Lecce. Due i punti principali dell’intesa: una banca dati ed un sistema telematico per collegare la Prefettura con tutte le stazioni appaltanti della provincia
LECCE – Prevenire le influenze mafiose nei nuovi cantieri. Era l’obiettivo della tavola rotonda organizzata ieri presso il Castello Carlo V di Lecce, alla quale hanno preso parte le massime autorità istituzionali, giudiziarie ed industriali del territorio. Al centro dell’incontro, la sottoscrizione di un protocollo tra la Prefettura di Lecce, le stazioni appaltanti della Provincia e le associazioni di categoria degli imprenditori, per fronteggiare le infiltrazioni criminali negli appalti ed agevolare le condizioni di trasparenza e concorrenza leale tra le imprese. Due gli strumenti per raggiungere tali obiettivi: una banca dati ed un sistema telematico per collegare la Prefettura con tutte le stazioni appaltanti della provincia. Tuttavia il protocollo prevede la volontaria adesione delle imprese e questo dettaglio, ha spiegato la prefetta Giuliana Perrotta, potrebbe costituire un limite alla corretta applicazione della legge nei cantieri. Serve da parte delle stazioni appaltanti – ha detto Perrotta – un impegno preciso nell'applicare le norme”. Si tratta comunque di un atto significativo, di una dimostrazione di volontà condivisa da parte di tutti i soggetti coinvolti. “Credo fermamente che i responsabili della difesa della legalità, ognuno per la sua parte, giochino un ruolo fondamentale nell'azione preventiva e di contrasto alle infiltrazioni nelle economie dei nostri territori – ha dichiarato il sindaco di Lecce Paolo Perrone -. Il dibattito pubblico intorno all'argomento della mafia, spesso e purtroppo, si accende soltanto in concomitanza di fatti criminosi di particolare rilievo, soprattutto se questi diventano causa di epiloghi tragici”. “Come sindaco e amministratore di una comunità – ha aggiunto -, e quindi come firmatario convinto di questo protocollo di intesa, resto convinto dell'importanza di questo protocollo e di questo momento di riflessione. Responsabili della legalità siamo tutti e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo. La salute di un territorio e della sua economia è l'assoluta priorità, l'interesse sociale di tutti noi. Il monitoraggio ai fini della trasparenza e della legalità, l'istituzione di una banca dati nell'ambito della rete, la realizzazione di una anagrafe degli operatori economici aggiudicatari e affidatari, gli impegni che con la firma del protocollo le parti sono chiamate a mantenere: tutto ciò contribuirà a potenziare un percorso di legalità già consolidato e ad assicurare il sistema della sicurezza pubblica nella nostra provincia, in attesa dell'entrata in vigore del Codice Antimafia. Per le amministrazioni comunali, e per quella di Lecce che oggi rappresento, la Rete rappresenterà un punto di riferimento e una garanzia di vicinanza”. “Lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità mafiosa amplifica inevitabilmente il valore della sottoscrizione del protocollo d’intesa per ‘la Rete dei responsabili della legalità negli appalti pubblici avvenuta a Lecce, strumento che costituisce un passo notevole e di grande rilevanza sociale per le implicazioni che può avere sul futuro dei processi di affidamento di attività lavorative essenziali per lo sviluppo del territorio – ha commentato l’europarlamentare Raffaele Baldassarre -. L’adeguato controllo che ne deriverà potrà produrre una corretta relazione nei rapporti tra soggetto appaltante e impresa, assicurando così società ed economia. L’avvio di cantieri imponenti nel Salento aveva bisogno di una efficace tutela in materia di antimafia, specie nei settori critici, ovvero quelli attenzionati maggiormente dalla criminalità. Spezzare le armi alle organizzazioni mafiose significa dare vitalità al mondo delle imprese e consentire la crescita della comunità, al riparo da rischi e condizionamenti, ma soprattutto garantisce le amministrazioni comunali da involontari e compromettenti imbarazzi”.
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