Bari. E' in corso una trattativa tra Regione e Governo per sbloccare 1.600 posti di lavoro nella sanità a chiusura del piano di rientro 2010-2012
La Regione Puglia, d’intesa con le Asl, ha predisposto i bandi per procedere a nuove assunzioni in ambito sanitario. L’assessora al Welfare Elena Gentile aveva già richiesto ai direttori generali delle Asl uno schema dettagliato con i fabbisogni di personale negli ospedali, ma ha voluto ampliare l'analisi anche ai servizi territoriali (dai centri di salute mentale ai Sert). Di qui la richiesta dell’assessore ai manager Asl di rivedere le piante organiche. Questa la spiegazione della Gentile: “Abbiamo deciso di rinviare la valutazione perché ho voluto rifare una verifica e vedere quanto è stato posto nel territorio come fabbisogno. Per evitare errori. Solleciteremo noi la convocazione del tavolo a Roma inviando il piano aggiornato, perché una volta inviato il documento non lo si può cambiare. Non possiamo fare errori. Il piano operativo non deve essere troppo rigido”. Le nuove assunzioni, così, si aggiungeranno a quelle già ottenute nel 2012, in deroga al piano di rientro ancora vigente, sia per l’Asl di Taranto (140 posti per l’emergenza sanitaria Ilva più 60 previsti dalla Regione) sia per il Policlinico di Bari (250 infermieri). Dall’opposizione, intanto, puntano l’indice sul caos delle stabilizzazioni nelle Asl a seguito dei diversi giudizi espressi dai tribunali sui contenziosi con gli operatori sanitari. «Siamo in presenza di due pesi e tre misure», attacca Nicola Canonico (capogruppo dei Moderati e Popolari) , ricordando il percorso positivo delle conciliazioni nell’Asl Bat e al Policlinico di Bari nel mentre l’Asl di Taranto, persa la battaglia legale in Appello con risarcimento danni, preannuncia il prosieguo del contenzioso con «l'unico effetto di impoverire ulteriormente le casse del sistema sanitario regionale», che per i 51 de-stabilizzati si tradurrebbe in 1 milione di euro. Il capogruppo Pdl Ignazio Zullo sollecita un’audizione dell’assessore Gentile, per chiedere verifica sull’«interpretazione e attuazione della stabilità del lavoro nelle Asl con i principi di equità e di imparzialità ai quali deve conformarsi l’azione amministrativa». Inoltre, secondo Zullo, il caso Labriola «ha evidenziato differenti criteri di vigilanza tra strutture socio-sanitarie dello stesso distretto e l’assessore dovrebbe informare la Commissione».
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