Bari. Botta e risposta tra Mazzei (FI) e Nicastro (assessore all'Ambiente) sull'emergenza bonifiche. E' la Regione latitante o i Comuni inconcludenti?
Per decenni la Puglia è stata vittima, nell'indifferenza generale, dell’azione della criminalità che ha interrato impunemente rifiuti, a volte altamente tossici. Oggi ci si accapiglia per individuare chiaramente chi debba provvedere alla bonifica delle discariche disseminate sul territorio pugliese. A chi tocca sostenere i costi? Ai singoli Comuni o alla Regione? Il consigliere regionale di Forza Italia Luigi Mazzei non ha dubbi e si scaglia contro “l'assurdo scarica barile” della Regione Puglia, chiarendo come il servizio di bonifica rientri in maniera evidente tra i compiti di via Capruzzi. Per dimostrarlo invita i cittadini a collegarsi a: ecologia.regione.puglia.it. Nel sito si leggono i compiti della Regione Puglia in merito al servizio del ciclo dei rifiuti e bonifica. Si legge infatti: “in materia di rifiuti la Regione Puglia prevede differenti azioni finalizzate alla loro riduzione in termini di quantità e pericolosità… per quanto riguarda i siti inquinati, ossia quelle porzioni del suolo e del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee che presentano livelli di contaminazione pericolosa per la salute pubblica e per l’ambiente, la Regione Puglia cura e coordina gli interventi di bonifica e messa in sicurezza, regolamentando le diverse funzioni attribuite agli enti coinvolti (Province, Comuni, Arpa) e mettendo a loro disposizione strumenti, metodi e risorse”. Quindi Mazzei accusa a testa bassa, denunciando che Regione “ha un piano dei siti inquinati dal 2006 ad oggi, ma dopo otto anni la Giunta Vendola non è riuscita a destinare nessuna risorsa per la bonifica delle ex discariche. Di esempi – prosegue il consigliere di F.I.. – se ne potrebbero fare tanti e sono all'ordine del giorno in queste ultime ore. A distanza di anni, ancora ci si interroga sulle competenze. Come si può scaricare sui Comuni le responsabilità di bonifica quando la Regione non è riuscita ad utilizzare bene i fondi comunitari?. Sarebbe bastato – prosegue Mazzei – invitare gli stessi Comuni a presentare progetti di bonifica su appositi bandi. La Regione ad oggi che cosa ha fatto? E soprattutto cosa ha intenzione di fare? Anche in questo caso le parole non bastano più. A stretta partita di giro la risposta dell'assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro: “Sarei curioso di sapere in quale regione vive chi dice che la Puglia ha scaricato sui comuni il problema delle bonifiche, perché se vivessero qui e, davvero, avessero contatti con le amministrazioni comunali saprebbero quale attività la abbiamo messo in campo a sostegno del territorio sul tema delle bonifiche. Sarebbero a conoscenza, ad esempio, del fatto che abbiamo avviato da tempo una proficua collaborazione con i comuni per la gestione degli ex art. 12 e che con gli stessi amministratori stiamo monitorando i casi di aree inquinate offrendo il supporto necessario”. Così l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro. “Fermo restando il principio europeo del 'chi inquina paga' stiamo tenendo sotto controllo i siti, stiamo coordinando le attività di progettazione delle bonifiche con le amministrazioni locali e, laddove le progettazioni sono valide, stiamo mettendo a disposizione le risorse economiche necessarie per gli interventi, se non è possibile individuare chi ha determinato il danno ambientale o dove si intende agire in danno. Ad esempio nel caso di Micorosa a Brindisi, la Regione Puglia – prosegue Nicastro – ha attivamente partecipato alla definizione del percorso suggerendo la via dell'utilizzo delle risorse attualmente disponibili per il Sin di Brindisi, concentrandole sull'area più inquinata”. “Capisco le esigenze di polemizzare per ricavarne visibilità ma varrebbe la pena fare un approfondimento prima di lanciarsi in dichiarazioni per capire, ad esempio, dove i lavori non procedono se sia una responsabilità regionale o piuttosto di amministrazioni locali che non riescono a venire a capo di una progettazione compiuta per la realizzazione degli interventi. In ogni caso – conclude Nicastro – il tema è troppo serio e delicato per accettare che lo si affronti con questa superficialità”.
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