Alienazioni. Il Pd contro Poli-Perrone

Lecce. Loredana Capone e Antonio Rotundo rilanciano l’invito ad un confronto pubblico sul tema

LECCE – Svendere i gioielli di famiglia per far cassa. Lo scontro tra maggioranza ed opposizione al Comune di Lecce si inasprisce ed alla richiesta di confronto sul tema da parte dell’Amministrazione risponde un duro Pd. “Non solo siamo disponibilissimi ad un confronto pubblico sul piano delle alienazioni ma vogliamo su questo confrontarci con i soci di maggioranza di questa ritrovata coalizione di centrodestra. Intendiamo confrontarci, infatti, con i titolari delle scelte che hanno svuotato le casse comunali al punto da condannare la città a rivolgersi al Monte di Pietà per vendersi i gioielli di famiglia. E i titolari di questo disastro rispondono ai nomi di Paolo Perrone e Adriana Poli Bortone. Per quanto ci riguarda, la presenza o meno di Monosi a questo confronto ci sembra una questione francamente marginale, un dettaglio organizzativo”. Con questo messaggio la candidata sindaco, Loredana Capone, ed il capogruppo Pd Antonio Rotundo, rilanciano l'invito a Paolo Perrone ed Adriana Poli Bortone. “Ci piacerebbe, in questo confronto – dichiara Rotundo – chiedere conto ai due soci di maggioranza di questo fallimento delle loro acrobatiche e repentine inversioni di marcia. Ricordiamo, infatti, che soltanto un mese e mezzo fa la Senatrice chiedeva di bloccare immediatamente il Piano delle alienazioni, 'attraverso il quale' testuali parole della Poli Bortone 'qualche immobile è stato concesso gratuitamente o quasi, attraverso il quale le varianti urbanistiche previste hanno sconvolto l’assetto della città, dando vita, dunque, ad un nuovo Piano regolatore'. Ricordiamo che in quella stessa occasione, inoltre, denunciava le 'tante opacità dell'attuale amministrazione', evidenziando la possibilità 'che altri organi possano eventualmente volerci vedere meglio'. Possibilità che noi concretizziamo, chiedendo apertamente alla Corte dei Conti di bloccare questo scempio”. “Soltanto un mese fa – ricorda Capone – l'assessore Monosi aveva replicato alle parole della senatrice Poli Bortone invitandola a recarsi in Procura, ma Perrone si era spinto addirittura oltre, fino a contrapporre a quelle 'opacità', le 'tenebre' che invece avevano contraddistinto l'Amministrazione Poli, dimenticando ancora una volta di averne fatto autorevolmente parte”. “Vorremmo quindi chiedere loro pubblicamente come un accordo politico, finalizzato evidentemente al solo obiettivo della conservazione del potere, possa avere all'improvviso disvelato in tutta la loro brillantezza quelle che fino a solo un mese fa erano opacità e tenebre”. “La situazione in realtà è molto chiara, purtroppo – conclude la candidata -. Se l'Amministrazione Poli-Perrone aveva realizzato il tris, con le operazioni filobus, via Brenta e Boc, che aveva alleggerito le tasche dei leccesi di circa 100 milioni, oggi Perrone cala la carta del poker con un Piano delle alienazioni che regala o svende il patrimonio dei cittadini leccesi. È quindi su questi temi che siamo prontissimi a confrontarci pubblicamente con i responsabili della maxi-svendita comunale e delle sue cause: la ritrovata coppia d'oro Perrone-Poli”.

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