Lecce. 2 milioni di euro all’anno alla Fondazione Petruzzelli; 120mila euro alla Ico leccese. Il presidente di Palazzo dei Celestini chiede più attenzione
LECCE – La Regione Puglia tenga conto, nel ripartire le risorse a disposizione delle attività musicali, anche della Fondazione “Ico” Tito Schipa. E’ la richiesta di Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce ed anche della Fondazione stessa. Gabellone stamattina ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, al sindaco di Bari, Michele Emiliano, a Carlo Fuortes, commissario straordinario della Fondazione lirico-sinfonica “Petruzzelli” ed ai capigruppo consiliari del Consiglio regionale in cui sottolinea una evidente disparità nell’erogazione dei finanziamenti da parte dell’Ente di Via Capruzzi: il 94% alla fondazione lirico-sinfonica del Petruzzelli; il 6% alla Ico leccese. 2 milioni di euro all’anno per la prima; 120mila euro all’anno per la seconda. Gabellone chiede dunque a Vendola, una volta che la Fondazione Petruzzelli avrà sanato il deficit di 8,3 milioni di euro accumulato in due anni e sarà dunque uscita dalla condizione di allarme finanziario, di riconsiderare le erogazioni. Ecco la lettera di Gabellone: OGGETTO: Considerazioni sull’intervento finanziario della Regione Puglia a sostegno delle attività musicali. L’impegno delle istituzioni (e in particolare della Regione Puglia), nella gestione della Fondazione Petruzzelli, ha comportato investimenti di denaro pubblico particolarmente rilevanti, a fronte, però, di risultati sconfortanti. Il fatto che il deficit di bilancio, valutato in 8,3 milioni di euro, sia stato raggiunto nel breve volgere di poco più di due anni dalla riapertura del teatro dopo il devastante incendio del 1991, dimostra che all’origine del problema vi sono delle situazioni di carattere strutturale che vanno approfondite e risolte ab imis; problema di non facile soluzione, temo, ma che il Commissario straordinario dott. Fuortes, nominato giorni fa dal Ministro Ornaghi, saprà affrontare con competenza ed autorevolezza. Sembra che una delle ipotesi di risanamento preveda un finanziamento straordinario da parte dei tre soci fondatori (Comune di Bari, Provincia di Bari, Regione Puglia) per complessivi 6 milioni di euro: da quanto risulta, il Comune intenderebbe chiedere l’intervento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Provincia avrebbe opposto un rifiuto motivato, la Regione, infine, avrebbe in animo di sottoporre la questione al Consiglio regionale. Dalla congerie di notizie filtrate in questi giorni si è appreso che la quota a carico della Regione per la gestione del Petruzzelli negli ultimi due esercizi finanziari ha raggiunto l’importo complessivo di 4 milioni di euro; non conosco invece gli importi versati dagli altri due soci della Fondazione (il Comune e la Provincia di Bari) per lo stesso periodo. Qualcuno ha adombrato anche la possibilità di utilizzare fondi europei, accessibili da parte della Regione, per ripianare il deficit. Non si sa, però, se questa ipotesi sia praticabile perché sembra che tali risorse abbiano carattere straordinario e, come tali, non possano essere impiegate per la gestione ordinaria del Teatro; sarebbero infatti destinate esclusivamente ad incentivare la cosiddetta “attrattività” dell’istituzione, attraverso forme particolari di pubblicità, promozione, potenziamento del cast con ospiti di prestigio. Non v’è dubbio che il Teatro Petruzzelli, vanto dell’intera Nazione, meriti la massima attenzione da parte delle istituzioni pubbliche a tutti i livelli ma è legittimo chiedersi come si giustifica l’enorme divario fra il trattamento riservato dalla Regione alla Fondazione Lirico-sinfonica barese e l’impegno finanziario sostenuto per la Fondazione I.C.O. (Istituzione Concertistico-orchestrale) “Tito Schipa” di Lecce. A fronte di un contributo annuo di circa 2.000.000,00 euro (4 miliardi circa delle vecchie lire) erogato per il Petruzzelli, la Regione Puglia finanzia le attività della Fondazione leccese con soli 120.000,00 euro, elargiti per giunta con ritardi pregiudizievoli per una corretta gestione amministrativa e contabile dell’Ente. Non si tratta, beninteso, di una manifestazione di gretta gelosia della parente povera di Lecce (l’I.C.O. “Tito Schipa”) nei confronti della “consorella” Petruzzelli, di Bari. Il mio intento è invece quello di rappresentare al presidente della Regione, al Commissario straordinario ed alle rappresentanze politiche presenti in Consiglio regionale l’esigenza che, una volta risanata – come tutti ci auguriamo – la situazione finanziaria della Fondazione Petruzzelli, si proceda senza indugi a ridefinire i criteri di riparto delle risorse regionali fra le Fondazioni pugliesi che sostengono la cultura musicale. Non è infatti ammissibile che la Provincia di Lecce sia sistematicamente costretta, per le restrizioni operate dalla Regione, a profondere risorse proprie per il funzionamento della Fondazione “Tito Schipa”. Questa, infatti, risulta assegnataria di una misera quota del 6% dello stanziamento regionale, mentre la Fondazione Petruzzelli ha finora beneficiato di una quota pari al 94%; dato contabile, questo, di non poco conto se si pensa che l’istituzione leccese – oltre a vantare un fitto calendario di eventi, una tradizione di notevole prestigio e un consolidato consenso di pubblico e di critica – garantisce lavoro a circa 60 professionisti. Se d’ora in poi la Regione si mostrerà più attenta anche alle esigenze delle altre istituzioni culturali pugliesi, soprattutto di quelle gestite con oculatezza e senso di responsabilità, anche le differenze nelle erogazioni di risorse saranno certamente contenute entro misure ragionevoli e, come tali, accettabili da tutte le parti interessate. Distinti ossequi. Antonio Gabellone presidente della Provincia di Lecce e della Fondazione I.C.O. “Tito Schipa”
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