Lecce. Dopo due anni di indagini arriva al termine l’inchiesta sullo sfruttamento nei campi di fotovoltaico tra Lecce e Brindisi
LECCE – 438 parti lese. Due anni di indagini. E’ arrivata al termine l’inchiesta relativa al fotovoltaico e all’azienda Tecnova per la quale il 20 aprile del 2011 la Squadra Mobile della Questura di Lecce aveva tratto in arresto nove persone, fra soci, amministratori e capocantiere della società italo-spagnola. A carico degli indagati furono contestati i reati di estorsione, favoreggiamento della condizione di clandestinità di cittadini extracomunitari e truffa aggravata ai danni dello Stato. I responsabili della società avrebbero assunto cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno favorendo la loro permanenza irregolare nel territorio salentino ed occupandoli, in condizione di asservimento alle dipendenze della società. Dopo un vertice in Prefettura, i lavoratori sfruttati erano riusciti ad ottenere le mensilità arretrate. Inizialmente l’indagine aveva visto coinvolti solo 43 cittadini extracomunitari vittima dei comportamenti delittuosi, ma nel corso dell’ultimo anno la lista si è allungata fino ad arrivare all’acquisizione di 438 denunce da parte di altrettante vittime, le quali hanno formalizzato testimonianze perfettamente sovrapponibili a quanto denunciato in precedenza dagli altri lavoratori, descrivendo a carico degli indagati comportamenti delittuosi analoghi. Qui la ricostruzione del caso Tecnova Articoli correlati: Tecnova: si riaccende la protesta Schiavi del fotovoltaico. Altri 564 migranti irregolari Caporalato. Cgil: 'siamo con gli immigrati'