La mozione al Cnsu: esentare gli studenti dal pagamento e prevedere quote di contribuzione ridotta per i proprietari di immobili con contratti in regola
Una batosta è in arrivo per gli studenti fuori sede. Ed è direttamente collegata al nuovo tributo sui servizi comunali denominato Trise (Tassa Rifiuti e Servizi) introdotto con il disegno di legge di stabilità a sostituzione dell’Imu. La Trise è infatti articolata in due componenti: la Tari, che assicura la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti, e la Tasi, che è finalizzata alla copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. La forte novità costituita da tali tributi risiede principalmente nel fatto che sono legati non alla proprietà ma al possesso dell’immobile e pertanto graveranno sia sui proprietari che sugli inquilini. Per gli studenti fuori sede questa novità si traduce in una ulteriore spesa, calcolabile in circa 279 euro all’anno. Il provvedimento è stato definito “una grave violazione del diritto allo studio e del diritto all'abitare” da parte dei rappresentanti degli studenti pugliesi riuniti nella Rete della conoscenza e nei Link provinciali. Una novità, hanno sostenuto, “che finisce con il gravare maggiormente sui ragazzi e le ragazze di una generazione sotto assedio, stretta in una morsa asfissiante fatta di precarietà lavorativa ed esistenziale”. “Solo a Lecce – ha ricordato Silvia Carrozzo, coordinatrice di Link Lecce – sono circa 8mila gli studenti fuori sede che saranno colpiti, costringendoli a cedere più facilmente al ricatto del nero per evitare ulteriori costi, fenomeno già presente in Italia per circa la metà delle abitazioni in locazione”. “Sebbene Bari si sta avviando alla conclusione di un percorso che la porterà a diventare una Città Metropolitana – ha detto invece Nunzio Nardulli, di Link Bari -, dobbiamo rilevare la mancanza, in questo processo, della consapevolezza di essere un polo universitario che raccoglie studenti da tutto il Mezzogiorno”. Ed ha aggiunto: “La mancanza di esenzioni per gli studenti fuorisede da imposte, come la precedente Tares e la futura Trise, rappresenterebbe una forte miopia politica per l’amministrazione della nostra città. Tale scelta consisterebbe, nei fatti, in una ulteriore restrizione del diritto allo studio nella nostra città ed a un grave passo indietro nella lotta al mercato degli affitti in nero”. Un provvedimento del genere potrebbe finire col danneggiare, inoltre, le piccole sedi universitarie come Taranto e Foggia, dove gli studenti fuori sede, seppur una piccola parte della popolazione universitaria, con l’imposizione della Trise, si vedrebbero moltiplicare i costi per vivere nella città che li ospita. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore incentivo a preferire la pendolarità, impedendo quindi il processo di emancipazione dello studente dalla famiglia. A fronte di tali considerazioni, oltre ad avere già presentato nel Consiglio nazionale degli studenti universitari una forte contrarietà all’istituzione della nuova tassa con la specifica richiesta al Governo di esentare gli studenti universitari fuori sede dal pagamento della Trise, ora gli studenti chiedono chiediamo agli amministratori locali pugliesi che la Tari venga pagata, in forma ridotta, dai proprietari degli immobili che stipulino un regolare contratto d’affitto, mentre, per la componente Tasi, che vengano esentati dal pagarla gli studenti universitari con contratto regolare. Ecco la mozione degli studenti
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