Federico Capone e la sua ‘emozione di un libro fresco tra le mani’

L’INTERVISTA. Cavallino. Il giovane editore della ‘Capone Editore’ si racconta. Ed ai giovani con la passione per la scrittura dice: “Leggete di tutto”

CAVALLINO – Simpatico, indubbiamente. Dolce e immediatamente disponibile. E’ Federico Capone della casa editrice ‘Capone editore’ di Cavallino. Fondata nel 1980 dal papà Lorenzo. Con lui abbiamo scambiato un pensiero su che cosa significhi oggi un libro e su che cosa significhi leggere. Le chiedo subito, quanti siete in casa editrice? “Siamo in cinque, mio padre Lorenzo, che è poi l'anima, oltre che il fondatore dell'azienda, mio fratello Enrico che si occupa della distribuzione, mia moglie Anna e Davide che, pur non essendo legato a noi da alcun vincolo di parentela, è come se facesse parte della famiglia, dato che collabora con noi da diversi anni. Poi ci sono io, che mi occupo prevalentemente della parte redazionale”. Secondo lei, i giovani di oggi leggono? “A mio avviso sì, anche perché oggi leggere è divenuto un fatto scontato, non è più prerogativa di pochi, come invece accadeva fino a qualche decennio addietro. Ci si confronta ogni giorno con la lettura, penso a internet (che è frequentato dai più giovani) ma anche alla carta stampata. Se entri in un qualsiasi bar a prendere un caffè sei letteralmente sommerso da riviste gratuite che trattano gli argomenti più disparati, dalla cronaca sportiva a quella rosa. Qui il fenomeno non è diffuso come nelle grandi città (come Roma, Napoli o Milano, dove ci sono quotidiani gratuiti sulle metropolitane o sui bus), però è un modo di fare comunicazione che pian piano sta prendendo piede e questo è un fatto sicuramente positivo”. Da giovane editore, cosa ama del suo lavoro? “Di avere un volume fresco di stampa fra le mani. Per noi poi, che siamo piccoli editori e quindi seguiamo i processi di produzione passo per passo, dall'impaginazione al primo foglio di stampa, alla distribuzione, è una soddisfazione ancora più grande, penso, rispetto a chi sforna titoli in quantità industriali. Noi pubblichiamo in media uno o due volumi al mese e questo perché puntiamo più che sulla quantità, sulla qualità, sul titolo vendibile”. I libri cambiano la vita? “Non so se cambino o meno la vita, però per noi, che per mestiere li pubblichiamo, sono fondamentali”. In un momento non certo idilliaco per la cultura, pochi i finanziamenti, quanto incide la crisi sul vostro lavoro? “Onestamente la crisi si sente ma non per la mancanza dei finanziamenti pubblici dai quali, onestamente, non siamo mai stati dipendenti, anche perché non lavoriamo per conto delle pubbliche amministrazioni. Più che altro c'è un mercato che rallenta e questo è indice di un clima di recessione”. A che tipo di lettore vi rivolgete, a quale tipo di pubblicazioni date la priorità? “Fin dall'anno della nostra fondazione, il 1980, pubblichiamo libri legati alla storia del Mezzogiorno e all'area mediterranea, riservando molto spazio ai volumi di storia antica, archeologia, cartografia e ai rapporti tra l'Italia e le civiltà mediorientali. Particolare attenzione poi è stata riservata alla pubblicazione di guide turistiche in lingua italiana e straniera su molte città e significativi monumenti storico-artistici della Puglia e dell'Italia centro-meridionale. Per fare un esempio, una delle nostre ultime guide è quella di ‘Roma e città del Vaticano’ di Gianluigi Guiotto. Poi, per rendersi meglio conto di ciò che pubblichiamo, basta fare un giro sul nostro sito www.caponeditore.blogspot.com”. Che cosa si sente di dire a un giovane con la passione per la scrittura? “Di leggere tanto e di tutto”.

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