Puglia. Uno studente su quattro lascia la scuola

Bari. Resi noti i dati del progetto ministeriale “Di.Sco.Bull”: in Puglia più abbandoni che nel resto d’Italia ma anche più eccellenze

BARI – Da un lato ci sono studenti eccellenti, i più bravi d’Italia, che ottengono il massimo dei voti al diploma con una frequenza maggiore che nel resto del Paese. Dall’altro ci sono quelli che abbandonano gli studi, poco dopo l’iscrizione, ed intraprendono strade di dubbia legalità che alla lunga porteranno agli ambienti criminali. E’ una Puglia piena di contraddizioni, quella che emerge dai primi risultati del progetto “Di.Sco.Bull” finanziato dal Ministero dell’Interno in accordo con il Ministero dell’Istruzione, con i fondi europei del Pon Sicurezza per il Sud nelle quattro regioni dell’Obiettivo convergenza (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) per contrastare la dispersione scolastica ed il bullismo. Da questo studio emerge che in Puglia uno studente su quattro lascia la scuola prima di aver compiuto 18 anni e si ritrova in ambienti non sani che possono incidere negativamente sulle sue scelte di vita. I 18-24enni pugliesi usciti precocemente dai percorsi formativi nel 2010-2011 sono il 23,4%: un dato che pone la Puglia in una posizione molto distante dalla soglia del 10% fissata da Lisbona 2020. Ed è comunque una quota maggiore di quella riferita all’Italia nel complesso (18,8%). Nonostante i miglioramenti degli indici di dispersione scolastica ottenuti negli ultimi anni, resta ancora molto da fare. Ci sono ancora sacche di dispersione rilevanti, superiori ai valori medi nazionali, negli istituti artistici e professionali, dove al primo anno abbandona il 19% degli iscritti e al biennio il 24,3% (una percentuale cinque volte superiore a quella dei licei). Oltre al problema dell’abbandono scolastico, c’è quello del bullismo. La percezione degli operatori non è allarmistica, ma le ricerche condotte sul territorio barese stimano che il 40% degli studenti della scuola secondaria di I grado è incorso in episodi, se non di vero e proprio bullismo, di prepotenza o sopruso da parte di altri studenti. All’interno di questo scenario si collocano le attività del progetto “Di.Sco.Bull”, grazie al quale, durante l’anno scolastico 2011-2012, sono stati allestiti presso gli istituti di istruzione secondaria superiore “Gorjux” di Bari e “Da Vinci-Majorana” di Mola di Bari due centri che erogano servizi di ascolto e sostegno, recupero e aiuto allo studio, rivolti a studenti, famiglie, docenti, attraverso l’impiego di una équipe territoriale con competenze socio-psico-pedagogiche. Queste strutture, aperte al territorio, operano in rete con enti e servizi esistenti. // La mappa degli abbandoni A livello provinciale le più alte percentuali di abbandoni al primo anno si registrano a Brindisi (12,9%) e Taranto (12,6%). Tassi inferiori alle due cifre si riscontrano solo a Bari (8,8%) e a Lecce (9,5%). Esiste però una forte differenza tra i licei, gli istituti tecnici e i professionali. Se nei bienni liceali la quota di abbandoni è pari al 5,4% degli iscritti, negli istituti tecnici è più che doppia (13,5%) e negli istituti artistici e professionali arriva al 24,3%. // Il commento degli studenti “I dati ci danno la dimensione di quanto negativa sia la condizione studentesca nelle scuole pugliesi – ha commentato il coordinatore di Uds Unione degli studenti Puglia Francesco Pagliarulo -; situazione che diventa ancor peggiore se osserviamo i dati relativi alla dispersione negli istituti tecnici e professionali che si configurano sempre più scuole di serie B, eccessivamente professionalizzanti ed inoltre incapaci di preparare realmente ad un mondo del lavoro sempre più precario. Insomma ci avviamo sempre più verso una scuola fortemente classista e poco inclusiva. Il perché di tale situazione si può facilmente scovare nel progressivo definanziamento della scuola pubblica, oltre che in una didattica e valutazione vetuste e avvilenti, unite ad un costo sempre maggiore dell’accesso ai saperi e alla cultura nel suo complesso. Sono ormai due anni che la Regione si è dotata di una legge sul diritto allo studio per gli studenti medi, che però resta carta morta a causa dei mancati finanziamenti. Speriamo che quest’ulteriore prova dell’utilità di un forte intervento sul diritto allo studio porti ad una rapida inversione di rotta”. // Il lato buono della medaglia Lo stesso rapporto traccia il lato buono della medaglia. In Puglia, infatti, gli studenti quindicenni con competenze solo minime in lettura, matematica e scienze sono il 17,5%, il 22,4% ed il 18,8% del totale. Sono percentuali più basse rispetto all’insieme dei coetanei residenti delle regioni del Sud e inferiori ai dati medi nazionali. In Italia le quote di chi ha difficoltà in queste discipline salgono al 21%, 25% e 20,6%. Anche i tassi di promozione evidenziano esiti positivi superiori a quelli rilevati nel resto del Sud e a livello nazionale. La percentuale di pugliesi diplomati eccellenti, con votazione 100/100, è maggiore della corrispondente quota registrata nel Paese: l’8,7% (di cui con lode il 21,4%) a fronte di un valore medio nazionale del 6,4% (di cui con lode il 16,4%).

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