Terme Il censimento è stato presentato attraverso un’articolata campagna di divulgazione e di comunicazione coinvolgendo diversi settori della società civile e degli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio geologico e naturalistico pugliese. In particolare sono state coinvolte sei scuole superiori, una per provincia, enti parco, enti pubblici, addetti al turismo, associazioni di protezione ambientale e guide escursionistiche. Le sei scuole superiori che hanno partecipato al Progetto Geositi sono state: l’Istituto tecnico Pitagora di Taranto, il Liceo scientifico Enrico Fermi di Bari, l’Istituto d’istruzione Giannone-Masi di Foggia, l’Istituto professionale Sandro Pertini di Brindisi, l’Istituto d’istruzione Egidio Lanoce di Maglie (Lecce), il Liceo statale Enrico Fermi di Canosa (Bat). La campagna di divulgazione sarà conclusa, dopo l’estate, organizzando a Bari una giornata di studi e un’escursione sul territorio per presentare i risultati acquisiti e le attività svolte. Presso il Laboratorio Geoinformatico del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali è stato approntato il WebGis. Lì saranno rese disponibili e consultabili tutte le schede rilevate anche attraverso specifiche applicazioni.

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