Farmaci irreperibili. Bellanova interroga Lorenzin

Roma. In una interrogazione alla ministra, la deputata pugliese ha fatto presenti i disagi illustrati dal Tribunale per i diritti dei malati

ROMA – “I diritti dei cittadini che necessitano di cure non possono essere piegati alla logica di alcun mercato o alcun profitto, come peraltro impone la nostra Costituzione”. L’Sos sull’irreperibilità – nel Salento come nell’intero territorio nazionale – di alcuni farmaci salvavita lanciato dal Tribunale per i diritti del malato di Casarano non è andato a vuoto. La deputata del Pd Teresa Bellanova l’ha raccolto, l’ha fatto suo e l’ha inoltrato alla ministra della Salute della Beatrice Lorenzin. In un’interrogazione con risposta in Commissione, la parlamentare ha chiesto a Lorenzin quali azioni intenda intraprendere per tutelare i diritti dei cittadini bisognosi di cure e se non ritenga opportuno avviare un confronto serrato con tutti gli attori della filiera del mercato farmaceutico affinché tutti assumano la responsabilità della grave problematica. Di seguito il testo dell’interrogazione: INTERROGAZIONE a risposta in Commissione BELLANOVA – Al Ministro della salute. Per sapere, premesso che: – la Costituzione italiana all’art. 32 reca “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”; – gli organi di stampa odierni riportano la notizia di una donna salentina affetta da carcinoma mammario che non riusciva a reperire il farmaco Alkeran, medicinale che peraltro da quanto si legge pare non abbia un corrispondente generico con lo stesso principio attivo; – sembrerebbe che il farmaco non fosse reperibile in Italia, ma poteva essere acquistato all’estero ad un prezzo maggiorato, passando così dal costo nostrano di 5,65 euro a ben 40 euro; – da quanto si legge sembrerebbero essere 180 i farmaci che sul territorio nazionale si fa fatica a reperire, medicinali che per lo più si impiegano ad esempio per patologie tumorali, antidepressive, ipertensive e per il morbo di Parkinson; – dai resoconti di stampa emerge un pericolo, vale a dire che i farmaci siano esportati e collocati su mercati esteri per una mera questione di utili, visto che sono venduti a prezzi molto più alti; – numerose le associazioni italiane che nel corso delle ultime settimane hanno denunciato la mancanza nelle farmacie di una serie di importantissimi medicinali; – si è a conoscenza che l’esportazione parallela è una pratica prevista dalla normativa europea, applicata quando il mercato estero offre condizioni di vendita sensibilmente più vantaggiose di quelle presenti sul mercato interno. Ma a parere dell’interrogante i diritti dei cittadini che necessitano di cure non possono essere piegati alla logica di alcun mercato o alcun profitto, come peraltro impone la nostra Costituzione; – si è a conoscenza che è stato attribuito all’AIFA il potere di redigere “specifici elenchi di farmaci dei quali sarà per tale via limitata l’esportazione, al fine di garantire il servizio pubblico sanitario e soddisfare le esigenze di tutti i pazienti. Tali farmaci dovranno necessariamente essere detenuti dai grossisti e dalle farmacie”. Una misura che evidentemente non è sufficiente, dato che le associazioni dei consumatori e dei malati continuano a denunciare un fenomeno che tende, purtroppo, a crescere e a creare forti preoccupazioni nelle persone che necessitano di cure; quali azioni il Ministro in oggetto intende intraprendere affinchè i diritti dei cittadini bisognosi di cure siano rispettati e se non ritenga opportuno avviare con celerità un confronto serrato con tutti gli attori della filiera del mercato farmaceutico affinchè tutti assumano la responsabilità di una problematica, con un conseguente impegno ad affrontarla rapidamente, che non certamente può essere scaricata sulle spalle delle persone malate. Bellanova, Articolo correlato: Farmaci irreperibili. Sos del Tribunale

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