Stressati dal ‘giorno dopo’? Ci pensa la caminoterapia

LA STORIA DELLA DOMENICA. Racale. La teoria di Renato Manni (Caminopoli): uno serata davanti al caminetto rende più forti davanti agli ostacoli. Che cosa ne pensate? Votate il sondaggio

RACALE – Vi è mai capitato di trascorrere una serata piacevole davanti al caminetto – atmosfera e compagnia giusta – ed il giorno dopo affrontare con più energia anche il più inaspettato dei problemi? Potrebbe essere solo suggestione, o forse no. Perché c’è chi crede che un uso abituale del caminetto di casa renda più preparati ad affrontare le difficoltà del giorno dopo; che dia, insomma, una marcia in più. Renato Manni, titolare dell’azienda Caminopoli di Racale, è balzato agli onori della cronaca nazionale per aver lanciato la “Caminoterapia”, chiedendosi se può divenire un nuovo “social network” reale. Al grido di “più emozioni e meno emoticons, Manni ha ideato un sondaggio in cui chiede di confermare o di smentire la sua teoria. Un’originale trovata di marketing, non c’è dubbio. Ma forse non solo questo. Provate a pensarci: quante esperienze conoscete in grado di reggere il confronto con una chiacchierata tra amici davanti al fuoco scoppiettante di un camino? // Una terapia senza medicine Come un po’ per tutte le “terapie”, anche la Caminoterapia avrebbe l’obiettivo di far star meglio le persone. Una differenza rispetto alle cure tradizionali, però, c’è: la Caminoterapia non prevede l’assunzione di alcunché, non prevede fatiche, movimenti rituali o simili. La Caminoterapia sarebbe più che altro l’espressione di una necessità già insita nell’uomo. Ad una condizione (necessaria e sufficiente): la presenza in casa di un caminetto. Senza limiti di forma, dimensione, stile, materiale. Si tratta di tornare alla sana e buona abitudine di chiudere ogni serata sedendosi vicino al fuoco e abbandonandosi al dolce far a o all’attività che ognuno può trovare più congeniale, come la lettura di un libro, l’ascolto di musica, la degustazione di un buon vino, e varie ed eventuali. Ciliegina sulla torta, la buona compagnia, per dare vita ad un “social network” reale, fisico, con amicizie fatte di sorrisi, voci e abbracci e non di “smile” e “like” tipici dei rapporti virtuali. // Un’indagine empirica Prendete un caminetto, un bicchiere di vino, e qualche amico. Poi rispondete alla domanda: vi sentite più forti ed i grado di affrontare il domani? E’ più o meno questa la domanda che Renato Manni, ha posto ai suoi clienti. Una sorta di indagine sul campo, dal carattere assolutamente empirico e nient’affatto scientifico. Il risultato? La quasi totalità di coloro che utilizzano regolarmente il camino affronterebbero le fatiche e gli stress quotidiani del giorno dopo con uno spirito ed una energia più positiva rispetto a coloro che, invece, il camino non ce l’hanno o che, pur avendolo, lo considerano poco più di un elemento d’arredo. “E’ da più di un anno – racconta Manni – che rivolgo ai miei clienti delle domande amichevoli. Un po’ per conoscerli meglio ed instaurare con loro un rapporto che non sia esclusivamente e freddamente di ‘servizio’ e un po’ perché mi è nata la curiosità di capire se l’utilizzo regolare del camino porti a qualche beneficio particolare o inaspettato. Ed è così che è venuta fuori la precisa percezione che le persone che la sera accendono il fuoco di casa per riscaldamento o per puro piacere e trascorrono il loro tempo vicino al fuoco, da soli, con la famiglia o con amici, affrontano la vita, in generale, e le tensioni quotidiane del lavoro, in particolare, con uno spirito ed uno stato d’animo decisamente più sereni e positivi. Non ho riscontrato le stesse risposte o gli stessi atteggiamenti in coloro che non hanno ancora il camino o che ce l’hanno ma lo utilizzano in maniera saltuaria o occasionale”. Così Manni si è detto: Perché non divulgare questa ‘scoperta’ assolutamente non scientifica ma del tutto empirica?. Ed ancora: Perché non raccogliere più testimonianze? Ecco nascere allora la pagina su Facebook Non solo. Perché il “rilevatore” ha pubblicato un modulo sul sito di Caminopoli con il preciso intento di divulgare la sua sensazione e ricevere il maggior numero possibile di pareri e esperienze personali. “Vediamo se verrà fuori che è un’emerita ed ennesima ‘bufala’ – commenta lo stesso Manni – o se invece è davvero consigliabile continuare o iniziare ad utilizzare il caminetto di casa e interpretarlo nel più tradizionale e puro senso di ‘focolare domestico’. In questo caso il beneficio che se ne potrebbe ricavare andrebbe ben oltre quello tecnico, espresso in termini di riscaldamento, e potrebbe essere indicato con una sola, bellissima parola, ossia “calore””.

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