‘L’Ilva fa male’. La speranza in una perizia

Taranto. Maurizio Sanna, che ha firmato la perizia sull’Ilva è lo stesso che inchiodò la Copersalento. Ora chiusa

TARANTO – “L’Ilva fa male alla salute, all’aria, al territorio circostante”. In sintesi è questo il senso di quanto contenuto nella maxi perizia da 554 pagine che i quattro periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari hanno consegnato nei giorni scorsi alla procura di Taranto. L’inchiesta è in corso, e vede indagati i proprietari della più grande acciaieria italiana (una delle più grandi al mondo), Emilio Riva e suo figlio, i direttori dello stabilimento e dell’area. Uno dei periti è quel Maurizio Sanna che firmò la perizia sulla Copersalento, in cui metteva nero su bianco la causalità dell’inquinamento e del danno ambientale. Poi sappiamo come è andata a finire: la Copersalento è chiusa dopo una condanna in via definitiva del legale rappresentante e del direttore, ma non prima di avere devastato il territorio, contaminato gli alimenti (latte, formaggio e carne) nel raggio di 30 kilometri. Centinaia di animali sono stati abbattuti. I tumori in costante aumento proprio nell’aria circostante. Ma, come disse il direttore dell’Arpa Giorgio Assennato “la pistola fumante è difficile da trovare”. Cioè in materia di inquinamento è difficile da provare il nesso di causalità tra la contaminazione e il danno ambientale e sulla salute. Cioè: la diossina e il pcb ci sono, dappertutto, ma chi l’ha detto che vengono proprio da quei comignoli? Sembra assurdo ma è così. E Assennato l’ha ribadito al Fatto quotidiano anche per l’Ilva. La sentenza Eternit però apre una grande speranza per chi finora ha sempre dovuto scegliere tra il lavoro e la salute. E quella speranza porta la firma di Maurizio Sanna.

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