Fallimento Che.Vin. Cinque anni a Chetta

Lecce. Tre condanne e quattro assoluzioni. Secondo il pm Chetta comprò barca e Porsche con i soldi dell’azienda

LECCE – Sono stati condannati in tre, per il fallimento dell’azienda vinicola Che.Vin. Si tratta di Rocco Antonio Chetta, 57enne originario di Taviano ma residente tra Lequile e Lecce, amministratore di fatto della società, condannato a cinque anni di reclusione; Antonio De Iaco, 55enne di Melissano, amministratore unico in più riprese, e Luigi Favaron, 66enne di Lecce, che la amministrò tra il 2002 ed il 2003, condannati entrambi a quattro anni. Assolti per non aver commesso il fatto Massimo Fait, 64 anni, di Squinzano, amministratore unico alla data del fallimento, e i componenti del collegio sindacale Luciano Campobasso, 68 anni, Amedeo Mele, 65 anni, e Fulvio D’Ambrosio, 64 anni, tutti di Lecce. Il pm Emilio Arnesano aveva chiesto quattro anni e sei mesi per Chetta e tre anni per tutti gli altri. Le accuse sono bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Chetta, in particolare, avrebbe sottratto un milione di euro dalle casse dell’azienda per acquistare un’imbarcazione ed una Porsche. Chetta, De Iaco e Favaron sono stati considerati responsabili di aver fatto sparire la documentazione per rendere impossibile ricostruire il volume d’affari della società. Articolo correlato: Inchiesta Half Moon: prescritti tutti gli imputati

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment