Acquarica del Capo. Pressioni e minacce agli amministratori comunali per ottenere un incarico da quasi 2 milioni. In arresto Cengs De Paola, affiliato al clan Scu Scarlino-Giannelli
ACQUARICA DEL CAPO – Da quest’estate avrebbe cercato di ottenere un appalto facendo continue pressioni sul sindaco e sue due assessori. E’ finito in manette stamattina Cengs De Paola, 37enne, di Acquarica del Capo, considerato un affiliato al clan della Sacra Corona Unita Scarlino-Giannelli. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Tricase, coordinati dal capitano Andrea Bettini, su disposizione della gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò. L’accusa nei suoi confronti è di tentata estorsione continuata e aggravata ai danni del sindaco, Francesco Ferraro, e di due componenti la Giunta comunale, Marco Duca, assessore alla polizia municipale e di Pantaleo Ramirez, con delega al Bilancio. Il primo, titolare di uno stabilimento balneare a Lido Marini, sarebbe stato praticamente costretto da De Paola a provvedere alla vigilanza della sua attività scegliendo l'istituto da lui indicato. Ma tra le mire di De Paola vi era anche la sponsorizzazione di una squadra di calcio. Si tratta di un tipico modo per creare consenso tra le persone. Per raggiungere il suo scopo di ottenere l’appalto da quasi 2 milioni di euro relativo alla riqualificazione dell’edilizia scolastica comunale, De Paola avrebbe più volte rivolto minacce nei confronti degli amministratori comunali che in più occasioni gli avrebbero riferito che i lavori sarebbero stati assegnati con regolare bando pubblico. Proprio una delle sue espressioni utilizzate per intimorire le sue vittime, “Il tempo è scaduto” è stata scelta per dare il nome all'operazione. A De Paola viene attribuito anche un episodio che si è verificato nella notte tra il 5 ed il 6 novembre del 2011: l’auto del sindaco Ferraro andò misteriosamente in fiamme. Dall’attentato presero le mosse le indagini, che fecero luce su una serie di ricatti e richieste perpetrati da De Paola. Il titolare della indagini, il procuratore aggiunto Antonio Donno, emise l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Il 37enne ha già alle spalle una condanna per associazione mafiosa.
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