Tac. Bellanova: ‘Non c’è tempo da perdere’

Lecce. La deputata salentina invoca l’impegno di politica ed istituzioni per riaffermare la centralità del settore per l’economia salentina

LECCE – Il distretto tessile salentino si sta progressivamente sgretolando, alle prese con una crisi che sembra non lasciare scampo. Ed anche le soluzioni individuate per soccorrere il settore, come l’accordo di programma del 2008, si sono rivelate inefficaci, con la conseguenza che il fenomeno di perdita dei posti di lavoro sembra inarrestabile. Su questo tema ritorna la deputata salentina del Pd Teresa Bellanova, che sottolinea la necessità di insistere per “riaffermare la centralità di un settore che, è bene farlo presente, è ancora vivo con migliaia di operai qualificati che al proprio futuro continuano, tutto sommato, a guardare con fiducia”. Bellanova la scorsa settimana è stata a Casarano, dove ha incontrato i lavoratori in cassa integrazione delle aziende del Gruppo Filanto, che in questi giorni sono alle prese con l’organizzazione di una raccolta di firme contro la delocalizzazione della produzione all’estero. “Li ho ascoltati – commenta Bellanova – per capire cosa stia frenando una delle poche iniziative imprenditoriali che sembrava aver ridato ossigeno a una comunità di operai in grandissime difficoltà da diversi anni. Ma in questi giorni, il dramma della perdita del posto di lavoro sta interessando altre aziende di settore. Procedure di mobilità a Matino per i 58 dipendenti L&S soc coop, procedura di mobilità per i lavoratori di Solo Donna e Sendy, a Specchia e Casarano. Il distretto tessile salentino sta perdendo in modo rapido consistenza. Di questo passo rischiamo di perderne presto le tracce”. Alla politiche ed alle istituzioni spetta, secondo la parlamentare, il compito di riportare al centro il settore con tutte le sue problematiche. “E non parlo solo di cassa integrazione. Accanto a un Tac costituto da aziende eccellenti e in piena regola, ce n’é infatti un altro che è attraversato da pratiche alquanto discutibili che nel migliore dei casi si concretizzano in lavoro nero. L’apporto di grandi gruppi che operano in termini di contoterzismo di qualità non può continuare a tradursi, come in più di un caso avviene, in sfruttamento. Inutile prendersi in giro”. “Auspichiamo – conclude – che da tutte le parti coinvolte si avverta lo stesso bisogno di intervenire e di farlo presto. Siamo certi che anche il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, come per le singole vertenze che caratterizzano, in modo più o meno stabile questo territorio, anche per questa, faccia la sua parte. Non c’è più tempo da perdere”.

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