Il carcere è un ‘Giardino radicale’

Lecce. Ha preso il via a Borgo San Nicola il progetto “GAP”, laboratorio partecipato di design

(ph: Y. Benseddik – M. Buttazzo) LECCE – Il carcere diventa una galleria d'arte partecipata. Anche la casa circondariale di Borgo San Nicola può essere un luogo dove sperimentare l'espressività nella trasformazione dello spazio circostante. All'interno del progetto “G.A.P. la città come galleria d’arte partecipata”, finanziato da Fondazione con il Sud ‘Progetti Speciali e Innovativi 2010’, ha preso vita “Giardino Radicale”, programma di design in carcere che vede in prima fila l’associazione culturale Sud Est/Manifatture Knos di Lecce. Il progetto è coordinato da Paola Leone, regista teatrale che da anni lavora all'interno della struttura detentiva leccese, e vede coinvolti i designer Maurizio Buttazzo e Roberto Dell'Orco.

Gap
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Giardino radicale è un laboratorio rivolto ai detenuti, chiamati ad appropriarsi degli spazi comuni, ripensandoli, progettandoli e lavorando attivamente alla loro realizzazione. I primi locali realizzati sono la “Barberia” e una delle sale comuni della sezione R2, la prima che ha sperimentato a Lecce il nuovo ordinamento che da alcuni anni consente di tenere le celle aperte durante il giorno. Da anonima stanza bianca, la barberia è oggi una vera sala da barba con design vintage, illuminazione realizzata con oggetti riciclati e una mostra fotografica permanente che fa degli stessi frequentatori del locale i “modelli”.

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La sala comune, invece, dove nell'inaugurazione è stato allestito il karaoke, è stata decorata con la tecnica dello stencil, che ha impegnato tutti i partecipanti nella colorazione di un'area. E il lavoro proseguirà ora con tessuti colorati e carta da parati nella seconda sala.

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I primi due locali, che danno il via ufficiale al progetto, sono appena inaugurati con una festa “interna”, alla presenza del direttore del carcere Antonio Fullone, il vicedirettore Rita Russo, del personale educativo e della coordinatrice artistica del progetto Gap, Francesca Marconi. Nei mesi che seguiranno, il progetto – che nella sua prima parte ha coinvolto circa quaranta detenuti – proseguirà con il restyling dei corridoi e degli ulteriori spazi comuni a disposizione della popolazione che abita la sezione.

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Il progetto prevede inoltre la realizzazione di piccoli complementi d'arredo in legno e altri materiali di riuso a cui i partecipanti al laboratorio potranno lavorare all'interno delle Manifatture Knos di Lecce, previo apposito permesso.

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Il direttore del carcere Antonio Fullone “Questo è un punto di partenza di un progetto in cui crediamo fortemente – ha spiegato il direttore della casa circondariale di Lecce Antonio Fullone -. Penso che il luogo che ti ospita condizioni fortemente emozioni, idee ma anche e soprattutto le prospettive future. Per questo, anche se strutture come queste sembrano mal prestarsi al cambiamento, vogliamo, con l'aiuto di chi si occupa di trasformazione dei luoghi, che si proceda dagli spazi comuni, quelli di maggiore frequentazione, al resto dell'ambiente. Il nostro obiettivo è coniugare uno spazio detentivo con uno spazio vivo”.

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