Nuovi poveri. Cresce l’emergenza casa

Lecce. L’allarme del Sunia, che chiede alle istituzioni azioni concrete

LECCE – I dati Istat sulla povertà in Italia nel 2010 delinenano un quadro sconfortante anche per la città di Lecce. Nel capoluogo salentino una famiglia su quattro percepisce 992 euro mensili e 8.279 famiglie su un totale di 35.996 residenti vivono in condizioni ai limiti dell’indigenza. Sono i cosiddetti “nuovi poveri”, che soltanto qualche anno fa avrebbero rappresentato il ceto medio: pensionati, lavoratori autonomi, ma anche cassintegrati, precari, disoccupati. Le difficoltà delle famiglie aumentano e non per affrontare spese straordinarie, ma per provvedere all’indispensabile quotidiano: per fare la spesa, pagare l’affitto di casa, le bollette telefoniche di luce e gas. Ma ai questi “nuovi poveri” vanno aggiunte numerose altre persone che restano collocate al di sotto della soglia di povertà e che sono costrette a vivere in assoluta miseria con pensioni al minimo, con un assegno di sostentamento, e sussidi assistenziali vari. Le crescenti difficoltà economiche dei leccesi hanno pesanti riflessi negativi sulle problematiche socio-assistenziali e soprattutto sul settore abitativo. Ed è proprio nel settore della casa che la situazione risulta drammatica tanto che, sull’intera provincia e più in particolare nella città di Lecce, si è aperta una preoccupante emergenza abitativa. “Le richieste di assegnazione di un alloggio popolare pervenute all’Ufficio casa del Comune di Lecce sono tantissime a fronte di un numero di disponibilità di alloggi bassissimo rispetto alla domanda della povera gente – riferisce Mario Vantaggiato, resonsabile del Settore privato del Sunia di Lecce -. Gli sfratti per morosità incolpevoli sono aumentati del 5.3% rispetto all’anno precedente a fronte di un insufficiente finanziamento per la costruzione di nuovi alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica da assegnare ai ceti più bisognosi. Il dramma abitativo si completa – aggiunge Vantaggiato – se si pensa che il fondo sociale per il sostegno all’affitto si è quasi azzerato rispetto agli anni precedenti, passando da 20 milioni di euro stanziati dal Governo centrale nel 2004 a 9 milioni di euro nel 2010. Pochissime risorse sono state programmate per il 2011 dall’attuale legge finanziaria. Va comunque detto che quantomeno la Regione Puglia contribuisce ogni anno con incentivi ulteriori di circa 15 milioni di euro per rimpinguare il fondo sociale così come già fatto per l’anno precedente”. Di fronte a questi dati il Sunia Lecce lancia l’appello alle Istituzioni locali a riconsiderare l’attenzione verso le problematiche abitative dimostrando maggiore interesse verso la gente più bisognosa con atti concreti.

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