Premio Imid al farmacologo Silvio Garattini

Questa mattina il fondatore e direttore dell'istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano terrà una lezione magistrale nel corso della Biennale di Medicina organizzata in collaborazione tra Asl di Lecce e Università del Salento

Nel suo immancabile dolcevita bianco, il professor Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri» di Milano, è giunto ieri sera a Lecce per ricevere il Premio «Imid 2010» per la ricerca scientifica assegnato dall’Associazione nazionale dei pazienti infiammatori cronici ed immunopatici (Imid Association), nell’ambito della Biennale di Medicina – Imid Scientific Biennal, organizzata in collaborazione tra Asl di Lecce e Università del Salento. Questa mattina, l'illustre farmacologo sarà ospite della giornata conclusiva del convegno scientifico quest’anno dedicato al tema: «Ambiente e malattie correlate. Il corpo “sotto assedio”: infiammazione, cancerogenesi, allergie, autoimmunità». L’appuntamento è alle ore 11 nel chiostro dei Domenicani, dove terrà una lezione magistrale su «La disseminazione cancerosa e la formazione delle metastasi», nell’ambito del simposio dedicato ai collegamenti tra sistema immunitario e cancro. «In pratica – spiega il professor Garattini – illustrerò le modalità attraverso cui da un tumore primario si staccano alcune cellule che entrano nella circolazione per poi andare a finire in un determinato tessuto dove crescono e formano le cosiddette metastasi. Cercherò di analizzare questi meccanismi mostrando che ci sono alcune cellule predestinate a formare metastasi, che non sono cellule tumorali». Cosa vuol dire? «Se questa tesi venisse definitivamente confermata, ci darebbe la possibilità di capire quali sono le cellule che dobbiamo colpire. Perché quello che temiamo oggi non è tanto il tumore primario che la chirurgia, la chemio e radioterapia possono portar via. Ma si muore sostanzialmente per lo sviluppo delle metastasi». A che punto è questo tipo di ricerca? «Fino a poco tempo fa, questo filone è stato relativamente trascurato, sia a livello sperimentale, sia a livello clinico. Ci si è molto focalizzati sul tumore primario. Io invece voglio richiamare l’attenzione sulla necessità di studiare i processi di disseminazione cancerosa e di formazione delle metastasi che è uno dei temi che abbiamo sviluppato molto negli ultimi anni all’Istituto Mario Negri». Qual è il nesso tra infiammazione e genesi del cancro? «Almeno un quinto o un sesto dei tumori umani ha una componente infiammatoria tra le cause. Il nesso è particolarmente forte per i tumori della prostata, della tiroide e dell’intestino. L’uso di antinfiammatori (aspirina, ndr) è associato a ridotto rischio di cancro in alcuni tumori. Gli studi che stiamo portando avanti mostrano come l’identificazione di alcune molecole dell’infiammazione che promuovono la crescita dei tumori offre nuove strategie terapeutiche che sono ora in corso di sperimentazione clinica o preclinica». Nel frattempo, cosa fare? «Cercare di eliminare o ridurre al minimo i fattori di rischio: in primis, fumo, alcool, e sostanze cancerose presenti nell’ambiente». Nel libro «Storia segreta della guerra al cancro», l’oncologa Devra Davis denuncia gli inganni delle lobby del tabacco e dell’industria chimica e farmaceutica, colpevoli di aver manipolato e influenzato la ricerca in nome del profitto a tutti i costi. Lei cosa ne pensa? «Ho sempre sostenuto che in questo campo ci sono grandi interessi industriali e che bisogna stare attenti da un lato a non sopravvalutare le note positive sui nuovi farmaci anti-tumorali, e dall’altro a non sottovalutare l’influsso degli stili di vita negativi, in primis, per il fumo di tabacco. Da tener presente, invece, è che il consumo di frutta e verdura diminuisce il rischio. Per quanto efficaci possano diventare le terapie, oggi molto si deve fare sul fronte della prevenzione primaria e l’identificazione dei fattori di rischio ambientali».

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