Impennata della Cig in estate

A luglio, le ore di cassa integrazione autorizzate nel Salento sono state complessivamente 1 milione 233mila449, il 251 per cento in più rispetto al mese precedente

Lecce. Nuova impennata della cassa integrazione nella provincia di Lecce durante l’estate. «I dati di luglio e agosto fanno rizzare i capelli, un brutto segnale per l'economia salentina», dice il segretario generale Uil Lecce, Salvatore Giannetto, nel commentare l’ultimo rapporto sulla cig redatto dal Servizio Politiche del lavoro e Formazione del sindacato. A luglio, le ore di cassa integrazione autorizzate sono state complessivamente 1 milione 233mila449, il 251 per cento in più rispetto al mese precedente. Impressiona il salto in avanti della cassa in deroga che con 226.038 ore cresce, in un solo mese, del 4.819 per cento. Non sono da meno cig ordinaria (+188%) e straordinaria (+193). Ad agosto, mese tradizionalmente più “tranquillo” (per chiusura estiva e ferie), le ore complessivamente autorizzate sono state 126.704: azzerate le richieste di cig ordinaria (le imprese più grandi sospendono la produzione); restano alte cig straordinaria, che raggiunge quota 62.640, e cig in deroga che supera le 64mila ore. Da gennaio ad agosto, si registrano in totale 3milioni 905mila034 ore autorizzate dall’Inps alle imprese salentine che ne hanno fatto richiesta, il 39 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2012. Calo che si spiega con il sostanziale blocco degli ammortizzatori sociali dovuto al ritardo dei trasferimenti dei fondi dallo Stato alle Regioni. Questi i numeri snocciolati dalla Uil di Lecce in un quadro molto poco confortante. “è drammaticamente evidente che la crisi è ancora pesante, diffusa in tutti i settori del nostro territorio”. Spiega infatti Giannetto: “Ancora oggi la cassa integrazione riesce ad evitare il passaggio dal disagio al dramma, cioè dalla sospensione temporanea alla disoccupazione per centinaia di migliaia di persone, ma nuovi licenziamenti sono ormai dietro l’angolo e i 15 milioni in più stanziati qualche giorno fa per finanziare gli ammortizzatori in deroga destinati alle aziende pugliesi, basteranno a coprire appena due mensilità per 15mila lavoratori. Rimane il problema dell’insufficienza complessiva delle risorse – rimarca il segretario provinciale Uil – e della incertezza della loro esigibilità”. Una soluzione potrebbe essere, secondo Giannetto, nuovi e differenti criteri per il riparto delle risorse a partire dal 2014, quindi un’inversione di tendenza, come ad esempio la riduzione del cuneo fiscale già annunciato dal governo per consentire una ripresa dei consumi.

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