Stage truffa? Campagna di Cgil anche a Lecce

Lecce. Ore 11 in Ateneo; ore 21 a Zei. Poi nelle piazze e in assemblea. Antonella Cazzato: “La Regione Puglia intervenga”

LECCE – Rendere il tirocinio e lo stage un momento utile alla formazione dei giovani, un vero primo passo verso il lavoro. Eliminare ogni condizione di abuso che possa caratterizzarlo. Sono gli obiettivi della campagna “Datevi una regolata!” promossa in tutta Italia dalla Cgil e che prende il via oggi. Entro il mese di luglio tutte le Regioni dovranno regolamentare stage e tirocini, seguendo le “Linee Guida” dell’accordo Stato-Regioni approvate lo scorso 24 gennaio. In molte città italiane saranno organizzate iniziative per lanciare la campagna finalizzata a regolamentare gli stage. A Lecce vi aderiscono anche il circolo Arci Zei e il Coordinamento Informazione Precaria. Diverse le azioni previste nel capoluogo salentino per informare e sensibilizzare i diretti interessati: oggi alle ore 11 nell’ex Ateneo dell’Università del Salento, a Palazzo Codacci Pisanelli; alle ore 21 nello Spazio sociale del circolo Arci Zei (Corte dei Chiaromonte a Lecce). Nel corso della settimana, inoltre, sono previste altre azioni nel cuore commerciale di Lecce, tra piazza Mazzini e piazza Sant’Oronzo. “Organizzeremo nei prossimi giorni anche un’assemblea con i tirocinanti del territorio – annuncia Antonella Cazzato, segretaria confederale della Cgil Lecce – con cui intendiamo informarli dei loro diritti e degli strumenti che hanno a disposizione per contrastare gli abusi subiti. Dai primi dati che stanno emergendo da una nostra indagine sul territorio, infatti, sono ricorrenti i casi di tirocini completamente gratuiti, con orari e mansioni uguali a quelli di un lavoro subordinato. E il problema riguarda tutti i settori”. Secondo la Cgil Lecce ci sono molti casi, anche nel territorio nella provincia di Lecce, di vero lavoro subordinato camuffato da stage: senza una regolamentazione che argini questo problema, i giovani si ritrovano a passare da uno stage all’altro privi di retribuzione e tutele: “A volte i tirocinanti si ritrovano a svolgere mansioni ripetitive, di scarsa qualità e che hanno ben poco di formativo – continua Cazzato -: una truffa ai danni dei tirocinanti, spesso con un alto livello d’istruzione, ma anche ai danni della collettività e dei soggetti che operano nella legalità. Vogliamo che gli stage siano un’effettiva opportunità di formazione e di inserimento e non lavoro gratuito. Per questo – aggiunge – chiediamo un rapido intervento della Regione Puglia, dove in questo momento è aperta una discussione su una bozza di Ddl, in merito alla quale la Cgil ha già avanzato delle osservazioni”. In sintesi, le richieste sulla regolamentazione degli stage sono: “bandire quelli gratuiti perché è giunto il momento di rivendicare dignità ed equo compenso”; evitare la riproposizione dello stage come unica forma di 'lavoro'; garantire un progetto formativo concreto; impedire che lo stagista sostituisca personale dipendente o che sia impiegato in attività ripetitive ed esecutive; incentivare controlli e sanzioni per chi fa il furbo.

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