Bari. Il settore strategico per la Puglia mostra segnali di ripresa. Ottimismo di Vendola e Capone ma il patto di stabilità blocca i cantieri
BARI – “La crescita della Puglia sui mercati esteri è in ripresa, dal Gargano a Santa Maria di Leuca. L’Istat ci ha confermato in modo chiaro il segnale di fiducia di cui avevamo avuto sentore a metà marzo”. È quanto ha detto il presidente Nichi Vendola, leggendo i dettagli sulle esportazioni forniti su richiesta dell’assessorato allo Sviluppo economico, dall’Istituto Nazionale di Statistica. “La Regione Puglia – ha spiegato – sta seguendo con grande attenzione i segnali di ripresa o di crisi che provengono dal sistema economico della Puglia. La politica ha il dovere di informare i cittadini e di infondere fiducia soprattutto quando ci sono dati certi. Per questo abbiamo chiesto appositamente all’Istat un’elaborazione dettagliata sulle esportazioni di tutte le province della Puglia in ciascuno dei quattro trimestri del 2013 e per singole merci. Il nostro obiettivo è capire cosa funziona davvero e qual è il feedback dei nostri investimenti. Abbiamo il dovere di interrogarci e di essere consapevoli della situazione per dare segnali a tutti i pugliesi e in particolare ai lavoratori che stanno soffrendo e alle loro famiglie. A loro dobbiamo rispondere anche rendendo le nostre decisioni più efficaci. E questo non può avvenire se non partendo dalla conoscenza e dall’analisi di dati oggettivi”. “L’Istituto Nazionale di Statistica ci ha supportato in questa ricerca: il report che ci ha inviato non solo ci fornisce i dettagli di quanto avevamo già detto quindici giorni fa a proposito di una crescita rilevante nell’ultimo quadrimestre, ma ci ha profondamente sorpreso per due motivi: non c’è un solo territorio della Puglia che, nel periodo ottobre-dicembre, sia immune dalla ripresa e soprattutto la crescita sull’intero anno è legata principalmente all’industria meccanica, meccatronica, aerospaziale e farmaceutica che hanno avuto un’impennata di vendite davvero sorprendente”. Guardando alle province, nel periodo ottobre-dicembre 2013 rispetto al trimestre luglio-settembre immediatamente precedente, Bari è la prima per valori assoluti: cresce infatti di 186,1 milioni, Taranto di 69,5 milioni, Foggia di 38,9milioni, Brindisi di 15,1 milioni, seguono Lecce con 9,2 milioni e Bat con 4,2. In termini percentuali la prima provincia della Puglia per incremento dell’export nell’ultimo trimestre del 2013 è invece Foggia che cresce del 19,42%, la segue Taranto con una crescita del 19,13% e poi Bari con il 18,56%; aumentano anche le esportazioni di Lecce del 9,49%, e di Barletta Andria Trani che raggiunge il 3,52% di fatturato export in più . “Vorrei indugiare in questo racconto perché gli abitanti di tutta la Puglia sappiano bene cos’è che funziona nel proprio territorio e riprendano ad avere fiducia. I numeri nella loro arida oggettività ci dicono che, se è vero che le esportazioni regionali sull’intero anno sono caratterizzate dal segno meno (-10,4%), paragonando gli ultimi due trimestri dell’anno scorso c’è un aumento congiunturale per tutta la Regione del 16,3%. Se poi confrontiamo il dato dell’ultimo trimestre del 2013 al primo dello stesso anno, arriviamo addirittura al 33,8%. Significa che i pugliesi nonostante la crisi stanno lottando con tenacia. Oggi, dopo i nuovi dati, sappiamo che questa lotta sta dando risultati in tutte le province e sappiamo anche in quali comparti merceologici”. L’assessora allo Sviluppo economico Loredana Capone ha invece fornito i principali dettagli per ogni provincia. “Bari – ha detto – appare sempre più come una città attiva, dinamica e moderna, smart nel commercio come nei processi e nei prodotti. Una città industriale che ha fatto del mercato estero il volano del proprio sviluppo. Il segno più per Bari caratterizza quasi tutti i comparti: dall’agroalimentare alla moda, dal lapideo all’artigianato, dall’industria culturale ai cosmetici, ma nel comparto dei “Medicinali e prodotti farmaceutici” addirittura esplode: esporta in tutto il 2013 merci per 1,379 miliardi di euro, 161,4 milioni in più rispetto al 2012. La crescita coinvolge la tecnologia: computer, apparecchiature elettromedicali, generatori elettrici e apparecchiature per il controllo dell’elettricità. Sulla meccanica e meccatronica poi, Bari non ha rivali: macchine di impiego generale (+52,8 milioni, il 70,2% in più), autoveicoli (+17,6 milioni) e carrozzerie. Per la categoria “Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori” l’aumento delle vendite è addirittura di 145,3 milioni, il 41,6% in più”. “Taranto riprende fiato. Nei “Prodotti della siderurgia” perde 427,8 milioni (-41,7%), ma cresce nell’industria della raffinazione e chimica, nella meccanica, si triplica nell’aerospazio (il 313% in più) ed esprime grande vitalità nella fabbricazione dei mobili (+90%)”. “È Foggia tuttavia ad esprimere la crescita percentuale più alta di tutte le province: dal lapideo (+68,3%), all’abbigliamento (+40,5%), dai prodotti in vetro e in metallo ai “Motori, generatori e trasformatori elettrici e apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità” (+369%). Qui è l’aerospazio a brillare su tutte le categorie merceologiche. Nel comparto “Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi” Foggia nel 2013 ha esportato beni per 219,8 milioni, un fatturato che cresce di 27,5 milioni rispetto all’anno precedente (in termini percentuali si tratta del 14,3% in più) e che conferma ancora una volta la leadership della Capitanata in questo settore”. “La crescita di Brindisi riguarda soprattutto il comparto degli “Oli e grassi vegetali e animali (+40,6%), le calzature (+12,4%), gli articoli in materie plastiche e alcune tipologie di macchine”. “Lecce emerge in diverse comparti dell’agroalimentare, dai prodotti di colture agricole, agli oli, alle bevande. Fattura 3 milioni e mezzo in più nella lavorazione del cuoio e nella pelletteria (+50,1%), 12,6 milioni in più nel comparto del cemento, calce e gesso, supera di 7 milioni il fatturato dell’anno precedente su alcuni prodotti in metallo”. “La provincia di Barletta Andria Trani brilla nell’agricoltura, dove cresce del 33,7%, ma supera di ogni aspettativa le performance nella moda. Cresce nel comparto dei tessuti, guadagna 61 milioni e mezzo, quasi 11 milioni in più rispetto all’anno precedente, negli articoli di abbigliamento. Conferma la leadership nelle scarpe: qui il fatturato del 2013 supera i 196 milioni di euro, 9,7 milioni in più rispetto all’anno precedente. Ma sono tanti altri i settori nei quali questa provincia appare particolarmente dinamica: prodotti chimici, articoli di plastica, cemento, ma anche apparecchiature per le telecomunicazioni e macchine per impieghi speciali”. “Questa è la fotografia del made in Puglia sui mercati esteri nell’ultimo periodo”, ha concluso Loredana Capone. “Un’immagine che ispira fiducia almeno per questo aspetto dell’economia, che in ogni caso va ancora sostenuto, come abbiamo fatto in questi anni, con le nostre politiche per l’innovazione, la competitività e l’internazionalizzazione. Ma c’è ancora tanto da fare per risollevare l’occupazione. Per questo, in tutte le sedi, anche in questi giorni in Europa, stiamo chiedendo di allentare i vincoli sul patto di stabilità per poter spendere e aprire cantieri. La Puglia vuole uscire dal tunnel della crisi, ma le sole forze del governo regionale, nonostante gli sforzi, non sono sufficienti. Il governo nazionale e l’Europa facciano la loro parte”.
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