Lecce. La formale richiesta del sindacato a presidente e dirigente amministrativo del tribunale di Lecce. “Prima di chiudere le sedi, si analizzi il territorio”
LECCE – Sì al riordino degli uffici giudiziari, ma solo dopo un’attenta analisi delle effettive esigenze del territorio. Il sindacato Funzione Pubblica Cgil della provincia di Lecce ha inoltrato al presidente e al dirigente amministrativo del Tribunale di Lecce una formale richiesta d’incontro per capire le reali intenzioni in merito alla chiusura delle sezioni distaccate. Secondo il sindacato, prima di predisporre un riordino delle sedi è necessario considerare il bacino di utenza, i carichi di lavoro e i mezzi di trasporto a disposizione di ogni sezione. Guardando soltanto agli abitanti che costituiscono i potenziali utenti di ogni sede, è già possibile notare una sproporzione tra la sede, ad esempio di Lecce, che serve 215.585 persone, e quella di Gallipoli, la meno popolosa, che deve far fronte ai bisogni di 63.179. Ecco, sede per sede, i bacini d’utenza dei tribunali salentini: Lecce: 215.585 abitanti Campi Salentina: 77.324 Casarano: 119.774 Galatina: 76.290 Gallipoli: 63.179 Maglie: 105.289 Nardò: 76.421 Tricase: 75.735 Uffici del giudice di pace Lecce: 215.585 Alessano: 33.060 Campi Salentina: 77.324 Casarano: 77.542 Galatina: 76.290 Gallipoli: 47.345 Maglie: 80.522 Nardò: 92.255 Otranto: 24.767 Tricase: 42.675 Ugento: 42.232 Ecco perché, nella manifestazione dello scorso 19 febbraio la Funzione pubblica Cgil chiese di superare i criteri di chiusura degli uffici giudiziari previsti dai D.Lgs nn. 155 e 156/2012, e di coinvolgere nella ridefinizione della rete territoriale della giustizia le comunità territoriali e i sindaci. Ciò che il sindacato chiede a questo punto è di rinviare l’applicazione della legge, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale in merito alla costituzionalità della norma, la cui prima udienza è fissata per l’8 ottobre prossimo.