Salice Salentino. Il terzo intervento è in fase d’appalto;l’opera, dedicata al progettista Achille Cusani, nel suo complesso è costata 39 milioni di euro
SALICE SALENTINO – “Senza utilizzare troppe parole di celebrazione e di autocelebrazione, va detto che le opere di potenziamento dell'acquedotto del Sinni miglioreranno l'approvvigionamento idrico di una vasta area del Salento, intersecando un sito storico di Acquedotto pugliese, il serbatoio di San Paolo”. Con queste parole l'assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile Fabiano Amati, ha inaugurato oggi i primi due interventi sull’Acquedotto del Sinni realizzati dall’Acquedotto Pugliese. Il primo lotto consiste nella condotta adduttrice che va dal Torrino di Monte Ciminiello, sull’Acquedotto del Pertusillo, al nuovo serbatoio di San Paolo, lunga circa 25 km; mentre il secondo lotto riguarda l’ampliamento del serbatoio di San Paolo, che vanta una capacità di 70.000 mc. A questi due lotti se ne aggiungerà un terzo, attualmente in appalto, che riguarda la condotta adduttrice dal nuovo Serbatoio di San Paolo fino al serbatoio di Seclì, per un totale di circa 60 km di condotte dal diametro di 1200 mm. L’investimento complessivo permetterà così l’incanalamento verso il centro e basso Salento di una portata di acqua potabile di circa 1,5 metri cubi al secondo. Questo consentirà un sostanziale miglioramento della sicurezza del sistema idropotabile complessivo della Puglia meridionale e un potenziamento delle capacità di trasporto. “L'Opera – ha spiegato Amati – è stata realizzata con un investimento di circa 39 milioni di euro, grazie al quale si ridurranno ulteriormente gli sprechi e migliorerà il servizio di fornitura ai cittadini. Il taglio del nastro di oggi rappresenta un'ennesima dimostrazione del fatto che esercitiamo costantemente il compito che ci è stato assegnato di servire tutto il territorio pugliese, anche nei suoi meandri più lontani”. L’opera è stata dedicata ad Achille Cusani, progettista della prima opera che portò l’acqua al Salento nei primi anni del ‘900 e autore del volume “Il grande sifone del Salento”, edito da Laterza e figli, Bari 1928. Scoprendo la targa commemorativa, Amati ha ricordato la figura di Cusani, sottolineando che “la sua è stata una grande opera che aprì uno storico dibattito ingegneristico finalizzato ad assicurare lo scorrimento dell'acqua a pelo libero fino al Salento. Onorare queste personalità – ha concluso – che ci consegnarono, oltre che le opere, la memoria di una grande epopea, è ciò che riscalda le nostre fredde stagioni”.
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