Gallipoli. L’associazione ambientalista contro il progetto di condotta sottomarina. “Meglio la fitodepurazione”
GALLIPOLI – Mentre il sindaco Francesco Errico preme in Regione perché venga subito discusso il finanziamento della condotta sottomarina e del potenziamento dell'impianto di depurazione di Gallipoli, la Lipu Litorale ionico-leccese frena, suggerendo di prendere il giusto tempo per valutare bene il progetto. Con i suoi costi e benefici in termini economici ed ambientali. L’associazione ambientalista precisa alcuni dettagli relativi al progetto previsto, sottolineando principalmente il fatto che una condotta sottomarina, che spinga i reflui provenienti dal depuratore a qualche chilometro dalla costa, dunque in mare, inquini esattamente come un depuratore che scarichi i reflui sottocosta. Nella condotta sottomarina non è infatti previsto alcun trattamento degli scarichi, che dunque arriverebbero in acqua non “lavorati”, dunque non diversi da come arrivano sulla costa. “La condotta marina – si legge in una nota dell’associazione – non migliorerà la qualità dei reflui. Se si inquina oggi sulla costa, si inquinerà domani, avendo speso 4 milioni di euro, a qualche chilometro dalla costa. Ci sembra quindi evidente che da questo punto di vista la scelta della condotta sia del tutto sbagliata e che la priorità sia il miglioramento delle prestazioni di un impianto intrinsecamente inadeguato”. La soluzione proposta da Lipu è invece la fitodepurazione, una alternativa che invece il Comune ha considerato troppo costosa. “Prendiamo atto con amarezza di come le valutazioni sui costi abbiano ancora un forte carattere ‘novecentesco’. Quand’è che, a queste latitudini, vedremo una seria analisi costi-benefici sulle infrastrutture da realizzare? Nel quantificare i costi della condotta si tiene conto dei danni all’ecosistema marino? Si tiene conto del fatto che non migliora di una virgola la qualità dei reflui? Si tiene conto che non permette il recupero di una sola goccia d’acqua? No. Incredibile e sconfortante”. Inoltre l’associazione smentisce altri dati “forniti dai fantomatici tecnici che hanno stimato dimensioni e costi della fitodepurazione”. “Si parla di un fabbisogno di ben 32 ettari per la realizzazione. Falso, assolutamente falso! Per un impianto come quello gallipolino dimensionato per 80.000 abitanti equivalenti non si può dimensionare la fitodepurazione nella misura di 4 metri quadri ad abitante, e questo, i tecnici, se son davvero tali, lo sanno benissimo. In questo caso, infatti, la fitodepurazione non agirebbe da trattamento secondario, ma da trattamento terziario. In pratica la fitodepurazione non sostituirebbe l’impianto attuale, ma sarebbe aggiunta come ulteriore trattamento. Non arriverebbe nelle vasche di fitodepurazione il refluo riveniente dalla rete fognaria semplicemente soggetto a grigliatura, disabbiatura, disoleatura etc., ma arriverebbe il refluo come oggi sfocia in località San Leonardo dopo la fase ossidativa e di sedimentazione dell’impianto attuale. Quindi la fitodepurazione è qui proposta come affinamento utile soprattutto alla denitrificazione e c’è un gran bisogno di denitrificazione se si va a vedere la quantità di alghe verdi che hanno invaso il tratto costiero interessato dallo scarico”. Alla fretta del sindaco nell’approvare il progetto, la Lipu oppone la voglia di vederci chiaro e di informare i cittadini coinvolgendoli nella decisione sulla soluzione più adeguata. Anche per questo ha già annunciato l’organizzazione di incontri pubblici informativi.
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