Santa Cesarea Terme. Il sindaco difende i lavori di Porto Miggiano ribadendo che sono stati fatti secondo le autorizzazioni. “Se Legambiente ha visto scempi, li denunci”
SANTA CESAREA TERME – Per la prima volta il Comune di Santa Cesarea Terme entra nella speciale classifica delle località balneari consigliate da Legambiente e Touring Club Italiano. Tra tutti i posti di mare che un turista dovrebbe vedere c’è anche, dunque, il Comune salentino. Il prestigioso risultato è offuscato, tuttavia, da una nota dolente. Nell’ambito dell’assegnazione delle “vele” Legambiente, una sorta di attestazione del connubio qualità dell’ambiente-qualità dei servizi, Santa Cesarea ha ottenuto due vele e non di più. Il perché lo ha spiegato il presidente regionale di Legambiente Francesco Tarantini: “per via dello scempio fatto sul litorale di Porto Miggiano” (leggi qui). Una dichiarazione che tocca un nervo scoperto. Gli ambientalisti la impugnano come conferma di quanto hanno sempre denunciato relativamente a Porto Miggiano, ovvero che i lavori in corso non sarebbero compatibili con i luoghi. Il sindaco Daniele Cretì, da parte sua, difende il suo operato ed i “lavori condotti nel rispetto di tutte le leggi e di tutte le autorizzazioni ottenute”. “Non stiamo facendo altro che mettere in sicurezza una falesia che non lo è e che nel Pai è indicata come zona ad alto rischio idrogeologico e quindi può essere pericolosa per le persone. Se abbiamo ottenuto solo due vele per la nostra voglia di fare le cose secondo le regole, ben vengano le due vele, siamo disposti a ripetere ogni anno questo risultato”. Cretì aggiunge: “Se ci sono scempi e Legambiente pensa che noi li abbiamo compiuti, formalizzi una denuncia dettagliata sull’accaduto e non si limiti a lanciare accuse su presunte verità che non potrà mai dimostrare”. Leggi qui per ricapitolare la questione di Porto Miggiano