Elisuperficie. La conquista del parco prende il volo

IL REPORTAGE. Supersano. L’area, 5.500 metri per il decollo e atterraggio di elicotteri del 118 e del 115, sarà inaugurata a breve. Nell’area naturale più vincolata del Salento

SUPERSANO – Te la ritrovi davanti all’improvviso. Mentre percorri le stradine non asfaltate che separano le campagne, che in queste settimane sono di un verde così acceso e brillante che è difficile reggerne la vista, ci sbatti praticamente addosso. L’elisuperficie prevista nel territorio di Supersano è ormai cosa fatta. I cartelli annunciano l’imminente inaugurazione, che darà vita a quella che già i comitati ambientalisti hanno definito la “cattedrale nel deserto”. Anche se la preoccupazione è proprio che quel deserto – che poi deserto non è affatto, ma invece è l’apoteosi della natura che si risveglia, colori vivi, sole che luccica – venga via via colonizzato da strade ed insediamenti di vario tipo che snaturalizzerebbero l’area.

Valle Solombrino

Valle Solombrino Perché è di uno dei paradisi del Salento rimasto ancora davvero incontaminato che si parla: la vallata del lago Solombrino, all’interno del parco dei Paduli-Bosco Belvedere, nell’area protetta della Serra di Supersano. Un’area classificata come Ambito Territoriale Esteso (ATE) B del Piano ubanistico territoriale tematico per il paesaggio della Regione Puglia, che la definisce come “un territorio a valore distinguibile laddove sussistano condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti”. Un pezzo di natura intatto, se non fosse che l’uomo sta gradatamente conquistando terreno. E la sensazione è infatti proprio di un territorio che cede all’avanzata dei colonizzatori.

quercia monumentale

Una quercia monumentale // Il progetto L’elisuperficie è una pista per elicotteri di soccorso come quelli del 118 e del 115; un’area che ha utilità pubblica in quanto permette gli spostamenti di mezzi di grande portata in territori a rischio emergenza, come quelli costieri o quelli lontani dagli ospedali. Quella di Supersano rientra nel più ampio progetto della Regione Puglia di realizzazione di una “Rete eliportuale regionale”, un intervento in sé di importanza strategica per il territorio che prevede in tutto dieci strutture del genere di cui due nel Salento, a Melendugno (dove è stata già inaugurata) ed una a Supersano. La realizzazione della rete, che non ha precedenti in Italia, oltre a garantire operazioni di elisoccorso, ha lo scopo di fungere da supporto alla protezione civile, consentendo il trasporto di ammalati in emergenza sanitaria e di passeggeri nelle aree di difficile accessibilità. Ma il punto non è l’importanza del progetto, bensì l’opportunità della scelta di realizzarlo nell’area in questione, di cui occupa 5490 metri quadri.

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Il progetto prevede: – una piattaforma di decollo/atterraggio realizzata in soletta di cls con aggiunta di uno strato di superficiale in cemento resinoso; – un vano tecnico prefabbricato leggero, amovibile destinato ad accogliere passeggeri e merci, terminale di rete e centralina operativa di controllo remoto; -impianti vari (bunkeraggio, antincendio, illuminazione notturna della piattaforma, gruppo elettrogeno, videosorveglianza) di tipo ecocompatibile, ovvero alimentati con energia alternativa del tipo fotovoltaico; – un’area di rispetto dell’intero impianto recintata con pannelli in rete plastificata (amovibili) su cordolo di pietra locale.

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// Il no degli ambientalisti Il progetto non è mai piaciuto alle associazioni ambientaliste, tra cui Italia Nostra, che hanno subito invitato il Comune a non proseguire nella strada intrapresa, tenendo conto della vocazione vera del parco e della vallata, quella agrituristica – sono lì presenti numerose masserie come Le Stanzie, Masseria Macrì, Masseria Padula, Casale Sombrino, Pizzo Falcone – che già dà sostentamento a decine di famiglie, chiedendo di prevedere l’infrastruttura nella zona industriale, dove sarebbe stata meno impattante ed avrebbe avuto un senso, in termini di vicinanza al paese (solo 1,5 chilometri) per il presidio 118 per eli-soccorso, ed in termini di preesistenza di una comoda infrastrutturazione stradale già esistente. Lì dove si trova, invece, l’area non è servita da una rete viaria agevole; gli spostamenti non sono semplici. Tutto intorno c’è il parco. Il rischio è che una inaugurata l’elisuperficie, si presenti come “necessaria” tutta una serie di infrastrutture a suo servizio (oggi la stradina è una comune strada stretta di compagna non asfaltata).

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La cartografia dell'eliporto di Supersano presente sul Servizio cartografico della Regione Puglia: in verde, area bosco vincolata; in beige, il parco protetto; l'area a griglia verticale è quella indicata come B “di tutela paesaggistica” nel Putt/p; inoltre si nota la presenza di due masserie storiche

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La localizzazione dell'area dell'eliporto di Supersano rispetto agli altri eliporti presenti // La deroga al Putt/p Nella zona in cui sorge l’elisuperficie insistono numerosi vincoli paesaggistici ed ambientali; ed ecco perché il Comune nel 2009 (nota sindacale prot. n° 8192 del 10 novembre 2009) ha chiesto alla Regione Puglia la deroga al P.U.T.T./P. propedeutica all’approvazione in via definitiva della variante urbanistica necessaria all’intervento. La Regione ha dato l’ok alla deroga e così il Consiglio comunale di Supersano del 12 maggio 2010 ha deliberato definitivamente a favore della variante urbanistica per l'eliporto. Ma nell’approvare definitivamente il progetto, l’assessora all’Urbanistica Angela Barbanente (delibera di Giunta n°456 del 23 febbraio 2010) ha posto delle condizioni: che l’opera fosse compatibile con le finalità di tutela e valorizzazione delle risorse paesaggistico-ambientali previste nei luoghi; che fosse di “dimostrata assoluta necessità o di preminente interesse per la popolazione residente”; che non avesse “alternative localizzative”. Tutte condizioni che secondo gli ambientalisti non sussistono. Supersano, tra l’altro, dista pochi chilometri dell’aeroporto di Galatina, che occupa una posizione strategica nel cuore del basso Salento; “realizzare lì, in agro di Galatina, l’eliporto – dicono le associazioni – avrebbe permesso di evitare di stravolgere un territorio vergine come quello di Supersano e di usufruire di tutta una rete di infrastrutture già esistenti, con grande risparmio di fondi pubblici, e impatti ambientali i. In una località come Melendugno, dove vi è un simile eliporto, tale struttura può avere un senso per il minore valore paesaggistico del sito e per la presenza di numerosi centri turistici lungo la vicina costa, nonché per l’effettiva significativa distanza di strutture ospedaliere prossime; pur tuttavia, anche per il caso di Melendugno”.

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// La società Alidaunia Incaricata di realizzare la rete di dieci eliporti pugliesi è la società “Alidaunia s.r.l.” (amministratore unico è Roberto Pucillo) per conto della Società Aeroporti di Puglia e per un importo complessivo (per l’intera rete) di 4 milioni e 700mila euro. La rete di eliporti fa riferimento ad un accordo di programma quadro approvato dalla Giunta regionale nel febbraio 2006. Con quell’accordo la società Aeroporti di Puglia, guidata da Domenico di Paola, è stata incaricata di gestire l’appalto per la costruzione degli eliporti. L’appalto è stato espletato nel 2008. Le basi di atterraggio verranno gestite dalla stessa Alidaunia, per contratto, per tre anni dal momento della loro messa in uso, poi torneranno in possesso della società Aeroporti di Puglia.

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