Processo Boc. Le condanne: dieci anni a De Leo e Naccarelli

Lecce. I giudici hanno riconosciuto ai due imputati anche il reato di peculato non considerato dall’accusa; assolto Stefanelli

LECCE – Dieci anni in due. E’ la condanna inflitta dal Tribunale di Lecce ai due imputati illustri nel processo sulla sottoscrizione dei Boc, i buoni obbligazionari comunali aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro) da parte del Comune di Lecce: Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio, e Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario del Comune. I giudici hanno infatti contestato ai due anche il reato di peculato, che l’accusa, non aveva considerato. Risultato: pene più che triplicate. La pm Francesca Miglietta aveva infatti chiesto un anno di reclusione per De Leo ed un anno e sei mesi per Naccarelli. Assolto invece Lucio Stefanelli, ex componente dello staff di Naccarelli, per cui erano stati invocati un anno e quattro mesi di reclusione. La corte ha anche stabilito un risarcimento nei confronti del Comune di Lecce per oltre un milione di euro. Secondo le ricostruzioni realizzate nel corso dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni De Palma, il Comune di Lecce avrebbe versato agli imputati la cifra di 684.400 euro senza un regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria. Naccarelli avrebbe giustificato la liquidazione della somma come un “procedimento di perfezionamento relativo all'emissione del prestito obbligazionario”; De Leo avrebbe provveduto a farla approvare dalla Giunta comunale. Ed ancora Naccarelli avrebbe provveduto a liquidare i premi, spartendoli così: a se stesso 319.880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; 27mila a Donatella Rizzo, tutti componenti il suo staff. 4 aprile 2013 Boc, tre richieste di condanna LECCE – Un anno di reclusione per Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; un anno e sei mesi per Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico; un anno e quattro mesi per Lucio Stefanelli, componente lo staff di naccarelli. Sono le richieste di condanna avanzate dalla pm Francesca Miglietta nell’ambito del processo sui presunti illeciti relativi alla sottoscrizione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali) da parte del Comune di Lecce. Secondo le ricostruzioni realizzate nel corso dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni De Palma, il Comune di Lecce avrebbe versato agli imputati la cifra di 684.400 euro senza un regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria. Naccarelli avrebbe giustificato la liquidazione della somma come un “procedimento di perfezionamento relativo all'emissione del prestito obbligazionario”; De Leo avrebbe provveduto a farla approvare dalla Giunta comunale. Ed ancora Naccarelli avrebbe provveduto a liquidare i premi, spartendoli così: a se stesso 319.880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; 27mila a Donatella Rizzo, tutti componenti il suo staff. 24 gennaio 2012 Boc. Il Comune si costituisce parte civile LECCE – Si è aperto ieri il processo sui presunti illeciti e sugli incentivi allo staff che si occupò della sottoscrizione dei Boc, i Buoni obbligazionari comunali, aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro. La posizione di Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi, Adriano Migali e Donatella Rizzo è stata stralciata, vista l'indeterminatezza del capo d'imputazione. Stefanelli rimane imputato nel processo per il reato di calunnia nei confronti di un altro dipendente comunale, mentre per l'accusa di minaccia e ingiuria sarà giudicato dal giudice di pace. Il Comune di Lecce, assistito dall'avvocato Amilcare Tana, si è costituito parte civile nei confronti di tutti gli imputati. Il danno subito sarà quantificato nel corso del processo. Secondo le ricostruzioni realizzate nel corso dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni De Palma, il Comune di Lecce avrebbe versato agli imputati la cifra di 684.400 euro senza un regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria. Giuseppe Naccarelli avrebbe giustificato la liquidazione della somma come un “procedimento di perfezionamento relativo all'emissione del prestito obbligazionario”; Ennio De Leo avrebbe provveduto a farla approvare dalla Giunta comunale. Ed ancora Naccarelli avrebbe provveduto a liquidare i premi, spartendoli così: a se stesso 319.880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; 27mila a Donatella Rizzo. 14 dicembre 2011 Inchiesta Boc. Sei a giudizio LECCE – In sei dovranno comparire davanti ai giudici della prima sezione Penale del Tribunale di Lecce per la questione Boc: Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario e Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi, Adriano Migali e Donatella Rizzo, componenti del suo staff. Tanto è stato disposto ieri al termine dell’udienza preliminare relativa all'inchiesta sui presunti illeciti relativi all'erogazione degli incentivi nell'ambito della sottoscrizione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali, aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro) da parte del Comune di Lecce. Secondo le ricostruzioni realizzate nel corso dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni De Palma e condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Lecce, il Comune di Lecce avrebbe versato agli imputati la cifra di 684.400 euro senza un regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria. Naccarelli avrebbe giustificato la liquidazione della somma come un “procedimento di perfezionamento relativo all'emissione del prestito obbligazionario”; De Leo avrebbe provveduto a farla approvare dalla Giunta comunale. Ed ancora Naccarelli avrebbe provveduto a liquidare i premi, spartendoli così: a se stesso 319.880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; 27mila a Donatella Rizzo. Stefanelli è stato rinviato a giudizio anche per minaccia, ingiuria e calunnia nei confronti di un dipendente comunale. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, Giorgio Memmo, Andrea Sambati e Stefano De Francesco. 8 aprile 2010 Caso Boc, nuovo accordo con le banche Tutte le novità sulla situazione dei Buoni ordinari comunali (Boc) sono state illustrate questa mattina dal sindaco di Lecce Paolo Perrone che ha convocato un'apposita conferenza stampa nella sala Giunta di Palazzo Carafa. In sostanza è in corso la transazione per evitare l’apertura di contenziosi. L’accordo studiato dai legali della Deutsche Bank e il Comune di Lecce riguarda quella rata “insostenibile” da 9 milioni e 600mila euro, che con l’ampliamento del piano di ammortamento a 30 anni diventerà di 5 milioni e 700mila euro consentendo un risparmio considerevole al Comune che finirà di versare le quote dei buoni obbligazionari nel 2025. “Una volta che la proposta sarà formalizzata”, ha spiegato Perrone, “invieremo richiesta di parere alla Corte dei Conti e al Ministero e poi la proposta sarà discussa in Consiglio Comunale, la momento il pagamento delle rate è sospeso”. Sul caso Naccarelli, il sindaco di Lecce ha dichiarato che “alla luce della posizione di indagato potrebbe essere sollevato dal suo incarico, ma adesso bisogna comprendere se ci sono le condizioni per la prosecuzione del rapporto”. Poi ha chiarito: “La mia è una valutazione di carattere umano, se non ci saranno le condizioni necessarie ne pagheremo le conseguenze”. Nel frattempo per il Comune di Lecce si è aperto un altro contenzioso che riguarda il caso di Via Brenta e quelle trattative saltate con la Selmabipiemme. Il Comune sperava infatti nel riconoscimento di ità del contratto di leasing con la conseguenze restituzione dei canoni fin qui versati (circa 7 milioni di euro) ma l’accordo non è stato raggiunto. La Giunta ha quindi nominato gli avvocati Carlo Pelosi e Ottorino Fiore per l’azione legale che mira a un risarcimento danni e provvisionale da 5 milioni di euro. 7 aprile 2010 Inchiesta sui Boc. Sequestrato un milione a Naccarelli Usufruendo di un incentivo illegittimo di 319mila euro, Giuseppe Naccarelli, dirigente comunale, avrebbe provocato un danno erariale al Comune di Lecce. La Corte dei conti gli sequestra ville e stipendi Un milione e 100mila euro. A tanto ammonta il sequestro disposto dalla Corte dei Conti nei confronti di Giuseppe Naccarelli, dirigente del Comune di Lecce, nell’ambito dello scandalo sui Boc che ha travolto Palazzo Carafa. Un milione e 100mila euro, che significano una villa a Porto Cesareo, indennità ed assegni vari bloccati dai giudici contabili a tutela del Comune per il danno erariale subìto a causa dell’illegittimità dell’incentivo di 319mila euro di cui il dirigente aveva goduto ai tempi della sottoscrizione dei Buoni ordinari comunali da parte della Deutsche Bank all’epoca della Giunta guidata da Adriana Poli Bortone. I motivi del sequestro si leggono nella richiesta avanzata al presidente della sezione giurisdizionale di Bari da parte della Procura generale lo scorso 2 marzo, nella quale si ritiene che “sussistano i requisiti necessari per l’emanazione di una misura cautelare a garanzia del soddisfacimento delle ragioni creditorie dell’amministrazione danneggiata pari ad un milione e 109.073 euro. Vi è il fondato timore – si legge ancora in quella richiesta – che Naccarelli possa compiere atti di disposizione del suo patrimonio, disfarsi di beni a lui attualmente intestati e rendere più complessa se non addirittura vana l’azione risarcitoria nei suoi confronti”. Lo scorso 17 marzo quella richiesta viene accettata in toto. Il superpremio destinato a Naccarelli fu infatti un atto illegittimo. A stabilirlo, lo scorso 2 ottobre, la Guardia di finanza nel corso dell’inchiesta della Procura; in un’informativa redatta dalle Fiamme gialle infatti la Corte dei Conti viene messa al corrente dell’esito di lunghe indagini, ovvero, sostanzialmente, della inapplicabilità del ‘Regolamento comunale per la ripartizione degli incentivi per la progettazione di interventi di finanza innovativa’ approvato dalla giunta di centrodestra in violazione della legge”. L’udienza è stata fissata per il 29 aprile.

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