I tagli partiranno entro dicembre. La provincia di Lecce perderà in tutto 88 posti
La seconda fase del Piano di rientro sanitario pugliese, approvata martedì sera dalla Giunta regionale pugliese, sarà attuata entro il 31 dicembre. Ciò significa che entro fine anno la Puglia perderà 800 posti letto, tra tagli di ospedali, punti nascita e reparti di varie specialistiche. In particolare saranno cancellati 370 posti dalle strutture pubbliche, 130 delle strutture degli enti ecclesiastici e 300 dalle cliniche private convenzionate. Brindisi perderà 121 posti letto (da 1206 a 1085), Lecce 88 (da 1951 a 1863), Taranto ne acquisterà due (da 1044 a 1046). Le unità operative di Ostetricia e Ginecologia chiuse sono in tutto dieci: Lucera, Manfredonia, Canosa, Trani, Terlizzi, Molfetta, Ostuni, Fasano, Manduria, Gallipoli, Casarano. Le strutture ospedaliere chiuse e da riconvertire sono quelle di Nardò (58 posti letto) e Conversano (53 posti letto). A Lecce la chiusura dell’ospedale di Nardò, per il quale il presidente della Regione Nichi Vendola ha chiesto di parlare non chiusura ma di riconversione, e dei reparti di Ostetricia di Casarano e Gallipoli ha destato non poco scalpore. Si è trattato di una decisione inaspettata in quanto i punti nascita di Casarano e Gallipoli finora erano sempre sembrati in concorrenza per la “salvezza” e non entrambi candidati alla chiusura. Le amministrazioni comunali più direttamente interessate dai tagli hanno annunciato battaglia, anche legale, contro la delibera di Giunta. In allegato, il Regolamento approvato dalla Giunta pugliese. Articoli correlati: Piano di rientro. Chiudono l'ospedale di Nardò e tre punti nascita Piano di rientro. Ok del Consiglio
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