Tre colpi di pistola al bodyguard. Esecuzione in piazza

San Cesario. Omicidio in pieno centro. Freddato all’uscita della pasticceria Gianfranco Zuccaro, 37 anni. Il paese è sotto choc. Il sindaco: “Sgomento”

SAN CESARIO DI LECCE – Ha cercato di trascinarsi per circa 30 metri, in cerca di aiuto e di un luogo dove proteggersi. Ma il suo fisico, benché possente, non ha retto. Ed è crollato sull’asfalto. Freddato da almeno tre colpi di pistola calibro 7.65. San Cesario di Lecce è ancora sotto choc; ciò che è accaduto ieri, attorno alle ore 9 del mattino, non sarà facile da dimenticare: un’esecuzione in piena regola. Un uomo, Gianfranco Zuccaro, 37 anni, di professione bodyguard, entra nella pasticceria “Natale”, in pieno centro; dopo alcuni minuti esce fuori e ad attenderlo c’è il suo esecutore. Tre spari o forse di più; uno colpisce il fanalino della sua auto, un altro l’addome e il terzo la gamba. Il 37enne – piccoli precedenti alle spalle – non muore sul colpo, prova a mettersi in salvo, ma si trascina fino a via Manno, una stradina secondaria che collega piazza Garibaldi a piazza XX Settembre, e lì si arrende. Non ce la fa. Sul posto, il personale del 118 è arrivato in tempo solo a constatare il decesso del giovane; i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche e i colleghi della compagnia di Lecce, hanno raccolto testimonianze ed elementi utili a ricostruire l’accaduto. Lì sono arrivati anche il procuratore aggiunto della Dda di Lecce Antonio De Donno e la sostituta procuratrice Roberta Licci. Il sindaco Andrea Romano ha parlato di sgomento e disorientamento dell’intera comunità di San Cesario risvegliatasi, con un omicidio efferatissimo e in piena luce. “Ma sgomento – ha aggiunto – anche per la ferita ad un luogo dove la comunità del paese si ritrova quotidianamente, spesso animato da appuntamenti dedicati alla cultura e, più frequentemente, ad attività ludiche per i più piccoli”. “Con Gianfranco Zuccaro – ha continuato Romano – da ragazzi abbiamo giocato insieme a pallone, si può comprendere il mio stato d’animo. Quanto accaduto è gravissimo non solo perché ha stroncato una vita umana, ma anche perché introduce uno stato d’animo di paura e di terrore in un luogo che è sempre stato di incontro e di comunità, un luogo di tutti. Sono sicuro che, dopo questo primo momento di grave disorientamento, difficile da superare, il paese, anche grazie al serratissimo lavoro degli inquirenti e delle Forze dell’Ordine, saprà rispondere insieme a questo episodio gravissimo, con quel senso di legalità e di vincolo di comunità che lo ha sempre contraddistinto, e saprà trovare il modo per essere accanto alla famiglia della vittima”.

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