Lecce. In una lettera a Mellone e Martello, la segreteria leccese del sindacato evidenzia tutte le criticità della gestione dei dipendenti da parte della società in house della Asl
LECCE – Forte preoccupazione per il futuro lavorativo dei dipendenti ma anche per la qualità del servizio offerto ai cittadini. Sono le perplessità che emergono dalla lettera inviata dal sindacato di categoria Funzione Pubblica Cgil all’amministratore unico di Sanitaservice srl, società in house della Asl, Lorenzo Martello, e al direttore generale della Asl Lecce Valdo Mellone. Nella lettera, firmata da Silvio Cataldi, segretario provinciale Fp Cgil Lecce, che riportiamo integralmente qui si seguito, vengono evidenziate dettagliatamente alcune criticità che riguardano la gestione e l’organizzazione del servizio nelle strutture sanitarie salentine, in particolare per quanto riguarda il personale e, di conseguenza, la qualità della prestazione offerta ai cittadini. La Fp Cgil attende di conoscere “da circa un mese il contenuto del disciplinare di servizio tra Asl di Lecce e Sanitaservice previsto dalle Linee guida regionali, necessario a far comprendere i servizi affidati alla società in house”, si legge nella lettera. “Non è infatti più tollerabile avere soltanto una conoscenza fumosa – si aggiunge – di questa realtà che dà lavoro a centinaia di persone”. Confusione e scarsa organizzazione sono i principali appunti rilevati dalla Fp Cgil, anche se, si legge nella lettera, molte altre criticità potrebbero essere affrontate. Ecco il testo integrale della lettera: All’Amministratore Unico di Sanitaservice srl Dott. Lorenzo Martello Al Direttore Generale ASL Avv. Valdo Mellone All’Assessore Regionale alla Salute D.ssa Elena Gentile A tutti i lavoratori di Sanitaservice Oggetto: Sanitaservice srl – Osservazioni sulla gestione e organizzazione del servizio Con la presente nota questa Organizzazione Sindacale intende evidenziare alle SS.LL. le criticità presenti, sempre maggiori, all’interno della Società in house della Asl salentina. Infatti, a distanza di oltre tre anni dalla sua costituzione numerosi sono ancora i punti critici, specie nell’organizzazione e gestione del personale, tante volte evidenziati dalla scrivente, ma quasi sempre rimasti lettera morta. La Funzione Pubblica CGIL di Lecce è in attesa di conoscere da circa un mese il contenuto del disciplinare di servizio tra ASL di Lecce e Sanitaservice previsto dalle Linee guida Regionali, richiesto con nota del 9 maggio e necessario a far comprendere i servizi affidati alla società in house. Infatti, per compiere un’attenta e responsabile analisi delle problematiche non si può prescindere dalla puntuale conoscenza delle prestazioni assegnate dalla Asl alla partecipata. Non è infatti più tollerabile avere soltanto una conoscenza “fumosa” di questa realtà che dà lavoro a centinaia di persone. Le Organizzazioni sindacali (OO.SS.) devono essere messe nelle condizioni di poter offrire un contributo serio e consapevole, finalizzato al consolidamento di una società in house che oggi appare piuttosto traballante. L’attuale impostazione gestionale ci preoccupa non poco, poiché il perseverare nell’attuale direzione organizzativa prospetta, a nostro avviso, seri problemi di sopravvivenza della stessa società in house, con possibili gravi ed irreparabili conseguenze sui lavoratori e sulle loro famiglie. La nostra preoccupazione cresce quando apprendiamo, da una nota della Direzione Generale dell’ASL di Lecce del 30 maggio, l’avvio delle procedure finalizzate a una possibile ulteriore estensione dei servizi affidati a Sanitaservice. Ribadiamo che attualmente le OO.SS. non conoscono i dati necessari, benché più volte richiesti, utili ad affrontare consapevolmente e con responsabilità tale importante argomento. Infatti, lo scrivente Sindacato ritiene che prima ancora di procedere alla traslazione di ulteriori servizi dall’azienda sanitaria alla società in house sia indispensabile comprendere come vengono gestiti gli attuali servizi affidati e chiarire molti aspetti gestionali e organizzativi a tutt’oggi oscuri. Appare incomprensibile, ad esempio, come nonostante sia trascorso un anno dall’ultima integrazione oraria del personale part-time, con cui si doveva redistribuire il personale sulla base delle esigenze funzionali delle varie strutture, tale procedura non sia ancora conclusa. E ancora oggi, nonostante sia stata ultimata la concordata mobilità volontaria, si assiste a continue mobilità d’urgenza con cui il personale viene spostato temporaneamente da una struttura all’altra. Non è possibile che ancora non si conoscano ufficialmente le superfici delle varie strutture affidate a Sanitaservice per la pulizia e magari assistere a paradossali situazioni in cui personale part-time è assegnato a pulire reparti o superfici di gran lunga più ampie di quelle assegnate ai colleghi full-time. Continuiamo a vedere, nonostante precisi accordi lo prevedessero, che nelle strutture non ospedaliere (dove il servizio al più si svolge su 12 ore) venga impiegato personale a tempo pieno, mentre nei presidi ospedalieri (con servizi h 24) opera gran parte del personale part-time. A quale logica organizzativa risponde questa distribuzione del personale, si ribadisce contraria agli accordi, non è dato sapere. In questo modo si dimostra di non riuscire ad organizzare adeguatamente i servizi affidati. Inoltre, nessuna risposta è stata mai ricevuta dall’amministratore unico rispetto all’utilizzo di lavoro straordinario e/o aggiuntivo che, da notizie che ci giungono dai lavoratori, pare sia spesso assegnato impropriamente, oltre che riservato soltanto a pochi. Non si è mai proceduto, nonostante richiesto più volte, a un incontro per la definizione dei criteri per l’assegnazione del lavoro straordinario, previsto dal CCNL. Non si è mai proceduto alla sostituzione delle lavoratrici in maternità, generando in alcuni servizi come il Centro Unico Prenotazioni, seri problemi e disservizi. Anche il capitolo dei cosiddetti “referenti” per il servizio di pulizia merita un cenno. Questi lavoratori sono pari livello dei loro colleghi “ausiliari pulitori” ma vengono utilizzati impropriamente in mansioni diverse, creando un malcontento generale tra i dipendenti tutti. Si rammenta, qualora necessario, che Sanitaservice dispone di personale di livello superiore dislocato in tutta l’Azienda. Un’adeguata riorganizzazione potrebbe consentire una redistribuzione di parte di essi nel coordinamento del personale addetto alle pulizie, evitando in questo modo di generare aspettative in quei lavoratori attualmente designati unilateralmente dall’azienda (c.d. referenti) e senza esporre la società in house – e quindi i cittadini – a possibili richieste future di risarcimento da parte di questi lavoratori. Ci sarebbero tanti altri argomenti da affrontare, ma ci limitiamo, per il momento a quanto sopra esposto, sottolinenando ancora una volta la nostra preoccupazione sia per il futuro lavorativo dei dipendenti, ma anche per la qualità del servizio offerto al cittadino. Riteniamo, infatti, che il problema di Sanitaservice non debba essere unicamente quello di integrare al più presto le ore al personale part-time. Certamente questo è un obiettivo da perseguire, ma con responsabilità e non prescindendo da una organizzazione ottimale che eviti sprechi e garantisca un’adeguata qualità del servizio pubblico erogato. Si resta in attesa di riscontro urgente. Cordiali saluti. Il Segretario Provinciale Fp Cgil Lecce Silvio Cataldi
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