//LA STORIA DELLA DOMENICA. Continuano a mietere vittime i ragazzi della squadra di calcio a 5 per non vedenti, si divertono e vincono, senza barriere
Di Carla Falcone //LA STORIA DELLA DOMENICA. I ragazzi della l’Ascus Uic Lecce si sono aggiudicati la super coppa italiana di calcio a 5 per non vedenti. “Sono emozioni – commentano – che ripagano la fatica di allenarsi l'impegno di organizzare il coraggio di combattere e credere nel nostro sport. Non abbiamo vinto noi, ha vinto lo sport e chi ha creduto in noi. Sentire il boato del pubblico è stato un brivido che ci ha infuso forza. Grazie di cuore a tutti i presenti e a tutti quelli che ci hanno aiutato a realizzare questa manifestazione”. Questo è solo l’ultimo dei tanti trofei vinti, sono 5 leoni in campo, buona parte di loro gioca nella nazionale di categoria, compreso il Ct che guida entrambe le squadre, Pasqualino Porcello. Intanto hanno chiuso la stagione in bellezza con la vittoria della coppa, una vittoria che ha il sapore della rivincita contro il Bari che 20 giorni fa gli aveva soffiato da sotto il naso la coppa Italia. Ennesimo goal di Massimo Cervelli, bomber di razza del Lecce e della Nazionale. Al suo attivo 120 gol a soli 31 anni. Vederli giocare più che una partita di calcio sembra una sinfonia, si muovono ascoltando i sonagli messi nel pallone (come da regolamento), gli unici vedenti in campo sono il portiere e la guida d’attacco, una sorta di regista che li dirige nelle manovre indicando dove andare. Il resto è farina del loro sacco, compreso l’agonismo e la voglia di vincere. Fame di vittorie che ha portato in bacheca 7 scudetti, 4 coppe Italia e 5 Supercoppa. Quando si gioca il silenzio è necessario, anzi lo prevede il regolamento, altrimenti i calciatori non riuscirebbero a sentire il rumore del pallone visto che si orientano grazie a questo e una grossa fetta d’intuito. Giocano completamente bendati, una questione di equità, infatti sono ammessi – oltre a non vedenti – anche gli ipovedenti, ovvero coloro che distinguono delle ombre, per questo sono necessarie le bende, per far partire tutti da un’unica base. “Ma al di là dei trofei – fa sapere Antonio Potenza organizzatore della squadra – sono importanti i valori che veicoliamo, ossia che anche se non vedenti la nostra vita è normale e possiamo sentirci tali anche e soprattutto grazie allo sport”. Ogni mercoledì s’incontrano al Kolbe di Lecce per gli allenamenti, i ragazzi arrivano da tutta la provincia, anche dal Capo di Leuca, la distanza importa poco quando il gruppo è affiatato. Qui sotto la guida del mister si inizia a fare sul serio. La società è nata nel1985 da un’idea di Salvatore Peluso, oggi presidente in carica, inizialmente si facevano solo dei tornei, poi nel 2001 il grande salto sotto la guida del comitato paraolimpico e da qui la consacrazione ufficiale.
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