Tedesco, via al processo

Bari. Oggi la prima udienza del maxi processo sulla mala gestione della sanità in Puglia. Imputati l’ex assessore al ramo ad altri 18

BARI – Si aprirà oggi, dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Bari, il maxi processo nei confronti di Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità, e di altri 18 imputati, tra i quali anche Lea Cosentino, ex direttora generale dell’Asl barese. Secondo la Procura, Tedesco avrebbe costituito la testa di un gruppo in grado di controllare forniture ed appalti in favore di imprese amiche, facenti capo ad imprenditori collegati da rapporti familiari o economici con referenti politici. Il tutto in cambio di consenso politico nelle occasioni elettorali. L’ex assessore pugliese (ex senatore del Pd, poi confluito nel Gruppo Misto) è anche in attesa del responso del Tribunale del Riesame, chiamato a decidere sulla necessità di ripristinare nei suoi confronti il regime degli arresti domiciliari. Questi, scattati in seguito alla decadenza dell’immunità parlamentare, erano stati poi revocati pochi giorni dopo. Ma il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, titolare del fascicolo, ha poi chiesto ai giudici del Riesame di riconsiderare il rischio della reiterazione del reato e della compromissione delle prove. Quanto al processo, Tedesco si è sempre detto “fiducioso sull'equilibrio della giustizia”. 30 aprile 2013 Tedesco, il Riesame decide sui domiciliari BARI – Arresti o no. Il tribunale del Riesame dovrà decidere se ripristinare la misura degli arresti domiciliari per l’ex senatore ed ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco. L’ex parlamentare (prima in quota Pd, poi passato al Gruppo Misto) si trovava sotto misura cautelare a partire dallo scorso 15 marzo, da quando, cioè, con la decadenza dell'immunità parlamentare di cui godeva, si era visto notificare due ordinanze di arresti domiciliari. Ma poi, circa due settimane dopo, il gip aveva disposto che non vi fosse esigenza di restringerlo ai domiciliari, sostenendo che nel frattempo l’intero impianto della sanità regionale è molto mutato e che Tedesco è ormai troppo lontano dall’ambiente per poter inquinare le prove o reiterare il reato. Ma contro questa decisione si è schierato il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, titolare del fascicolo relativo alla maxi inchiesta sulla mala gestione della sanità, che ha nuovamente chiesto il ripristino della misura cautelare. Il diretto interessato, Tedesco, si è detto fiducioso nella giustizia. Intanto la data di inizio del processo è alle porte: il dibattimento si aprirà infatti il prossimo 6 maggio. Assieme all’ex assessore, compariranno davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale di Bari, altri 18 imputati. 15 marzo 2013 Scandalo sanità. Tedesco in arresto BARI – E’ accusato di essere la testa di un’associazione a delinquere che negli anni tra il 2005 ed il 2009 avrebbe truccato appalti nel settore della sanità pugliese. L’ex senatore pugliese Alberto Tedesco è da stamattina agli arresti domiciliari. L’ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, ex Pd poi passato al gruppo misto, da oggi non è più parlamentare ed ha dunque perso l’immunità. I carabinieri hanno dunque potuto eseguire le due ordinanze di custodia cautelare emesse nel 2011 e mai applicate perché il Senato per due volte ha respinto l’arresto. 26 ottobre 2012 Maxi-inchiesta sanità. Undici richieste di abbreviato BARI – Undici dei 33 imputati nel maxi processo sulla Sanità hanno depositato stamattina richiesta di essere giudicati con rito abbreviato. Tra loro, anche il capogruppo Pd alla Regione, Antonio Decaro, che non risponde di reato associativo ma di aver tentato di ottenere una raccomandazione per un suo parente in occasione di un concorso all'Arpa. Secondo la Procura di Bari, negli anni dal 2008 al 2009 la sanità pugliese sarebbe stata gestita da una vera e propria associazione per delinquere guidata dall’allora assessore al ramo Alberto Tedesco che avrebbe controllato, tramite l'attività di manager Asl consenzienti, la gestione degli appalti, la nomina dei dirigenti gli spostamenti dei medici negli ospedali. Secondo l'accusa il “gruppo Tedesco” era contrapposto a quello guidato dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini. Il primo faceva pressioni sui dirigenti delle Aziende sanitarie per favorire imprenditori amici; l'altro, costituito appunto da imprenditori, premeva sulla politica per vincere appalti. Tra gli imputati nel processo vi è anche Lea Cosentino, ex direttora generale dell’Asl di Bari, la quale si è riservata di presentare istanza di abbreviato nella prossima udienza preliminare, fissata per il 9 novembre. 16 febbraio 2012 Il Senato: No all’arresto di Tedesco ROMA – Non sarà arrestato. Così ha deciso La Giunta delle immunità del Senato sul senatore ex Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, respingendo di fatto la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla Procura di Bari e sempre legata all’inchiesta sugli intrecci tra sanità e appalti. Decisivo il voto di Pdl e Lega; mentre Pd ed Idv avevano dato l’ok all’arresto. Già una volta, lo scorso luglio, Tedesco era stato “assolto” dai colleghi senatori dall’accusa di corruzione. In questo caso invece i pm, sempre prendendo le mosse dagli stessi episodi contestati, avevano avanzato l’accusa, più grave, di associazione a delinquere. Ma per 12 voti a sette la Giunta ha deciso di salvare l’ex assessore originario di Nardò. E con questo voto calerà probabilmente il sipario sulla vicenda. A meno di sorprese dell’ultimora che, di questi tempi, non sorprendono affatto. 29 settembre 2011 Scandalo sanità. ‘Tedesco a capo di un’associazione a delinquere’ BARI – Sarebbe stata una vera e propria associazione per delinquere a gestire la sanità pugliese negli anni dal 2008 al 2009. E a capo di questa organizzazione ci sarebbe stato l’ex assessore alla Sanità della prima Giunta regionale guidata da Nichi Vendola, Alberto Tedesco, un regista che avrebbe influenzato, tramite l’attività di manager Asl consenzienti, la gestione degli appalti, la nomina dei dirigenti gli spostamenti dei medici negli ospedali. La Procura della Repubblica di Bari ieri sera ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a 41 persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo della sanità in Puglia. L'indagine, condotta dai pm Desirè Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, ha quale principale indagato l'ex assessore regionale della Puglia alla Sanità Alberto Tedesco. A 20 indagati è contestata l'associazione per delinquere; altri reati contestati sono concussione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio Secondo l'accusa il “gruppo Tedesco” era contrapposto a quello guidato dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Il primo faceva pressioni sui dirigenti delle Aziende sanitarie per favorire imprenditori amici; l’altro, costituito appunto da imprenditori, premeva sulla politica per vincere appalti. Gli episodi contenuti nel fascicolo sono una ventina e sono relativi alle Asl di Bari, Lecce, Brindisi e Bat. Per gli stessi fatti la Procura di Bari aveva chiesto l'arresto di Tedesco, poi respinto dal Senato. 20 luglio 2011 Tedesco salvato dal Senato ROMA – Il Senato ha bocciato l'autorizzazione all'arresto di Alberto Tedesco con 151 voti contrari e 127 favorevoli. 20 luglio 2011 Tedesco chiede al Senato di autorizzare il proprio arresto ROMA – Ecco il giorno del verdetto. E' in corso la seduta del Senato, chiamato ad esprimersi sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura di Bari nei confronti del senatore Alberto Tedesco, eletto nel Pd e adesso iscritto al gruppo misto. Lo stesso Tedesco ha chiuso alle ore 17:25 il suo intervento chiedendo a sorpresa ai suoi colleghi di “rispondere positivamente alla risposta della magistratura barese”. In pratica di autorizzare il proprio arresto ai domiciliari. Nel suo intervento, Tedesco ha difeso il suo operato e ha rivendicato la sua piena facoltà ad operare in autonomia, ai tempi in cui era assessore regionale alla sanità, le nomine dei Primari. Ha anche fatto riferimento al fumus persecutionis, negando che i giudici possano esserne vittime. Una nota polemica invece l'ha riservata al Procuratore Generale di Bari. “Perchè – si è domandato Tedesco in Aula – il procuratore ha dichiarato due mesi fa che le indagini si sono concluse ma non ha ancora fatto seguire il decreto di conclusione delle indagini che aprirebbe la strada al processo?”. “La sede propria per dimostrare la mia estraneità è nel processo. Sollecito quindi la magistratura – ha concluso – a fare presto”. Poco prima il Pd aveva dichiarato in Aula il suo voto a favore della misura cautelare. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori democratici, ha annunciato che proporrà al suo gruppo di votare per l'autorizzazione all'arresto del senatore e chiederà che si proceda in Aula con il voto palese. Il PDL invece si opporrà all'arresto. Il voto è atteso a breve. 5 luglio 2011 Tedesco resta ai domiciliari BARI – Alberto Tedesco resta ai domiciliari. E’ la sentenza della Corte di Cassazione – chiamata a giudicare sulla legittimità e non sul merito – circa l'inammissibilità del ricorso presentato dagli avvocati difensori dell’ex assessore alla Sanità, Rosita Petrelli e Claudio Bozzi. Questi avevano contestato la decisione emessa il 20 aprile scorso dal Tribunale del Riesame di Bari, con la quale veniva revocata la detenzione in carcere (disposta dal gip il 23 febbraio scorso) consentendo al senatore gli arresti domiciliari. Pur non esprimendosi nel merito, la Cassazione di fatto con questa decisione conferma la misura cautelare a carico di Tedesco, mai eseguita in attesa dell'autorizzazione a procedere del Senato Contro la decisione di mantenere il politico ex Pd in regime di domiciliari si era scagliato lo stesso diretto interessato che aveva denunciato il “fumus persecutionis” nei suoi confronti, ricorrendo alla Cassazione per chiedere l'anamento del provvedimento ed il ripristino dello stato di libertà. Così non è stato e adesso si attende la decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, che dovrà pronunciarsi a favore o contro l'esecuzione di tale misura cautelare. Entro una settimana, invece, arriverà la sentenza del Riesame a proposito del Ricorso presentato dalla Procura di Bari contro l'ordinanza del gip De Benedictis nella parte in cui non riconosce il reato di associazione a delinquere per l'ex assessore Tedesco e per gli altri indagati nell'ambito di una delle inchieste sulla Sanità pugliese. L'ultima udienza ha avuto luogo ieri e adesso il Riesame è chiamato ad accogliere o rigettare la tesi dei magistrati secondo cui Tedesco sarebbe stato a capo di questa associazione tra il 2005 e il 2008, quando era assessore alla Sanità nella Giunta Vendola. 17 maggio 2011 Caso Tedesco. Dal Senato nessun verdetto ROMA – La Giunta delle immunità del Senato ha deciso di integrare la relazione sul caso del senatore ex Pd Alberto Tedesco, con l'ordinanza con cui il Tribunale del Riesame, accogliendo l’istanza di tedesco, ne ha disposto i domiciliari. Sarà la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama a calendarizzare la relazione per l'aula. Una relazione meramente “descrittiva” ha spiegato il relatore Luigi Li Gotti (Idv), in base alla quale l'organismo non formulerà una propria proposta per l'aula ma sarà direttamente l'assemblea a decidere sull'autorizzazione all'arresto. Li Gotti ha aggiunto, dopo la riunione di oggi della Giunta, che ci vorrà poco tempo per integrare la relazione e che la decisione “sarà comunicata subito alla presidenza del Senato”. Insomma, “noi siamo pronti -ha precisato- sarà ora la conferenza dei capigruppo a decidere i tempi di calendarizzazione della relazione della Giunta in aula”. 3 maggio 2011 Tedesco. Ricorso contro i domiciliari BARI – Non ci sarebbe l’esigenza di trattenere ai domiciliari Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità. Lo sostengono i legali del senatore, Rosita Petrelli e Claudio Bozzi, nel ricorso presentato in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame di Bari. Questo, il 20 aprile 2011, ha revocato la misura cautelare dell'arresto in carcere, così come disposto dal gip il 23 febbraio scorso, concedendo al senatore gli arresti domiciliari. Ma, dice la difesa, “ormai l'indagato si occupa di altre materie ed occupa il seggio senatoriale che lo slega dalle realtà locali nell'ambito delle quali sarebbero maturati gli illeciti di cui si discute''. Tedesco ha nuovamente ribadito il “fumus persecutionis” nei suoi confronti, depositando al Senato una nuova memoria. L´ex assessore fa riferimento ad alcune intercettazioni telefoniche del 2002, già dichiarate inutilizzabili dal tribunale nell´ambito di un altro processo e, tuttavia, depositate dalla Procura agli atti del Riesame;: sono le conversazioni disposte nell´indagine a carico dell´imprenditore Gianpaolo Tarantini e di Tato Greco, coordinatore regionale della Puglia prima di tutto. Secondo i pm da quelle telefonate emergerebbe la capacità di Tedesco di interferire negli affari e nelle scelte della sanità pugliese grazie alla sua influenza politica. 21 aprile 2011 Tedesco. Chiesti i domiciliari BARI – Domiciliari. Il Riesame di Bari ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla difesa del senatore Alberto Tedesco. In 21 pagine la presidente Francesca Lamalfa ha motivato la decisione di attenuare le misure cautelari richieste per l'ex assessore regionale alla Sanità indagato per concussione, corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico, falso materiale e abuso d'ufficio. Ma l'esecuzione dell'arresto, in quanto parlamentare, rimane comunque sospesa. A dare il via libera potrà essere soltanto il Senato. Il pericolo di reiterazione del reato, già evidenziato dal gip Giuseppe De Benedictis dell’ordinanza di arresto, non viene escluso dai giudici del Riesame in quanto, scrivono, “l'intera vicenda evidenzia una personalità abitualmente coinvolta in vicende antigiuridiche tutte animate da una interpretazione dei compiti istituzionali non già come servizio da rendere alla collettività nel rispetto dei valori costituzionali e nell'interesse dell'amministrazione e dei cittadini, ma come mezzo di acquisizione e di gestione del potere di tipo economico, politico, clientelare”. Pertanto neppure la cessazione della carica di assessore sarebbe sufficiente a scongiurare l’eventualità che Tedesco ripeta reati analoghi; né lo sarebbe la sua carica di senatore. Intanto il senatore Marco Follini, presidente della Giunta per immunità parlamentari ha fatto sapere che l’iter per la decisione di procedere con l’arresto ai danni del collega dovrà ripartire daccapo in quanto non ci sono precedenti simili. “Garantirò a questo fascicolo la massima speditezza – ha detto – ma sarà inevitabile avviare un iter ex novo quando i magistrati avranno inoltrato la richiesta. Non ci sono precedenti”. 7 aprile 2011 Sanità. Sì all'arresto di Tedesco La riunione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha bocciato con 10 voti contrari e 9 favorevoli la relazione di Alberto Balboni del Pdl che chiedeva di negare la richiesta di arresto per il senatore del Pd, Alberto Tedesco. L'ex assessore alla Sanità (prima giunta Vendola) è accusato di concussione e corruzione dalla Procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine di dirigenti e manager nella sanità pugliese. L'ultima parola spetterà ora all'aula. Hanno votato contro la relazione Balboni (Pdl) che negava la richiesta d'arresto, 8 senatori del Pd, 1 dell'Idv e 1 dell'Udc. Marco Follini, presidente della Giunta dell'immunità, si è astenuto (anche se l'astensione vale come un voto contrario). La maggioranza si è spaccata e due esponenti della Lega che non hanno partecipato al voto. La Giunta si dovrà riunire per nominare un nuovo relatore per fare poi la proposta all'aula di Palazzo Madama. Relatore che a questo punto non sarà più di maggioranza, come ha spiegato Maurizio Gasparri (Pdl). In aula, al Senato, il Pdl non parteciperà al voto “perchè abbiamo già espresso la nostra posizione di principio in modo molto chiaro” ovvero lascerà l'opposizione da sola a prendersi la responsabilità sull'arresto del proprio senatore. Ieri Tedesco stesso aveva annunciato che in aula avrebbe chiesto di votare per l’arresto: “Non voglio sottrarmi al processo, anzi lo invoco”; poi però ha chiesto di essere di nuovo ascoltato dalla giunta per presentare nuova documentazione e “dimostrare che l’inchiesta è stata condotta con intento persecutorio”. 6 aprile 2011 – Scandalo sanità. Tedesco verso l'arresto La riunione della giunta per le immunità parlamentari del Senato che deve pronunciarsi sulla richiesta di arresto del Gip di Bari nei confronti del senatore Pd, Alberto Tedesco, nell'ambito dell'inchiesta sulla malasanità in Puglia, è stata anticipata dalle 20,30 alle 17. Lo hanno riferito il relatore Alberto Balboni (Pdl) e il capogruppo del Pd in giunta, Francesco Sanna. Nella sua relazione, esposta la settimana scorsa, il senatore Balboni escludeva il fumus persecutionis, ma proponeva di respingere la richiesta di arresto. E' però possibile che il voto finale sul documento slitti a altra seduta in quanto il senatore Tedesco ha chiesto che nuova documentazione che venga acquisita. “In realtà – dice l'ex assessore regionale alla Sanità – è una vecchia documentazione che però non è stata acquisita: si tratta della richiesta di archiviazione che fecero i pm su alcune ipotesi di reato che riguardano anche me. Sono atti importanti ed è importante che la Giunta li legga”. Da registrare il forte dibattito interno nel gruppo del Pd, che non ha espresso una posizione ufficiale sul tema, ma in molti sono propensi ad accogliere la richiesta dei pm di Bari. 31 marzo 2011 – Scandalo sanità. Tedesco ricorre al Riesame Sarà discusso il 14 aprile dal tribunale del Riesame di Bari l’appello della difesa dell’ex assessore pugliese alla sanità, Alberto Tedesco (autosospesosi dal Pd), contro la decisione del gip che nei giorni scorsi ha respinto la richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa al termine di una delle indagini sulla gestione della sanità in Puglia. Sulla richiesta di misura restrittiva dovrà decidere la Giunta in Senato. Il provvedimento di arresto per Tedesco è per i reati di concussione, due tentativi di concussione, corruzione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso. Per il senatore è stata respinta la richiesta di arresto per altri reati: associazione per delinquere, due abusi d’ufficio e un tentativo di abuso d’ufficio e per due episodi di rivelazione del segreto d’ufficio. Sempre il 14 aprile sarà discusso l’appello della Procura contro l’ordinanza del gip che rigettò altre 15 richieste di misure cautelari nell’ambito della stessa indagine e contro il mancato riconoscimento del reato di associazione per delinquere contestato agli indagati. 30 marzo 2011 Scandalo sanità. Giunta dei senatori: 'No all'arresto di Tedesco' ROMA – I reati non sarebbero di straordinaria rilevanza, pertanto non vi sarebbe urgente necessità di custodia cautelare. E’ il succo del discorso del senatore Alberto Balboni, relatore nella Giunta delle autorizzazioni sulla richiesta di arresto del senatore Alberto Tedesco nell'ambito dello scandalo sanità in Puglia. Balboni ha puntualizzato che nei confronti dell’ex esponente del Pd non vi sarebbe stata persecuzione; ma che l’arresto non sarebbe tuttavia necessario. In seguito alla relazione del senatore, il Partito democratico ha deciso di ritirare la richiesta di rinvio di ogni decisione a dopo la pronuncia del Tribunale del riesame sul nuovo appello presentato da Tedesco. La giunta tornerà a riunirsi martedì prossimo per discutere sulla relazione di Balboni. La votazione è prevista al massimo per il giorno successivo. “Ho escluso la presenza di un fumus persecutionis – ha commentato Alberto Balboni dopo la riunione di Giunta – ma sulle accuse mosse a Tedesco ho ritenuto, in coscienza, di escludere che ci siano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. Per il segretario Pd, Pier Luigi Bersani,i senatori sono “liberi di decidere in scienza e coscienza”. 24 marzo 2011 Scandalo sanità. Tedesco: 'Il Senato confermi l'arresto' ROMA – “Non posso accettare che la magistratura chieda il mio arresto e che il Senato mi salvi. Per questo quando il provvedimento giungerà in aula inviterò l'assemblea ad autorizzare il carcere”. Commenta così il senatore Pd Alberto Tedesco, intervistato da Panorama, la richiesta di misura cautelare, presentata in Parlamento dal Tribunale di Bari. L'ex assessore alla Sanità pugliese ritorna inoltre ad attaccare il presidente della Regione Nichi Vendola: “Un uomo privo di sentimenti. Con lui, sino a quando gli sono stato utile elettoralmente, ho avuto ottimi rapporti”. 22 marzo 2011 Tedesco. Il gip conferma la richiesta di arresto Alberto Tedesco va arrestato. Il gip del tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare, avanzata dalla difesa del senatore il 5 marzo scorso. La decisione è stata depositata nella tarda serata di ieri. Tedesco – ex assessore alla Sanita' della Regione Puglia – si è autosospeso dal partito e dal gruppo del Pd il giorno dopo la notifica della richiesta di arresto avvenuta nell'ambito delle indagini sulla gestione della sanità in Puglia. Secondo il gip, l'interrogatorio di Alberto Tedesco – avvenuto venerdì 18 marzo – non avrebbe modificato il quadro indiziario sia dal punto di vista delle accuse, sia per quanto riguarda il pericolo di reiterazione dei reati, da parte sua ma più ancora da persone a lui vicine. 21 marzo 2011 – Tedesco. Entro il 23 marzo la decisione del gip Sarà resa nota nei prossimi giorni, entro il 23 marzo, la decisione del gip di Bari, Giuseppe De Benedictis, in merito all'istanza di revoca della misura degli arresti chiesta dai difensori del senatore Alberto Tedesco. I pm titolari dell'inchiesta sulla sanità barese hanno richiesto la misura sulla base delle accuse di concussione, corruzione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio e concorso in falso, per vicende risalenti al periodo in cui Tedesco era assessore regionale alla Sanità. Venerdì scorso il senatore del Pd era stato interrogato per quasi 7 ore dal gip di Bari e dai tre pm, che avevano in quella sede espresso parere contrario alla revoca della richiesta di arresto. Qualora il gip decidesse di accogliere l'istanza della difesa, decadrebbe anche l'eventuale decisione da assumere in sede di Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, che nelle settimane scorse ha già ascoltato Tedesco. 18 marzo 2011 – Scandalo sanità. Tedesco: 'Ho chiarito tutto al gip' E' durato sette ore l'interrogatorio del senatore Alberto Tedesco, autosospesosi dal Pd, davanti al gip del Tribunale Giuseppe De Benedictis. Era stato lo stesso Tedesco a chiedere di essere interrogato. Per lui è stata chiesta al Senato l'autorizzazione all'arresto per reati compiuti in qualità di assessore alla Sanità della Regione Puglia (dal 2005 al 2009). Il suo legale, Rosita Petrelli, ha presentato istanza di revoca della misura cautelare. A conclusione di interrogatorio, il senatore ha riferito di aver chiarito la sua posizione sugli episodi contestati e ha parlato di clima costruttivo rilevando che le domande gli sono state poste soprattutto dai pm Desireè Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone. Questi nei giorni scorsi hanno impugnato l’ordinanza con la quale il gip non ha riconosciuto all'indagato il reato di associazione per delinquere, confermando invece quelli di concussione, turbata libertà d’incanti, corruzione e abuso d’ufficio. 16 marzo 2011 Sanità. Tedesco ribadisce la sua innocenza Dopo un primo incontro svoltosi il 9 marzo nel corso della quale aveva presentato una memoria scritta ai membri dell’assemblea, si è tenuta ieri l'audizione di Alberto Tedesco, nella Giunta delle immunità del Senato. I commissari dovranno valutare la richiesta di custodia cautelare da parte del gip di Bari nell'ambito dell'indagine sulla sanità pugliese. L’inchiesta riguarda le nomine pilotate nelle Asl pugliesi e i reati ipotizzati per Tedesco, e altre 25 persone indagate, sono concussione, turbata libertà d’incanti, corruzione e abuso d’ufficio. Tra questi, non era stata riconosciuto, all'indagato, quello di associazione per delinquere, ma i pm Digeronimo, Bretone e Quercia, in merito, hanno impugnato l’ordinanza del gip. Il senatore, autosospesosi dal Pd, ha ribadito le argomentazioni in base alle quali si sente “perseguitato” e sarebbe vittima di un 'fumus persecutionis'. 10 marzo 2011 – Scandalo sanità. Vendola: 'Tedesco ha ragione' “Credo che Tedesco abbia detto la verità. Non vedo la ragione di un polverone che si vuole costruire sul niente”. Così il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha commentato le dichiarazioni del senatore Alberto Tedesco dinanzi alla Giunta delle immunità parlamentari. “Sono parole assolutamente sottoscrivibili – ha detto Vendola -. Mi pare un'ovvietà che io fossi a conoscenza delle politiche della salute. Sarebbe strano il contrario, che il presidente di una Regione non debba impostare la programmazione sanitaria e non si debba occupare di gestione. E gli input miei come anche la mole delle intercettazioni telefoniche dimostra, sono sempre andati nella direzione della ricerca della moralizzazione dell'organizzazione sanitaria e della massima trasparenza”. Intanto il gip di Bari ha accolto la richiesta di Tedesco di essere interrogato. L’incontro avrà luogo il 18 marzo. “Finalmente dopo tre anni di queste famigerate indagini ci sarà un magistrato che ascolterà le mie dichiarazioni”, ha commentato l’ex assessore alla Sanità ai microfoni di Radio 24. “Mi sono autosospeso dal Pd – ha aggiunto – perché mi sembra giusto evitare al partito e all'aula in Senato il forte imbarazzo, soprattutto in una situazione politica come quella che stiamo attualmente vivendo dove c'é una forte esposizione sulla giustizia. Finita questa vicenda potrò tranquillamente ritornare nel partito”. 9 marzo 2011 – Scandalo sanità. Tedesco in Giunta: 'Sono perseguitato' ROMA – Perseguitato ed ansioso di dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati imputati. Così si è definito il senatore Pd, Alberto Tedesco, nei confronti del quale il gip di Bari ha avanzato una richiesta di arresto, che la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato sta valutando in queste ore. Oggi Tedesco si è presentato davanti alla commissione depositando una memoria di una decina di pagine e per rispondere alle domande dei senatori. L’ex assessore alla Sanità della Regione Puglia ha risposto a tutte le questioni sollevate nel corso di una riunione cominciata alle 13.30 e sospesa alle 16.30 per l’inizio dei lavori d'Aula. Seduta interrotta. Si aggiornerà entro poche ore. “Ho ribadito alla Giunta gli elementi contenuti nella memoria presentata che tende a dimostrare il fumus persecutionis nei miei confronti”, ha commentato al termine della sua arringa. Quel “fumus”, ha ricordato Tedesco, che può avere tre diverse ipotesi: “Il dolo evidente degli inquirenti che vogliono danneggiare, cosa che escludo senz'altro; c'è poi la fattispecie che le modalità e i tempi di esecuzione delle indagini sono tali da danneggiare il soggetto, ed io sostengo infatti che esse siano state oggettivamente, anche se non volontariamente, eseguite in modo da risultare persecutorie; c'è poi l'infondatezza delle indagini, che io ritengo di aver dimostrato”. “Io avevo chiesto di fare il presidente del Consiglio regionale, un posto richiesto anche da un'altra forza politica, che ha prevalso. Allora Vendola mi chiese di fare l'assessore alla Sanità”, ha aggiunto l’ex assessore al termine dell'audizione. In Giunta, peraltro, il senatore del Pdl Ferruccio Saro gli aveva chiesto perché avesse scelto di fare l'assessore alla Sanità pur avendo familiari e conoscenti nel settore. E alla domanda se il presidente Nichi Vendola fosse a conoscenza di quanto avveniva nella sanità pugliese, Tedesco ha risposto: “Sulla gestione e il governo della sanità, Vendola sapeva esattamente quanto ne sapevo io. Non poteva non conoscere quanto accadeva nel governo del settore più rilevante della regione e che assorbe il 75% del bilancio. Vendola era a conoscenza delle politiche di intervento nel settore della sanità e le condivideva con me. Anzi, a volte, ero io che seguivo i suoi indirizzi”. 1 marzo 2011 Scandalo sanità. Tedesco dovrà presentarsi in Giunta aggiornamento delle ore 20:00 ROMA – Dovrà comparire di fronte alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato la settimana prossima. Alberto Tedesco, senatore del Pd, nei confronti del quale il gip di Bari ha emesso una richiesta di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo nella sanità pugliese, avrà così la possibilità di riferire davanti ai suoi colleghi senatori. Tanto ha deciso la Giunta riunitasi nel pomeriggio di oggi. “Dipenderà naturalmente dalla sua disponibilità a presentarsi”, ha sottolineato il senatore Lucio Malan (Pdl), anche se Tedesco non dovrebbe avere problemi a relazionare davanti ai senatori, stando a quanto ha avuto modo di dichiarare nelle scorse ore. L’ex assessore alla Sanità della Regione Puglia ha infatti più volte manifestato la propria volontà ad essere ascoltato e a togliere i suoi colleghi senatori dall’imbarazzo di doverlo giudicare. “Sto preparando una richiesta da presentare ai magistrati – aveva dichiarato – per poter essere interrogato e presenterò un'altra memoria scritta. E chiederò la revoca della misura cautelare. Se posso togliere dall'imbarazzo il Senato di pronunciarsi su questa vicenda – aveva aggiunto – lo farò ben volentieri”. Dunque toccherà aspettare una settimana per conoscere un ulteriore aggiornamento dell’intricata vicenda. Intanto la giunta di senatori passerà al vaglio la corposa documentazione prodotta dal gip, circa 700 pagine. Al momento sono nella sua disponibilità circa 40 faldoni dell’inchiesta, ma pare che già in serata arriveranno gli allegati che completano la documentazione. Intanto Vendola, nel pomeriggio ha riferito i recenti fatti in Consiglio regionale, assecondando una richiesta effettuata dall'opposizione, ed ha illustrato la sua posizione nell'ambito dell'inchiesta. “Ho sottovalutato all'inizio della vicenda, nel 2005, il peso che nella contesa politica avrebbe potuto determinare il conflitto d'interesse dell'assessore Tedesco, ma il mio tormento era quello di trovare il profilo di un amministratore capace e di moralizzare la macchina pubblica”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella relazione in consiglio regionale sulla situazione politica dopo le ultime vicende giudiziarie sulla sanità pugliese. “In Puglia – ha proseguito – ci siamo posti dall'inizio il problema delle nostre competenze nella selezione del management sanitario. La legge assegna ai governi regionali il compito di selezionare sulla base di criteri di affidabilità il management sanitario e questo profilo ha prodotto attitudini lottizzatorie che sono note e riguardano ogni regione d'Italia. Lo spoil system è una tragedia per il Sud, che dà penuria di classe dirigente e assenza di luoghi di formazione per manager”. La relazione di Vendola ha convinto poco le opposizioni. Rocco Palese, ad esempio, ha accusato Vendola di minimizzare l’accaduto. “E' stato fatto un centimetro rispetto al metro che serve per cacciare la politica dalla sanità – ha detto -. In sei anni quale cambiamento ha portato se nella sanità pugliese resta un'anarchia dove tutti sono sicuri di essere impuniti? Non abbiamo mai sindacato su eventuali responsabilità giudiziarie, ma ribadiamo che in capo al presidente Vendola c'è la totale responsabilità politica: Costituzione e Statuto regionale la pongono in capo al presidente della Regione”. E relativamente di Vendola, che aveva definito “bizzarra” la richiesta del centrodestra di discutere in aula della situazione della sanità, Palese ha replicato: “La nostra richiesta risponde ad una grande e doverosa necessità, perché l'autorità politica deve necessariamente discutere di questi problemi. Diamo il segno che c'è una nuova pagina, che l'anarchia è finita. Noi continueremo a proporre emendamenti correttivi del sistema, ma dalle responsabilità politiche Vendola non può sfuggire”. 1 marzo 2011 Scandalo sanità: si decide sull'arresto di Tedesco Sono ore di attesa per Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità del primo governo di Nichi Vendola e attuale senatore del Partito Democratico. Questo pomeriggio, infatti, la Giunta del Senato per le autorizzazioni a procedere, presieduta da Marco Follini (Pd) ha fissato la riunione per esaminare e decidere sulla richiesta di misura cautelare avanzata dai pm di Bari, nei suoi confronti per concussione, turbata libertà degli incanti, corruzione e abuso d'ufficio, nell'ambito delle inchieste sulla sanità pugliese. Il verdetto si conoscerà nel giro di un mese. Il plico contenente la documentazione sarà sottoposto ai componenti che dovranno decidere sull'arresto. Il faldone è composto da mille pagine: 300 dell'ordinanza gip Giuseppe De Benedictis e 700 che compongono la richiesta dei pm titolari dell'inchiesta, Desireè Digeronino, Francesco Bretone e Marcello Quercia. Come noto, il gip Giuseppe De Benedictis che ha firmato l'ordinanza di custodia ha parlato di “un sistema clientelare” fatto “di lottizzazione sistematica” per le nomine dei primari e dei manager delle Asl che prevedeva un'”adesione incondizionata e supina alle richieste politiche” da parte dei manager scelti dalla giunta. Nel caso specifico di Tedesco, considerata la carica autorevole ricoperta che comporta, “per ragioni istituzionali – scrive la Procura – contatti e collegamenti con la società civile e imprenditoriale”, il rischio del ripetersi di episodi delittuosi analoghi a quelli emersi dall'indagine “non possa dirsi in alcun modo neutralizzato nè in alcuna misura affievolito dalla circostanza che l’odierno indagato – a cui va attribuito un indiscusso ruolo apicale all’interno della compagine associativa, unanimemente e a più riprese riconosciuto dagli altri consociati – non ricopra più lo stesso incarico che aveva propiziato gli episodi attualmente contestati”. “Tali episodi – sostiene la procura – sono maturati, infatti, nell’ambito di un sistema incentrato essenzialmente su logiche clientelari di controllo del territorio, e in particolare dei consensi elettorali, nonchè di lottizzazione degli appalti e degli incarichi pubblici e/o nomine di responsabili di Asl e/o dirigenti amministrativi di strutture sanitarie e/o personale amministrativo con funzioni minori, che ben può continuare ad essere controllato ed alimentato anche senza ricoprire ruoli di diretta responsabilità amministrativa sul territorio. Ciò in forza – dicono i pm – del persistente carisma e influente appeal sul personale, nei meccanismi procedurali e negli uffici della pubblica amministrazione regionale per la lunga esperienza politica vissuta in tale ambito”. Il gip De Benedictis condivide le osservazione della Procura e scrive che il senatore del Pd “resta comunque il rappresentante di un partito politico importante che, in virtù dei suoi indiscussi (e si presume tuttora stabili) rapporti non solo con gli imprenditori emersi dalle indagini, ma anche con vari funzionari tuttora in servizio nell’establishment burocratico della sanità pugliese, può ben far sentire ancora il suo peso sulle decisioni di questi ultimi, i quali non sono certo così ingenui da non credere che in un futuro, magari prossimo, Tedesco possieda tutte le carte in regola per tornare ad occupare quello stesso posto”. Dal canto suo, il senatore fa sapere che chiederà al gip di essere interrogato e la revoca della misura cautelare. Ma la questione, oltre che giudiziaria, è anche politica: come agirà, infatti, il Pd della Giunta del Senato nei suoi confronti? Intanto, sappiamo con certezza come il partito di Bersani, in Puglia, si è comportato con Antonio Decaro il consigliere regionale indagato per abuso d'ufficio, accusato di aver agevolato un parente in un concorso pubblico. I Democratici hanno “graziato” il collega, votando all'unanimità per rigettare le dimissioni da capogruppo dell'ex assessore al Comune di Bari perchè il suo coinvolgimento nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità sarebbe assolutamente marginale. Decaro, che si era autosospeso, si è preso qualche giorno per riflettere. 25 febbraio 2011 – Scadalo sanità. Scoditti libero. Vendola fuori dall'inchiesta Resta indagato per abuso d’ufficio e falso, ma non è più vincolato al regime di arresti domiciliari Guido Scoditti, ex direttore generale dell’Asl di Lecce. Il gip del tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, ha accolto la richiesta presentata dal suo legale Massimo Manfreda ed ha revocato gli arresti per insussistenza delle esigenze cautelari, sentito il parere favorevole dei pm. Durante l’interrogatorio che si è svolto stamattina a Bari Scoditti ha respinto tutte le accuse a suo carico; altrettanto hanno fatto gli altri indagati convocati oggi in Procura. Indagine definitivamente archiviata per il presidente Nichi Vendola. “Dopo anni e anni di intercettazioni telefoniche, di controlli, di radiografia della mia azione di governo, questa è la mia seconda archiviazione – ha commentato il governatore -. I giudici, sia gli inquirenti che il gip, scrivono che in nessun atto, in nessuna parola da parte mia c’è una condotta che abbia un profilo penalmente rilevante. Sono molto felice di questo perché ho sempre impostato la mia azione di governo nell’interesse e nel rispetto dell’interesse verso i cittadini pugliesi e la lettura del decreto di archiviazione della mia posizione per me è una ragione di grande soddisfazione”. “È molto interessante la lettura del decreto della richiesta di archiviazione fatta dai pm – ha ribadito Vendola – perché consente di inquadrare bene i fatti e avere giudizi sereni. Dopo quattro anni di indagini a tappeto dunque non solo non emerge alcun profilo di reato nei confronti della mia persona e neanche nei confronti dell’attuale mio capo di gabinetto, ma ci sono anzi circostanziate testimonianze di quale fosse lo stile che ha sempre contraddistinto la mia condotta sempre nella vita pubblica, cioè l’interesse e la difesa dell’interesse collettivo. Da questo punto di vista rivendico ogni singolo atto e ogni singola parola o telefonata che ho fatto nell’esclusivo interesse della cosa pubblica e della comunità pugliese”. Aggiornamento delle ore 14 – Tedesco si autosospende dal Pd Tedesco si autosospende dal Pd. “Dopo aver attentamente valutato la situazione determinatasi a seguito delle iniziative giudiziarie che mi riguardano, e per consentire al mio partito, al mio gruppo, e al Senato tutto di valutare con grande serenità ed equità le circostanze e le richieste che sono state avanzate a mio carico, dichiaro di autosospendermi dal partito e dal gruppo senatoriale del Pd”. Così il senatore del Pd, Alberto Tedesco che sarà iscritto al gruppo Misto appena avrà notificato la comunicazione ufficiale al Consiglio di presidenza del Senato. Aggiornamento delle 13 – Vendola: disposta archiviazione Inchiesta sanità in Puglia. Il gip Sergio Di Paola ha disposto l’archiviazione per il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per le vicende relative alla gestione delle nomine nella sanità pugliese. Il governatore era indagato per presunte pressioni politiche, risalenti al 2008, nei confronti dei Dg di alcune Asl pugliesi affinchè nominassero direttori amministrativi e sanitari graditi al governo regionale. Aggiornamento delle ore 12.25 – Al via gli interrogatori Imprenditori e dirigenti Asl sono, da questa mattina, di fronte al gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, per rispondere alle domande sullo scandalo della Sanità pugliese. Saranno interrogati, tra gli arrestati il segretario particolare di Tedesco, Mario Malcangi (in carcere); l'agente di scorta di Vendola, Paolo Albanese, gli imprenditori della sanità, Giovanni Leonardo Garofoli e Diego Romano Rana e il direttore genrale della Asl di Lecce, Guidi Scoditti. Dinanzi al giudice, anche il direttore sanitario Asl Bari, Alessandro Calasso, e il primario di Oculistica dell’ospedale di Terlizzi, Antonio Acquaviva, interdetti dall’attività professionale. 25 febbraio 2011 – Tedesco – Emiliano: “Vendola vuole impadronirsi del sistema” Bari. Nelle intercettazioni finisce anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano mentre parla al telefono con Alberto Tedesco. I due discutono di Vendola. Tedesco, riporta il gip Giuseppe De Bendictis si “lamentava aspramente della decisione che il Governatore regionale, Vendola, voleva prendere nella primavera del 2008, sostituendolo alla guida di tale assessorato, che lui stesso definisce politicamente un 'sottosistema', con una persona ritenuta più 'vicina' allo stesso Governatore Vendola (ossia Lea Cosentino), che così lo avrebbe avuto direttamente 'in mano', togliendolo al partito di cui il Tedesco era rappresentante”. Emiliano risponde dicendo che “secondo me, questa è una operazione tutta politica, perchè lui (Vendola) dice: 'io, in questa maniera, mi impadronisco del sottosistema e, ovviamente nelle prossime elezioni, l'Assessorato anzichè stare in mano al Pd sta in mano a me', questo è tutto il discorso… o quanto meno sta in mano ad una logica che è diversa da questa…”. Per il giudice le intercettazioni testimonierebbero il malaffare. Il giudice, nelle 316 pagine di ordinanza di custodia cautelare per l'ex assessore alla Sanità, scrive che “l'invasività della politica non era una cosa sporadica o una prassi che riguardasse soltanto le nomine dei primariucci. Ma, purtroppo, tutte le decisioni e gli indirizzi di politica sanitaria erano orientati quasi esclusivamente in una prospettiva clientelare”. I due parlano anche della destituzione di Franco Sanapo (Direttore Sanitario Asl di Lecce, ora indagato) che provocherà la rottura tra Vendola e il suo ex vice, Sandro Frisullo, arrestato lo scorso marzo, con accuse di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta nell'ambito della maxi inchiesta sulla sanità che si è avvalsa delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dall'imprenditore Gianpaolo Tarantini. Nella conversazione Tedesco racconta a Emiliano che Frisullo non ha preso bene l'allontanamento di Sanapo e che ne trarrà le conseguenze sul piano dei rapporti personali e politici con il governatore. Per Tedesco, la reazione di Frisullo “è la dimostrazione come intendono la gestione, non solo dei rapporti interpersonali, ma anche dei rapporti politici, buona parte dei… degli aderenti del… degli ex esponenti diessini…” Aggiornamento delle ore 22 – “Decaro: pronto a dimettermi” Bari. Ha detto di avere piena fiducia nella magistratura ma di essere pronto a rimettere i suoi incarichi nelle mani del partito in attesa di saperne di più. E' stata questa la reazione di Antonio Decaro, capogruppo del Pd alla consiglio regionale pugliese e consigliere delegato alla Mobilità del Comune di Bari, alla notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta barese sulla sanità. Sul suo conto circolerebbero solo indiscrezioni: avrebbe aiutato un parente in un concorso che comunque non avrebbe superato. “Io non ho fatto a – ha detto – e sono dispiaciuto per essere stato tirato in ballo in una vicenda che non mi appartiene”. Aggiornamento delle ore 21 – La posizione di Vendola Bari. Relativamente al presidente della Regione Nichi Vendola, il gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis nel provvedimento con il quale si chiede al Senato l'autorizzazione all'arresto del senatore Alberto Tedesco, scrive: “La prassi politica dello spoil system era, di fatto, talmente imperante nella sanità regionale da indurre il governatore Nichi Vendola, pur di sostenere la nomina a direttore generale di un suo protetto, addirittura a pretendere il cambiamento della legge per superare, con una nuova legge ad usum delphini, gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina della persona da lui fortemente voluta”. Aggiornamento delle ore 20 – Scoditti: domani l'interrogatorio Bari. Sarà interrogato domani a Bari, Guido Scoditti, direttore dell’Asl di Lecce, raggiunto da un provvedimento di arresti domiciliari su richiesta della Procura per i reati ipotizzati di falso e abuso d’ufficio (in allegato). La misura cautelare è scattata da parte del gip proprio per il capo di imputazione di falso per il quale è stato disposto, tra l’altro, il trasferimento degli atti a Lecce per competenza territoriale. Secondo la ricostruzione della Procura, su richiesta di Alberto Tedesco, all’epoca dei fatti assessore regionale alla Sanità, Guido Scoditti, appena poche ore dopo la sua nomina a direttore generale dell’Asl leccese, avrebbe nominato quale direttore amministrativo, Vincenzo Valente non esercitando il potere discrezionale e non valutandone le qualità professionali; inoltre gli avrebbe volutamente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale sia per la nomina avvenuta in violazione di legge, sia per averla effettuata lo stesso giorno della richiesta, ovvero prima che Valente compisse 65 anni di età, con danno per la Asl. Altrettanto avrebbe fatto con la nomina a direttore sanitario di Umberto Caracciolo; anche in questo caso, la nomina sarebbe avvenuta su richiesta di Tedesco. La Regione nel pomeriggio ha nominato Paola Ciannamea quale commissario straordinario dell'Asl leccese al posto di Scoditti. Intanto, mentre Tedesco taglia corto, rifiutandosi di commentare il terremoto che ha travolto la sanità pugliese e la sua persona nello specifico e ribadendo la sua volontà di essere interrogato, non si esime dal rilasciare dichiarazioni il presidente della Regione Nichi Vendola, che all’indomani della notizia di un possibile coinvolgimento del “suo” assessore in inchieste giudiziarie, nel luglio 2009, procedette alla sua sostituzione. “Le inchieste sulla sanità pugliese giungono a importanti punti di snodo – ha dichiarato il governatore pugliese -. La politica, molto prima dei più clamorosi sviluppi giudiziari, ha compiuto radicali gesti di responsabilità: ricordo che solo dinanzi a notizie di stampa che evocavano scenari opachi la mia scelta fu quella prima di sostituire l’assessore alla Sanità e poi di procedere all’azzeramento della giunta. Queste scelte rappresentano un caso più unico che raro di reazione all’emergere di sistemi affaristici e di eventuali condotte corruttive. Nelle motivazioni del provvedimento del gip di Bari, si può cogliere un significativo ridimensionamento dell’impianto accusatorio. In particolare cade l’accusa più grave, quella del reato associativo. Restano da appurare in dibattimento singole e specifiche vicende su cui vengono formulate ipotesi di reato”. Vendola ha commentato anche il presunto coinvolgimento nell’inchiesta di Paolo Albanese, membro della sua scorta. “Tra le misure cautelari – ha detto – desta turbamento quella che ha colpito un agente della Questura di Bari posto in servizio di tutela alla mia persona: non dubito che questo poliziotto saprà rapidamente dimostrare la sua estraneità a qualsivoglia condotta illecita. Nel confermare piena fiducia nell’operato della magistratura, auspico che l’accertamento della verità giudiziaria possa avvenire nella massima tempestività”. Aggiornamento delle ore 17 – Scandalo sanità. Tedesco: 'Aspetto di visionare i documenti' Bari – “Non ho l'ordinanza. Ce l'hanno tutti, visto che la stampa di tutta Italia divulga notizie e io non ho niente, come al solito. Aspetto di visionare la documentazione”. Così il senatore del Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, ha commentato la notizia della richiesta di arresto presentata nei suoi confronti dalla procura di Bari nell'ambito di una delle inchieste in corso riguardanti la gestione della sanità nella regione. “Io so soltanto che l'inchiesta dura da due anni e io – ha detto – non sono mai stato interrogato nonostante l'abbia chiesto”. Intanto la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha ricevuto la documentazione. Il presidente Marco Follini ha fissato per martedì prossimo, 1° marzo alle ore 15, la riunione per esaminare e decidere sulla richiesta dei pm di Bari. Lui, Tedesco, martedì sarà in Senato per il milleproroghe, “per fare il mio mestiere di senatore”, ha detto, ribadendo ancora una volta di non essere mai stato interrogato, pur avendolo chiesto più volte. 24 febbraio 2011 – Sanità. Richiesta d'arresto per l'ex assessore Tedesco. Ai domiciliari Scoditti della Asl di Lecce La procura di Bari ha chiesto l'arresto dell'attuale senatore del Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia. Tedesco è indagato in alcuni fascicoli riguardanti inchieste sulla gestione della sanità in Puglia su nomine di medici e dirigenti Asl. La richiesta d'arresto dovrà essere ora valutata dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Oltre alla richiesta d’arresto emessa nei confronti del senatore del Pd, Alberto Tedesco, in carcere su disposizione della magistratura barese è finito Mario Malcangi, collaboratore di Tedesco. In queste ore, sono in corso arresti anche a Lecce e Taranto. Domiciliari, inoltre, per Guido Scoditti, di 68 anni, direttore generale della Asl leccese, gli imprenditori di Bisceglie, Diego Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni. Ai domiciliari è finito, nell’ambito della stessa inchiesta, anche Paolo Albanese, della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Sono poi state disposte alcune misure interdittive a capo del direttore sanitario dell’Asl di Bari, Alessandro Calasso, 63enne, e di Antonio Acquaviva, 55, oculista, presso l’ospedale di Terlizzi. Indagati a piede libero anche Franco Sanapo, direttore sanitario della Asl di Lecce e una funzionaria, Anna Rita Dell'Anna, Paolo Emilio Balestrazzi, 57 anni di Bari; Giuseppe Borracino, 63 anni di Barletta; Rocco Canosa (direttore generale Asl Bat), 61 anni di San Costantino Albanese; Antonio Colella (funzionario Asl Bari), 63 anni di Molfetta; Carlo Dante Columella (imprenditore), 67 anni di Altamura; Michele Columella(imprenditore), 44 anni di Altamura; Nicola Del Re (funzionario Asl Bari), 62 anni di Mola; Felice De Pietro (direttore amministrativo Asl Bat), 61 anni di Molfetta; Domenico Marzocca (imprenditore), 61 anni di Bari; Francesco Petronella (imprenditore), 54 anni di Altamura; Vitantonio Roca (imprenditore), 63 anni di Bisceglie; Elio Rubino (imprenditore), 39 anni di Bari; Tommaso Antonio Stallone, 47 anni di Bisceglie; Filippo Tragni (funzionario Asl Bari), 52 anni di Altamura. Le richieste del pm di Bari Desireè Digeronimo sono state firmate dal Gip Giuseppe De Benedictis.

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