Squinzano. I carabinieri lo arrestarono insieme all’amico, ma lui si è attribuito la responsabilità dei reati
SQUINZANO – Risponde di detenzione illecita di droga e armi e di ricettazione. In carcere Tomas Barbetta, 23enne nato a Campi Salentina ma residente a Squinzano, disoccupato, censurato. Barbetta finì nei guai il 22 febbraio 2013 insieme ad Emanuele Tafuro, di 22 anni, dal momento che presso la sua abitazione i carabinieri di Squinzano trovarono circa un chilo e trecento grammi di hashish, 30 grammi di cocaina, una pistola calibro 9×21 e diverse munizioni. L’arma, una “Tanfaglio” semiautomatica, risultò rubata alcuni mesi prima a Taviano e fu trovata dai militari con colpo in canna, quindi pronta all’uso in qualsiasi momento. A completare l'arsenale, 20 colpi a salve, una mazza da baseball, un coltello a serramanico e tre candelotti di artifizi pirici. In un vano adibito a garage, infine, era conservato un pesante macchinario idraulico che veniva utilizzato per pressare la polvere di cocaina. Per i giovani, inevitabilmente, si aprirono le porte del carcere. Nell'ambito del procedimento penale, poi, Barbetta si attribuì la detenzione di armi e droga scagionando Tafuro. Dovrà scontare tre anni, otto mesi e 26 giorni nella Casa Circondariale di Lecce.
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