Vieni a pedalare in Puglia

Treni gratis per le bici e ciclovie dal Molise fino a Leuca

di Gabriele Caforio Buone nuove dal fronte della mobilità ciclistica in Puglia. Con l'estate che ormai entra nel pieno e con la crisi economica che obbliga in tanti a ripensare le proprie vacanze è arrivata qualche buona notizia per programmare una vacanza sostenibile e al risparmio. Lo scorso 20 giugno la Regione Puglia ha infatti rinnovato l'accordo con Trenitalia, Ferrovie Appulo Lucane, Ferrovie del Sud Est, Ferrovie Gargano e Ferrotramviaria per il trasporto delle bici gratuito sui treni regionali (sul rinnovo dell'accordo avevamo scritto l'8 giugno all'interno del dossier del Tacco sulla ciclabilità pugliese e aspettavamo proprio il rinnovo definitivo). Solo i gruppi superiori a dieci persone sono tenuti ad avvisare in anticipo le ferrovie. Viene quindi ufficialmente prorogato l'impegno della Regione a incentivare il trasporto in bici sia per gli spostamenti brevi e lavorativi che per quelli lunghi e turistici. “Miglioriamo così – ha specificato l'assessore regionale Giovanni Giannini – l’intermodalità e la mobilità ciclistica, specie per i pendolari e gli studenti che usano il treno e poi si muovono in città”. Mentre il presidente Nichi Vendola ha sottolineato “il valore di incentivazione della capacità della nostra società di inglobare la bicicletta non come un ingrediente straordinario legato solo al tempo libero, ma progressivamente come mezzo di trasporto da utilizzare sempre di più”. Il rinnovo dell'accordo ben si coniuga con gli itinerari turistici per le due ruote della nostra regione. Infatti, dal confine con il Molise fino al Capo di Santa Maria di Leuca la Puglia offre 400 chilometri di mare, bellezze e luoghi caratteristici che sono racchiusi dentro la cosiddetta “Ciclovia adriatica in Puglia”. Un itinerario che attraversa da nord a sud l'intera regione e che fa parte del percorso n. 6 della rete ciclabile nazionale Bicitalia. Il “road book” dell'itinerario è disponibile qui ed è stato curato dall'Assessorato alle Infrastrutture, Mobilità e Lavori Pubblici della Regione Puglia in collaborazione con la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Questo “libro di strada” fotografa la percorribilità della Ciclovia Adriatica al 2012, fornisce tutte le informazioni necessarie al cicloturista e rientra tra le attività del progetto CiElo – City port Eco Logistics cui aderiscono i comuni di Bari, Brindisi, Corfù e Patrasso (le due cittadine greche vi aderiscono attraverso due municipalizzate: la Corfu Municipality Sole Shareholder co. S.A.” e la “Patras Municipal Enterprise for Planning & Development S.A.). CiElo è un progetto che si propone di sviluppare la mobilità ciclistica in un sistema di reti ciclabili euro-mediterranee. Il percorso della ciclovia adriatica è stato tracciato su strade a basso traffico che attraversano bellezze storiche e paesaggistiche. Il tema della ciclovia naturalmente è il mare e la difficoltà del percorso è bassa. Unica nota dolente è costituita dal fatto che si tratta comunque di un percorso che non si sviluppa lungo piste ciclabili dedicate ma sfrutta le strade a basso traffico già esistenti. Tuttavia, la nuova legge regionale per la mobilità ciclistica (L.R. n. 1 del 23/01/2013), approvata a gennaio scorso, dovrebbe farci ben sperare per il futuro (Qui la scheda del Tacco sulla legge). Il tracciato, inoltre, incrocia diverse stazioni, porti e gli aeroporti di Bari e Brindisi. Queste due città sono i punti di arrivo di altre due ciclovie molto interessanti. Brindisi è l'arrivo del percorso europeo EuroVelo n. 5 “Ciclovia Romea-francigena” (Londra-Roma-Brindisi) e Bari è la conclusione del percorso nazionale n. 10 BicItalia “Ciclovia dei Borboni” (Napoli-Bari). A breve dovrebbe essere anche aperta il tratto in Valle d'Itria del percorso nazionale n. 11 “Ciclovia dell’Acquedotto” (Pugliese). Non resta allora che pedalare. Ecco il dossier del Tacco sulla smart mobility in Puglia: Ha voluto la bicicletta. Ma la Puglia non pedala Bici gratis sui treni. Accordo scaduto Mobilità ciclistica. La Regione cambia strada? Bici o trasporto mezzi. La Regione al bivio

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