Otranto, al Comune il faro della Palascìa ed il Castello

Otranto. Sottoscritto oggi l’accordo di valorizzazione propedeutico all’acquisizione a titolo gratuito di due beni simbolo della città

OTRANTO – Il faro della Palascìa ed il Castello Aragonese diventeranno presto di proprietà del Comune. Il sindaco del Comune idruntino Luciano Cariddi ha infatti sottoscritto stamattina a Bari l’accordo di valorizzazione propedeutico all’acquisizione a titolo gratuito di due beni simbolo della città, oggi di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Si tratta di un importante traguardo, come ha sottolineato il primo cittadino, che conclude il percorso avviato nel 2011, quando l’Amministrazione decise di sfruttare le previsioni del Decreto legislativo 85/2010 relativo al trasferimento dei beni demaniali. Il decreto prevede il trasferimento a titolo gratuito ai Comuni o ad altri Enti dei beni statali che insistono sul territorio di competenza. Gli Enti locali potranno acquisirli presentando dei progetti di valorizzazione o fruizione oppure prevederne la successiva vendita.

Otranto Castello Aragonese

Il Castello Aragonese di Otranto “Siamo molto soddisfatti – ha detto Cariddi- anche perché ci sembra di capire che è una delle primissime procedure che si concludono in Italia e forse la prima tra le regioni del sud”. C’è da dire che il Comune che già negli anni passati si è sempre fatto carico di garantire interventi di restauro e ristrutturazione ai due monumenti, oltre che occuparsi della gestione. ”Credo sia stata proprio la buona esperienza gestionale dimostrata – ha aggiunto il sindaco -, e che ha costituito la base del programma di valorizzazione che il Comune ha proposto all’Agenzia del Demanio e al Ministero dei Beni e Attività culturali, che ha poi indotto questi ultimi a valutare positivamente la nostra richiesta. Ciò porterà la nostra Amministrazione ad un sempre maggiore impegno per la valorizzazione dei beni cercando di proporre progetti gestionali che possano quindi far crescere l’offerta culturale e turistica della nostra città. Viviamo anche con orgoglio questo trasferimento che rappresenta senza dubbio un momento storico per Otranto, essendo i beni in questione oltre che utili contenitori culturali, anche due tra i più importanti e simbolici monumenti della città”.

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