Lecce. Sabrina Sansonetti denuncia e documenta il modo in cui il contenuto della raccolta differenziata finisce in discarica
Dalla candidata al consiglio comunale per Italia dei Valori Sabrina Sansonetti riceviamo e pubblichiamo questa documentata denuncia: Un cittadino leccese qualche giorno fa si è trovato davanti ad una scena sconcertante ma continua e ha avuto la prontezza di documentarla con gli scatti fotografici che allego a questo comunicato stampa. Poi si è rivolto a me per denunciare lo scandalo della gestione della raccolta differenziata a Lecce.

Nelle foto si vede chiaramente come viene effettuata la raccolta differenziata: prima viene sollevato e scaricato il cassonetto azzurro (quello della plastica e dell'alluminio), subito dopo quello bianco (della carta). Tutto viene naturalmente buttato nello stesso compattatore. UNA VERGOGNA ED UNA VERO E PROPRIO REATO AMBIENTALE, I LECCESI DA ANNI VENGONO PRESI IN GIRO, SOLDI “SPRECATI” CON CAMPAGNE DI COMUNICAZIONE PER SENSIBILIZZARE IL SENSO CIVICO DEI CITTADINI. Eppure l'Amministrazione Comunale ha annunciato da oltre un anno dal sito istituzionaledi voler “promuovere fra i cittadini la cultura del “recupero” e dello smaltimento sostenibile, a vantaggio dell'ambiente e dei costi per la collettività”, avviando la raccolta differenziata in tutta la città e sostituendo i cassonetti multimateriale con altri monomateriale (plastica, vetro, carta, metalli, indifferenziata). Poi, come si vede, nonostante la cura e l'attenzione dei cittadini nel dividere i rifiuti ……tutto viene mischiato e va a finire in discarica…


Al di là della scandalosa gestione della raccolta differenziata a Lecce, la vera sfida è quella di cambiare la mentalità di noi tutti, precondizione per un'efficace politica di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La raccolta differenziata deve diventare un'abitudine quotidiana in tutte le famiglie; riciclare carta, plastica, vetro, alluminio, ecc. deve diventare un gesto automatico. L'obiettivo deve essere quello di cambiare le nostra abitudini e ridurre alla radice la produzione dei rifiuti. Per questo si deve entrare nella scuola primaria – e i Sindaci hanno facoltà di farlo – e promuovere presso i cittadini di domani la cultura dell'impatto zero. Non è un'utopia: ogni giorno nelle nostre case si consumano decine di litri di acqua imbottigliata in plastica, talvolta di qualità inferiore di quella dei rubinetti. Nel fare la spesa è possibile premiare i prodotti senza inutili imballaggi. I flaconi dei detersivi si possono riempire in negozi specializzati. E così via. Neanche la differenziata spinta “porta a porta” basta da sola, se non è accompagnata da efficaci politiche di comunicazione e di credibilità politica. Accanto a queste noi realizzeremo un innovativo sistema di incentivazione, premiando i comportamenti virtuosi collettivi con una riduzione della tariffa. In tempi di risorse scarse per gli Enti locali, è necessario contemplare delle proposte innovative di autoregolamentazione dei cittadini, incentivando processi virtuosi che favoriscano un modo nuovo di stare insieme. L'idea è molto semplice: si tratta di premiare il così detto “patrimonio del vicinato”. Si devono individuare dei gruppi omogenei di cittadini/esercenti/artigiani che a seconda dei casi possono coincidere con una zona circoscritta di un quartiere, oppure un gruppo di grandi condomini, oppure un insieme di strade del centro, ecc. A questi “gruppi di vicinato” il Comune concede uno sconto sulla tariffa a fronte del raggiungimento di determinati risultati sulla qualità della raccolta differenziata, sulla riduzione della produzione dei rifiuti e sulla pulizia e il decoro delle rispettive zone. Si stipula cioè un vero e proprio patto tra Comune e le singole micro-comunità, all'interno delle quali tutti gli abitanti sono responsabili. Attraverso l'autocontrollo e la sana competizione sul’eccellenza, si creano effetti positivi a cascata: chi è virtuoso risparmia denaro, chi non lo è, paga per il mandato raggiungimento delgi obiettivi prefissati. Un'utopia? Una rivoluzione? Non credo: senza cambio di mentalità diffuso non c'è buona politica che tenga. Ci vuole credibilità e fiducia nell'amministrazione è rispetto per i cittadini.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding