Credito, le famiglie soffrono. Tassi più alti che nel resto del Paese

//SPECIALE GIORNATA ECONOMIA,8// I finanziamenti concessi dalle banche diminuiscono del 3,3%. Ma i tassi applicati sono superiori alla media nazionale

Il credito Il dato sulle sofferenze bancarie ci dice quanto è rischioso concedere credito in un determinato territorio. In Italia le sofferenze bancarie risultano in forte aumento (+14,8%): complessivamente 139 miliardi di euro. In provincia di Lecce l’aumento è più contenuto rispetto a quanto registrato un anno fa: le sofferenze nel 2012 crescevano del 14,7%; nel 2013 “solo” del 4,8%. È il dato più contenuto tra le province pugliesi. In termini assoluti le sofferenze bancarie in provincia di Lecce hanno raggiunto quota 787 milioni di euro, cioè il 9,3% degli impieghi. La quota più alta delle sofferenze è imputabile alle famiglie consumatrici (27,2%), seguite dalle attività industriali (22,4%), dai servizi (20,6%), dalle famiglie produttrici (16,1%) e dalle costruzioni (13,7%). Il maggiore aumento si è registrato proprio nel settore delle costruzioni (21,3%); mentre i servizi sono l’unico settore che ha subìto una decrescita del 12%. Dati che mantengono elevato il grado di rischiosità del credito in provincia di Lecce, tanto che qui i tassi effettivi di interesse sui finanziamenti per cassa sono più alti di quelli riscontrati a livello nazionale. Per i rischi a revoca (i finanziamenti più rischiosi consistenti nelle aperture di credito in conto corrente con clausola “fino a revoca”) il tasso di interesse effettivo è del 9,6% a fronte del 6,8% italiano. Di contro, i depositi bancari anche nel 2013 hanno continuato a crescere, tanto in Italia (+2,0%) quanto in provincia di Lecce (+2,7%). Nel Salento hanno raggiunto quota 10 miliardi 245 milioni di euro: l’88,6% appartiene alle famiglie (percentuale più alta in Puglia). Sul fronte degli impieghi (i finanziamenti concessi dalle banche) si registra un calo del 3,3%, comunque leggermente inferiore rispetto a quello registrato a livello nazionale (-3,8%). Gli impeghi provinciali sono così passati da un valore di 8 miliardi 746 milioni di euro nel 2012 a 8 miliardi 455 milioni di euro nel 2013: il 49,8% si concentra nelle imprese, il 45,5% nelle famiglie.

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