Si vergogna ma non 'vuota il sacco'

Bari. L'ex calciatore Masiello ha deposto al processo sulla combine nel derby del 15 maggio 2011

Ecco la “confessione” di Masiello, ex difensore e capitano del Bari, nel corso del processo in cui sono imputati Pierandrea Semeraro (ex presidente del Lecce), Carlo Quarta, Marcello Di Lorenzo e lo stesso Andrea Masiello (per la sola combine di Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011), e Gianni Carella e Fabio Giacobbe, coinvolti in un giro di scommesse più ampio e per questo già condannati con il rito del patteggiamento per associazione per delinquere). Dice Masiello nel Tribunale di Bari, dove e’ in corso il processo per il Calcioscommesse: “nel primo tempo contro i salentini abbiamo giocato bene, con voglia di vincere. Dentro di me, pero’, pesava il macigno di far perdere la squadra per questa somma di denaro che mi era stata promessa, sono successe cose poco piacevoli, ne prendo atto e me ne vergogno”. Prosegue poi: “Alcuni giorni prima del derby Giacobbe mi mostrò un assegno che gli avevano consegnato perché perdessimo quel derby. I miei compagni di squadra si tirarono indietro. Io, sollecitato da Giacobbe e Carella, decisi poi di accettare”. Estremamente ambigua la versione sull'autogol, come se non si fosse trattato di un atto deliberato: “Nel secondo tempo non ho giocato al massimo, e sull’autogol non ho fatto tutto ciò che potevo fare per evitarlo”. Poi racconta della valigetta coi soldi: “c’erano quasi 200mila euro, da dividere in quattro”.

Leave a Comment