Strage a Brindisi: altri tre attentati attribuibili al mostro

Brindisi. ‘Vendetta privata’. Sarebbe questo il movente. In passato tre episodi incendiari hanno coinvolto Cosimo Parato di Santa Susanna, accusato di truffa dalla moglie di Vantaggiato. Ma qual è il nesso con la scuola?

Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino che da stanotte è in carcere, reo confesso, per la strage al Morvillo Falcone di Brindisi, non sarebbe uno alle prime armi in fatto di ordigni. Potrebbero essere infatti almeno tre gli attentati a lui attribuibili di cui è stato destinatario l’uomo che, per Vantaggiato, l’avrebbe truffato di 300mila euro. Una vecchia storia relativa ad una fornitura di carburanti non pagata, poi finita di fronte al Tribunale penale di Brindisi, che ha emesso la sentenza il 19 aprile scorso. Una sentenza che forse non è piaciuta a Vantaggiato: sul banco degli imputati Cosimo Parato, 47 anni di Torre Santa Susanna, anch’egli commerciante in carburanti, due suoi famigliari e un terzo presunto complice. Tutti vennero accusati da Vantaggiato di aver emesso assegni a vuoto per 343mila euro per acquistare, tra maggio 2007 e settembre del 2009, 700mila litri di gasolio e seimila litri di benzina. Si tratta di carburante a tariffa agevolata e per questo Parato, il 19 aprile scorso, è stato condannato in primo grado al pagamento di una multa di 600mila euro allo Stato. L’uomo che materialmente avrebbe firmato gli assegni è stato assolto e un pubblico ufficiale, accusato da Vantaggiato di essere complice dei due, è stato prosciolto in fase istruttoria. I due familiari di Parato invece sono stati condannati ad un anno e mezzo di reclusione e a 600 euro di multa. Nella sua costituzione di parte civile alla moglie di Vantaggiato è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, da stabilirsi nel successivo processo civile. Vantaggiato aveva chiesto 400mila euro come risarcimento per danni morali, patrimoniali e psicologici. E’ stato proprio Cosimo Parato destinatario di attentati incendiari e delle bombe tra il 2008 e il 2011. Quindi il sospetto o meglio l’atroce dubbio è che sia proprio Vantaggiato il colpevole finora sconosciuto. Il primo attentato risale al 25 febbraio 2008: Parato venne colpito da una bomba artigianale posizionata nel cestino di una bicicletta parcheggiata nel cortile condominiale residenza della vittima, in via Panarese. La bomba fu azionata a distanza, probabilmente con un telecomando. L’uomo, raggiunto dall’esplosione al petto e all’addome fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e sfiorò la morte: vivo per miracolo, passò molto tempo in coma farmacologico. Il secondo attentato attribuibile a Vantaggiato è quello avvenuto il 31 maggio 2011: erano le 14 circa quando la macchina di Cosimo Parato, un’Audi A6 di colore blu, prese fuoco misteriosamente. L’uomo era alla guida della sua auto quando, sentendo puzza di bruciato e constatando che l’auto stava funzionando male, ha pensato bene di fermarla e allontanarsi immediatamente. Dopo pochi secondi l’auto si è incendiata. Si pensò ad un corto circuito, ma la circostanza apparve alquanto strana.

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I vigili del fuoco impegnati a spegnere l'incendio alla macchina di Parato Il terzo attentato, sempre indirizzato a luoghi e cose vicine a Cosimo Parato, è quello della notte tra il 31 luglio e l’1 agosto 2011. Ancora una volta obiettivo fu il condominio di Cosimo Parato. Il garage della palazzina di via Panarese a Torre Santa Susanna nella notte fu invaso dalle fiamme: furono danneggiati tutti i 16 mezzi presenti e tre macchine andarono carbonizzate. Ma in quel caso non c’era alcun mezzo di proprietà di Parato. Furono evacuati gli appartamenti e l’intero fu scosso dal pericolo di strage, scampato per miracolo.

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Il condominio danneggiato dalle fiamme Dopo quattro anni e tre mesi da quel primo terribile attentato a Parato potrebbe essere svelato un filo conduttore tra gli episodi, finora rimasti senza spiegazione. Cosimo Parato infatti è l’uomo che in passato fu accusato da Vantaggiato di averlo truffato per un totale di 300mila euro. Se è Parato il destinatario finale della furia incendiaria di Vantaggiato, non si capisce però quale sia il collegamento tra parato e la scuola Morvillo-Falcone, se non il nome e la vicinanza con la Procura. Questo ricondurrebbe tutto ad un’ipotesi di vendetta ‘generica’ di Vantaggiato contro la ‘giustizia’ che, nella sua mente, non avrebbe fatto il suo corso. Oppure, come ha dichiarato Vantaggiato, ha posizionato l’ordigno lì perché la strada della Procura era troppo frequentata. Ma ancora una volta, questa versione non convince. Articolo correlato: Motta: ‘La svolta per due auto, ma il movente non convince'

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